Messa in sicurezza la strada della Prada

Lungo la strada della Prada è stato posto il guard rail al fine di mettere in sicurezza la carreggiata

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Festival APM – ECHI SELVAGGI – IL BRAMITO DEI CERVI IN VAL CIMOLIANA

🗓 5 ottobre ore 16:30-22:00

📍 CIMOLAIS – ritrovo presso la sede del Parco Naturale Dolomiti Friulane di Cimolais

🥾 con Fabiano Bruna, guida naturalistica

Riuscire ad ascoltare il bramito dei cervi è un’esperienza unica ed emozionante, da provare almeno una volta nella vita! 🌙🦌✨

Il ritrovo sarà alle ore 16:00 presso la sede del Parco Naturale Dolomiti Friulane in via Roma, 4 a Cimolais. Da lì è previsto uno spostamento con mezzi propri lungo la Val Cimoliana fino al parcheggio del Rifugio Pordenone, con delle soste lungo il tragitto per mettersi in ascolto del Bramito. 🤫 Dal parcheggio inizierà poi la passeggiata in silenzio all’interno del bosco limitrofo con appostamenti per l’ascolto e la visione dei cervi. Al calare della visibilità si salirà al Rifugio Pordenone, dalla cui posizione elevata giungono i versi del bramito.

🍴Possibilità di prenotazione della cena presso il Rifugio Pordenone.

🔦 A seguire, una piccola passeggiata al buio nei prati circostanti, con l’utilizzo di pile. Rientro ai propri mezzi verso le 22:00 circa.

Per la riuscita dell’ascolto, la partecipazione è consentita a MASSIMO 20 PERSONE ed è necessaria la prenotazione entro il 3 ottobre.

👉 PRENOTA SUBITO!

https://forms.gle/RUdnrSJVNcs7XiRr9

🎒ATTREZZATURA CONSIGLIATA:

• giacca a vento

• pila al seguito

• calzature da escursione

📩 INFO

Ecomuseo Lis Aganis – info@ecomuseolisaganis.it

Magnifica Comunità di Montagna – eventi@magnificamontagna.comunitafvg.it

📖 Scopri tutto il programma del Festival “Assaggi Passaggi Messaggi di un Territorio”: https://bit.ly/FestivalAPM2024

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Pista forestale e caserma Il Comune interviene

Una pista forestale, lavori di ammodernamento alla caserma dei carabinieri e altri interventi minori. L’amministrazione comunale di Cimolais sta provvedendo ad alcuni appalti mirati per una corretta gestione del patrimonio dell’ente.

Grazie a un contributo regionale di 30 mila euro sarà migliorata la viabilità di Nadei, un itinerario di servizio che attraversa numerosi lotti boscosi Fra un troncone esistente da adeguare e uno da realizzare completamente dal nulla, saranno quasi 7 i chilometri di carreggiata su cui mettere mano. Poi c’è la stazione dell’Arma che si affaccia sull’ex statale 251 della Valcellina – Val di Zoldo. In questo caso la giunta del sindaco Davide Protti ha deciso di rifare gli impianti di servizio per rendere più funzionali uffici e alloggi.

Un terzo progetto riguarda la lotta ai sinistri stradali con l’acquisto di alcuni safety radar: si tratta di dispositivi elettronici che indicheranno agli automobilisti in transito eventuali eccessi di velocità. Infine l’area camper che verrà dotata di un numero maggiore di lampioni e di punti luce per garantire serenità ai turisti di passaggio.

«Stiamo puntando molto sul concetto più ampio possibile di sicurezza, investendo anche specifici fondi ministeriali», ha spiegato al riguardo il primo cittadino. — fmv

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Apre un nuovo cantiere Senso unico alternato nella galleria del Fara

Sarà ulteriormente ammodernata e resa più sicura la galleria del monte Fara che da Montereale Valcellina sale ad Andreis. Fino al prossimo 21 ottobre il lungo tunnel di collegamento con la pianura maniaghese sarà al centro di altri lavori di adeguamento delle pareti. Il cantiere mobile porterà a una revisione completa della segnaletica a cui seguirà la tinteggiatura della volta. Per l’occasione verrà attivato un impianto semaforico a tempo con senso unico alternato operativo dalle 7 alle 19 di ogni giorno.

