Chiusura ambulatorio medico Dott. Scimonetti

L’ambulatorio del dott. Scimonetti per garantire le misure di sicurezza a seguito del coronavirus è chiuso. Per appuntamenti ed urgente telefonare al cell 347/61 52 358

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Zanon: «Guerra del gas Il contratto va studiato da un esperto di diritto»

L’appello dei sindaci della Valcellina e della Carnia nella “guerra del gas” non è caduto nel vuoto. Il consigliere regionale di Progetto Fvg, Emanuele Zanon, ha infatti deciso di «far approfondire tutti gli aspetti giuridici» del del braccio di ferro che vede Eni da una parte e i Comuni di Cimolais, Claut, Barcis, Andreis, Forni di Sotto e di Sopra e Paularo dall’altra. Al centro della querelle, la convenzione degli anni Novanta con cui l’ex ente nazionale si impegnava a gestire a condizioni di favore le locali condutture del metano, realizzate a spese della Regione. «In una nota i sindaci segnalano la volontà di Eni di subappaltare il servizio a ditte esterne e ciò non sarebbe ammesso dall’accordo originario – ha detto Zanon, per lungo tempo sindaco di Cavasso –. Di queste problematiche si era già discusso più volte in commissione a Trieste, ma evidentemente è necessario riaprire il dibattito sui servizi essenziali nelle aree periferiche. Sono d’accordo con i Comuni sulla necessità di far rispettare il contratto: prima però bisogna sottoporre il fascicolo a un esperto di diritto. Dopo 30 anni, la modifica di leggi e regolamenti e il cambiamento di ragione sociale delle parti in causa potrebbero riservare sorprese. Ho letto l’incartamento e noto che ci sono vari elementi che non sembrano rispettati, compreso l’obbligo di mantenere una sede operativa nelle zone in cui è distribuito il gas», ha continuato Zanon. Il timore dei Comuni è che la cessione degli impianti a piccole aziende, magari dislocate in altre località d’Italia, non tuteli la popolazione alpina in caso di guasti prolungati. Tanto che il deputato Vannia Gava ha coinvolto nella vicenda il governo, azionista di maggioranza della società di San Donato Milanese, mentre il M5s ha interpellato il presidente del Fvg, Massimiliano Fedriga. Il dubbio è su cosa succederà quando la convenzione scadrà. «Vanno previsti sin d’ora termini contrattuali forti», ha affermato Emanuele Zanon. — (F .mv)

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Vietato andare a messa, ma la Chiesa non ci sta: la libertà di culto deve essere assicurata

Il no alla messa col popolo, seppure con presenze contingentate (opzione che la Chiesa dà per scontata), è arrivato come uno schiaffo, domenica 26, in diretta tv. Giovedì, nel giornale della Cei, l’Avvenire, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese aveva manifestato ampia disponibilità a valutare una ripresa delle celebrazioni. Il dialogo tra Cei, ministero e Presidenza del Consiglio non si era mai spezzato, tanto che lo stop dell’altra sera ha fatto ancora più male. L’insofferenza monta tra i sacerdoti, anche in Friuli Venezia Giulia. «Ci viene impedita la libertà di culto, una garanzia costituzionale». Monsignor Giuseppe Pellegrini, vescovo di Concordia-Pordenone, si dice «stupito e addolorato» dal no del Governo al ripristino delle funzioni, eccetto i funerali a precise condizioni. «Condivido la posizione della Cei – premette –. Alcuni dicono che si poteva far sentire prima? Probabilmente cercava di tessere rapporti, ora abbastanza incrinati, e dialogare. Eravamo ottimisti, invece si è fatta una scelta che non ci trova d’accordo».(F mv)

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Val Cimoliana, si sale solo per lavori urgenti

Un’ordinanza che bilancia le esigenze di chi deve gestire gli appezzamenti in alta montagna e quelle dell’emergenza sanitaria: il sindaco di Cimolais, Davide Protti, ha dovuto rivedere parzialmente un provvedimento di qualche mese fa, quando aveva ordinato il divieto di accesso alla Val Cimoliana. Era novembre, e lo stop ai veicoli era legato ai lavori per il riassetto della viabilità. La strada che porta nel Parco naturale delle Dolomiti friulane è stata infatti devastata dalla tempesta Vaia del 2018. Peccato che quegli interventi siano stati stoppati dalla quarantena. «Ci sono residenti che devono salire in quota per taglio e pulizia dei boschi e per la riapertura di malghe e alpeggi – ha detto Protti – La strada è ancora dissestata, ma permette un limitato passaggio di mezzi speciali. Con trattori e camion sarà quindi possibile arrivare in Val Cimoliana, ma solo per comprovate esigenze di manutenzione del territorio. Le deroghe alla precedente ordinanza riguardano l’intero bacino del rifugio Pordenone e di malga Pian Pagnon». —fmv