L’agenzia regionale per la mobilità “Fvg strade” invita i pendolari e gli automobilisti in transito alla massima prudenza: l’area in cui saranno presenti le maestranze raggiungerà una lunghezza massima di 200 metri lineari, con continui spostamenti in entrambe le direzioni. Nelle ultime settimane il traforo valcellinese è stato oggetto di numerose manutenzioni straordinarie, compresa la ricerca e la risoluzione di alcune infiltrazioni idriche che rendevano insidiosa la circolazione. 

Si è poi messo mano al manto di asfalto, alle barriere di protezione e all’impianto di illuminazione che consente anche una corretta areazione del sito. L’incremento del livello di sicurezza che si è registrato nel corso degli anni è correlato all’alto numero di veicoli, anche pesanti, che quotidianamente utilizza il tunnel del monte Fara.

Soprattutto durante la bella stagione il traforo viene attraversato da migliaia di turisti in transito in direzione del Bellunese e dell’Alto Adige. Anche recentemente all’interno della galleria si è verificato un sinistro stradale che però poteva avere conseguenze per più gravi per conducenti e passeggeri, uno dei quali in tenera età. A questo punto la lacuna principale resta la mancanza di ripetitori che captino il segnale radio e consentano chiamate di emergenza. Se ne discute sin dalla fine degli anni 90 quando fecero la loro comparsa di massa i primi cellulari

Ma sino ad oggi senza esito. FMV

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Modifica orario Uffici comunali

Deciso dalla Giunta la modifica dell’orario degli uffici comunali come di seguito indicati

LUNEDI’ 09:00-13:00
MARTEDI’ 09:00-13:00
MERCOLEDI’ 09:00-13:00
GIOVEDI’ 09:00-13:00 e 14:00-17:30
VENERDI’ CHIUSO
SABATO 09.00-12.00

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Detriti e fango in strada Si viaggia su una corsia

Si viaggia solo su una corsia nel tratto della strada 251, prima dell’abitato di Arcola, frazione di Barcis, dove ieri si è verificato un piccolo straripamento di un affluente del torrente Cellina, che ha provocato la discesa di alcuni detriti finiti sul manto stradale. La piccola frana è riconducibile alle abbondanti piogge delle scorse ore. Per fortuna nessun automobilista è rimasto coinvolto. Per risolvre il disagio in tempi rapidi è intervenuta la ditta incaricata della rimozione dei detriti. 

Allertati anche i vigili del fuoco del distaccamento di Maniago, che hanno dato supporto nelle operazioni di messa in sicurezza della strada, rimasta sempre aperta al traffico, ma circoscritto a un’unica corsia di marcia. Il tratto stradale dove è stato necessario intervenire è stato delimitato con la segnaletica stradale in modo da avvertire i viaggiatori ad adottare una guida lenta e accorta. Previsti per questa mattina nuovi sopralluoghi, con la rimozione degli ultimi detriti, e la riapertura completa della strada. — FMV

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Danni causati dal meteo Rimborsi dopo 4 anni

L’ondata di maltempo che colpì la Valcellina quattro anni fa non va ancora in archivio: due famiglie di Cimolais hanno infatti appena ottenuto ristori economici per i danni della furia di pioggia, neve e vento che dal 4 al 12 dicembre 2020 imperversò in valle. I fondi stanziati da Stato e Regione per questi due cittadini ammontano complessivamente a 9 mila euro, bonificati ai diretti interessati da parte degli uffici comunali.
L’amministrazione civica del sindaco Davide Protti ha anche rinnovato i sostegni finanziari a favore degli studenti: chi risieda a Cimolais e abbia figli in età scolare si vedrà quindi confermati i bonus mensa, trasporto e libri di testo. Le percentuali di compartecipazione alla spesa variano in base al grado didattico seguito e all’Isee e possono arrivare sino a 250 euro.
«Si tratta di un ulteriore tentativo di arginare lo spopolamento, agevolando la permanenza sul territorio delle giovani coppie e incentivando l’arrivo di altre», ha detto il sindaco, che sta chiedendo sempre più spesso la collaborazione dei ragazzi del paese nell’organizzazione di eventi e iniziative.

Grazie alla formula dei volontari civici, si può dare una mano alla comunità e guadagnare qualcosa, soprattutto durante il periodo di chiusura delle scuole. L’esperimento estivo del Punto verde è andato talmente bene che il Comune intende riproporre su larga scala questo modello di “cittadinanza attiva”. FMV

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Controlli sulle moto in arrivo dalla diga

Controlli a tappeto sui veicoli in arrivo nel Bellunese dalla diga del Vajont, soprattutto motocicli. La campagna settembrina per la sicurezza stradale lanciata dal Comune di Longarone si è fatta sentire anche nella vicina Erto e Casso.