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Bon prin de mei

A le dificile stò an pensé a la fiesta del prin de mei, no nome par al coronavirus. Ce mo se puoselo festegé la fiesta del laorier se al laorier al manscia a betagnsc ? Miei alora torné inaere, a la storia del prin de mei. Par betagnsc, in paricolar par i dovens, alé una fiesta del lunare come tante altre. Ai anthians invethe, al prin de mei ai fe vegni in ment prodhessions de dhent con bandiere dei sindacati : una dornadha tra la fiesta e l’impegn social. continua in https://cimolais.it/ce-disto/

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Il Friuli non è Bergamo: riaprire tutti insieme (e senza differenze) non è una buona idea

La parole vanno pesate bene perché non va offerta la sensazione di voler passare dal “tutti chiusi” al “tutti aperti” come se il pericolo fosse finito. Non è così, i nostri genitori e nonni continuano a morire in casa di riposo e per il  rispetto che si deve loro e, in generale, a tutti i contagiati che soffrono, bisogna procedere con cautela. Ma, e stavolta il ma c’è per davvero, il Friuli Venezia Giulia è la regione assieme al Molise e a poche altre, prevalentemente del centro-sud, che ha il più basso tasso di contagiati e un numero di vittime sicuramente inferiore alla media del Paese e delle regioni del Nord. Non ci sono fabbriche con focolai attivi, i pochi casi di infezione sono stati immediatamente gestiti con sanificazioni e chiusure temporanee. Chiedo, però, perché i negozianti del Friuli e del Molise debbano essere trattati come quelli di Bergamo e Brescia. Perché questa idea, centralista e sproporzionata, deve accomunare Piemonte e Lombardia al Friuli Venezia Giulia?   Decine di consulenti governativi non potevano davvero pensare a una differenziazione per regioni? Dove sta la logica in tutto questo? Non dovrebbe destare scandalo che Sicilia e Calabria ripartano prima della Lombardia, con le cautele indispensabili e sempre pronti a serrare i confini in caso di nuove esplosioni di contagio. Ma è sul Friuli Venezia Giulia che si avverte più che altrove una sensazione di palpabile ingiustizia. I numeri dicono che non siamo nemmeno paragonabili alle altre regioni del Nord. Un’esperienza pilota qui si poteva condurre. Sempre con le mascherine, il distanziamento, il gel igienizzante e tutto il resto. E questa potrebbe anche essere una missione impossibile da tentare per il presidente Fedriga, in alleanza con quanti, a sud di Roma, stanno nelle stesse condizioni. La Germania, con la quale sempre azzardiamo paragoni, Repubblica federale certo, si è mossa per territori. (FM.v)

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Dal cibo d’asporto ai funerali fino alle passeggiata: ecco quando indossare la mascherina e quali sono le differenze con il resto d’Italia

Le novità: familiari e funerali
In Fvg, dove siamo partiti per tempo, aggiungeremo soltanto alcune prescrizioni: quella relativa alle visite dei familiari che, come chiarito dal decreto, saranno autorizzati «purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie». L’altra novità riguarderà i riti funebri: il dpcm firmato domenica sera dal premier Conte autorizza i funerali, a patto che le esequie siano celebrate alla presenza di un numero massimo di 15 persone. Con la mascherina.

Sui mezzi pubblici
Le protezioni resteranno obbligatorie anche sui mezzi pubblici, dove è oggettivamente difficile rispettare in ogni istante del viaggio il distanziamento sociale di un metro. E questa indicazione, già valida nella nostra regione, sarà adottata anche negli altri territori dello Stivale nei quali non sono già in vigore misure analoghe prese dai governatori.

Negozi, supermercati e ristoranti
E poi i negozi: nei supermercati in Fvg è obbligatoria la protezione anche per i clienti, così come negli altri i negozi di alimentari (panifici, ortofrutta, macellerie). L’indicazione che arriva dall’ultimo decreto del presidente del Consiglio è meno restrittiva: impone l’utilizzo delle protezioni per i commessi, ma non per i clienti, a patto che all’interno dell’esercizio possa essere garantita la distanza minima di sicurezza.
Una linea questa che dovrebbe essere replicata anche per i ristoranti e i bar, con banconieri e camerieri obbligati a indossare la mascherina; per ovvie ragioni, sarà difficile estendere l’obbligo agli avventori.

Take away
L’ultima ordinanza firmata da Fedriga introduce l’obbligo della mascherina anche per i locali che da ieri hanno riaperto i battenti per il servizio per asporto di cibi e bevande: anche in questo caso, il dispositivo va indossato sia dai clienti che dal personale.

Attività motoria
Anche per le passeggiate e l’attività motoria in Friuli Venezia Giulia le mascherine sono obbligatorie, al contrario di quanto previsto dall’ultimo dpcm, che per ridurre il rischio di contagio amplia a due metri la distanza da osservare durante corse e camminate. Sono esonerati i bimbi di età inferiore ai 4 anni (in Fvg; nel resto d’Italia fino ai 6).

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Turismo sostenibile: sondaggio tra i cittadini

Un questionario per un’indagine sul turismo sostenibile, con premi per incentivare la partecipazione tra i residenti delle aree interessate. La fondazione Unesco si sta affidando al Parco delle Dolomiti friulane e ai Comuni per una capillare diffusione di alcuni quesiti di carattere statistico. Si tratta di un format scaricabile su internet e che va inoltrato a Eurac Research, istituto di ricerca applicato con sede a Bolzano, strutturato in undici centri operativi con oltre 430 collaboratori. Il sondaggio è dedicato agli abitanti e agli esercenti delle località coinvolte dai vincoli dell’Unesco. Nel 2010 lo speciale organo dell’Onu ha inserito le Dolomiti tra i beni appartenenti all’Umanità. Il decimo anniversario della dichiarazione di salvaguardia ha rappresentato l’occasione per capire le abitudini e il grado di soddisfazione della popolazione e degli operatori commerciali. Il tema di fondo riguarda l’accoglienza e la gestione del flusso dei visitatori. L’intento è di “fotografare” l’attuale situazione del territorio protetto e di individuare eventualità criticità. Da parte sua, il presidente del Parco, Gianandrea Grava, sta pubblicizzando il bando in una prospettiva di collaborazione tra enti.

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La mappa del contagio inizia a “sbiancarsi”: le città reggono e la montagna resta un fortino contro il virus

La mappa del contagio inizia a sbiancarsi in diverse zone: nella cartina del Friuli Venezia Giulia sulla quale, quotidianamente, i tecnici della Protezione civile riportano i numeri dell’infezione rilevati dai Dipartimenti di prevenzione territoriale, molti comuni balzano all’occhio perché sono passati dal colore rosso (ora azzurro) al bianco e questo significa che, al momento, sono fuori dall’emergenza. È il caso di Gemona, Rivignano-Teor, Sappada, Claut e Amaro. Ovviamente l’attenzione resta alta soprattutto ora che si stanno allentando le misure di contenimento del contagio. La mappa aggiornata la trovate QUI

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ALCUNE RISPOSTE FORNITE DALLA PROTEZIONE CIVILE FVG IN MERITO ALL’UTILIZZO DI MASCHERINE E LAVORI DEL VERDE

Ho letto che è stato introdotto l’obbligo di usare le mascherine nei negozi di alimentari. È vero?
No. L’obbligo per i negozi di generi alimentari, oltre a quello di indossare guanti monouso, è di coprirsi il naso e la bocca. A tal fine, l’uso della mascherina è consigliato ma non indispensabile: anche una sciarpa, un foulard o un copricollo sono sufficienti.
L’uso di dispositivi di protezione individuale è obbligatorio anche sui mezzi pubblici?
Sì. Come già disposto per i negozi di generi alimentari e per i mercati, l’utilizzo di protezioni per naso e bocca (mascherina, foulard, sciarpa, copricollo) è reso obbligatorio a partire dall’8 aprile su tutti i mezzi di trasporto pubblico in Friuli Venezia Giulia. Non è invece obbligatorio l’uso di guanti.
Vige la prescrizione di indossarle in auto?
Non è necessario nel caso in cui si sia soli o in presenza di persone conviventi. Se si tratta di un’auto aziendale, valgono le regole dettate dal datore di lavoro.
Sono necessarie quando si pratica attività motoria?
Sì. L’obbligo riguarda tutte le attività che si svolgono all’esterno della propria abitazione e in presenza di persone non conviventi

Ci si può spostare sul territorio comunale per effettuare lavori in un terreno di proprietà?
È consentita la cura e manutenzione di orti e terreni privati, ivi compreso spostarsi per raggiungerli anche se in Comuni diversi da quello di residenza, con l’obbligo di certificarne la proprietà o il possesso, la produzione a fini di autoconsumo e indicando il percorso. Permane invece il divieto di spostarsi in altri Comuni per la cura di giardini e orti di seconde case.

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EROGAZIONE DI BUONI SPESA PER ACQUISTO DI GENERI ALIMENTARI E BENI DI PRIMA NECESSITA’ IN FAVORE DEI RESIDENTI

Avviso pubblico di EROGAZIONE DI BUONI SPESA PER ACQUISTO DI GENERI ALIMENTARI E BENI DI PRIMA NECESSITA’ IN FAVORE DEI RESIDENTI iN STATO DI BISOGNO ECONOMICO A CAUSA DELL’EPIDEMIA COVID-19 On line sul sito del Comune di Cimolais tutte le info necessarie

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Accesso all’ambulatorio del medico solo con prenotazione

Al fine di evitare contagi l’accesso all’ambulatorio del Dott. Scimonetti può avvenire solo per appuntamento telefonico come sotto indicato

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