In questi week end di fine estate la polizia municipale della cittadina veneta ha infatti potenziato il pattugliamento lungo l’ex statale 251 della Valcellina – Val di Zoldo. In particolare ci si è concentrati sui bikers che spesso imboccano a piena velocità i ripidi tornati che dalla Val Vajont scendendo sul Piave. In zona sono stati installati anche dei sistemi di rilevazione automatica.

In passato agli agenti della locale si sono affiancati pure carabinieri e funzionari della Questura di Belluno che hanno effettuato alcol e narcotest per accertare le condizioni psicofisiche dei singoli conducenti. L’impegno punta a ridurre i sinistri, anche mortali, che molte volte hanno caratterizzato questo troncone di 251 dalle tipiche fattezze alpine.

Secondo una nota diffusa dal Comune di Longarone, solo nelle ultime ore la Polizia locale ha visionato una quarantina di motociclette provenienti dal Friuli, senza necessità però di elevare alcuna contravvenzione. Evidentemente i posti di blocco delle settimane precedenti sono serviti da deterrente FMV

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Caso sghiaiamento Consiglieri regionali a fianco del comitato

Il consigliere regionale Furio Honsell e i gruppi di opposizione chiedono il proseguimento del dibattito in IV commissione sullo sghiaiamento del lago di Barcis: a loro avviso, è necessario coinvolgere tutti gli attori per trovare soluzioni sostenibili.

«Come consigliere regionale, insieme a tutti i gruppi consiliari di opposizione (misto composto dalle forze politiche Open sinistra Fvg, M5s e Alleanza Verdi e Sinistra, Pd e Patto per l’autonomia-Civica Fvg), ho chiesto il proseguimento della discussione in IV commissione sul tema dello sghiaiamento del lago di Barcis – ha detto Honsell –. Ritengo fondamentale che tutti i portatori d’interesse siano coinvolti in questo dibattito cruciale per il futuro della Valcellina e del suo ecosistema. La questione dello sghiaiamento rappresenta una sfida complessa, che richiede soluzioni a lungo termine e una gestione sostenibile dei sedimenti. Il comitato Valcellina ha già sollevato diversi punti critici durante gli incontri del Laboratorio dello sghiaiamento, evidenziando l’urgenza di azioni mirate per la messa in sicurezza di persone, infrastrutture, ambiente».

Tra le preoccupazioni sollevate dal comitato, Honsell considera «fondamentale garantire una viabilità sicura per il trasporto della ghiaia escavata, pianificare soluzioni per la gestione dei sedimenti accumulati nell’invaso e nelle briglie a monte e valutare alternative che riducano l’impatto ambientale e sociale dello sghiaiamento, evitando che Barcis diventi una cava a cielo aperto. Ritengo che la Regione abbia il dovere di convocare il concessionario idroelettrico al tavolo di discussione e di esigere il rispetto degli obblighi previsti dalle normative in materia di gestione e manutenzione dell’invaso. È inaccettabile che i costi delle operazioni ricadano interamente sulla collettività, come già evidenziato dal comitato». — fmv

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Marianna Corona si racconta: «Scrivere è lo stimolo per poter rinascere»

«Scrivere è la valvola di sfogo alla mia inquietudine, è lo stimolo a ricostruire pian piano il senso della vita. Non sono uno spirito coraggioso e dopo la malattia mi sono ritrovata ancora più ansiosa, paurosa, ipocondriaca. Anche affrontare i controlli è di anno in anno più difficile, ogni volta mi creano un senso di smarrimento: è sempre come morire e rinascere». Così si racconta ai giornalisti Marianna Corona,nelle librerie con il suo primo romanzo “Le Vèinte, le streghe del vento”, Giunti Editore) che presenterà a Pordenonelegge il 22 settembre (al Palapaff! , alle 19).

Nella sua voce, che a tratti trema dolcemente, c’è ancora tutta la fatica che lascia sulla pelle una malattia grave come quella contro la quale ha dovuto lottare lei. E che ha raccontato nel libro con il quale ha esordito, nel 2021, “Fiorire tra le rocce”, memoir sul suo cammino di rinascita.

Nella sua voce, che a tratti trema dolcemente, c’è ancora tutta la fatica che lascia sulla pelle una malattia grave come quella contro la quale ha dovuto lottare lei. E che ha raccontato nel libro con il quale ha esordito, nel 2021, “Fiorire tra le rocce”, memoir sul suo cammino di rinascita.

L’inquietudine di vivere, dunque, che prende forma anche nella storia narrata nel nuovo romanzo, in cui, come sottolinea ancora l’autrice, «c’è tutto il mio filone cupo, ci sono gli scenari catastrofici che crea la mia mente fervida…». Con la storia delle Vèinte, creature mitiche e al tempo stesso profondamente contemporanee, streghe sotto forma di una compagnia stravagante che arriva in un paese fra le montagne mentre l’autunno bussa alle porte, Marianna Corona dà vita a un racconto nel quale i confini fra realtà e immaginazione cadono e che ci interroga sulle nostre radici, ul nostro modo di abitare il pianeta. Un racconto che ha la forza della leggenda e il fascino di un’avventura estrema in cui la montagna ci sfida. Le vèinte, termine che deriva da “veint”, in ertano vento. In diversi punti del libro Corona usa il dialetto di Erto, il paese dove affondano le sue salde e orgogliose radice e dove vive anche suo padre, lo scrittore Mauro Corona. Un padre che scrive e che scrive di montagna: il confronto è inevitabile. «All’inizio – dice – mi sembrava impossibile che anch’io potessi scrivere, ma poi ho capito che sono solo gabbie mentali. Quando ti passa vicino la morte e senti l’inconsistenza del tempo, al diavolo tutto…ho deciso di fare quello che mi andava di fare». La montagna, elemento forte che accomuna la narrazione di Marianna e Mauro. “Le Vèinte, le streghe del vento”, è una storia mitica e misteriosa ma innestata in un’ambientazione strettamente legata alle origini dell’autrice. «Questo libro – afferma – poteva nascere solo qui. Mi piace pensare che i luoghi ci condizionino più di quanto crediamo, ci indichino come vivere. Quindi le suggestioni derivano da luoghi che frequento da quando ero piccola, i più attenti troveranno corrispondenze con una valle, una radura, un sasso…Nel caso di Erto le origini sono potenti, stiamo parlando di un paese che volevano diventasse invisibile, dove non sarebbe dovuto rimanere nessuno dopo la catastrofe. Erto crea legami molto profondi, radici inestirpabili. I suoi luoghi sono per me fonte di ispirazione, fanno parte di me, hanno il potere di calmarmi: se sono preoccupata faccio un giro per il paese o nel bosco e torno rinfrancata». — FMV

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Carreggiata più sicura per i camion con i pesci che ripopolano il fiume

Ripristinare la viabilità lungo una delle strade più suggestive ma anche più selvagge dell’intero arco alpino: il Comune di Cimolais ha disposto dei lavori di sistemazione della carreggiata della Val Cimoliana per consentire l’accesso nell’omonimo greto a speciali camion.

I mezzi che trasportano specie ittiche da ripopolamento non riuscivano infatti a scendere nell’alveo dove immettere in acqua trote e altri esemplari tipici dell’ambiente montano. Dopo anni di frane, esondazioni e dissesti vari, era ormai impossibile effettuare la manovra in sicurezza. Il sindaco Davide Protti ha quindi chiamato sul posto una ditta di costruzioni della zona, già impegnata in pregressi interventi di bonifica dell’itinerario: la strada, aperta a turisti e frontisti ma con limitazioni, si inerpica per chilometri lungo l’orrido del Cimoliana e sbuca in prossimità del celebre “campanile” di Val Montanaia. Le ruspe hanno provveduto a creare dei pistoni in terra battuta sui quali gli autocarri pieni di pesce possano scendere e risalire senza timori. Per l’occasione è stata messa mano all’intera porzione di massicciata viaria che si affaccia su questo ramo del torrente.

Nel frattempo volge al termine la stagione turistica nel vicino rifugio Pordenone: da domenica prossima lo stavolo d’alta quota chiuderà i battenti a causa della precoce ondata di freddo che ha fatto fioccare disdette e cambi di programma. Gli escursionisti potranno pernottare ancora al Pordenone ma solo di sabato e fino a 6 ottobre. Successivamente partirà la messa in sicurezza dei circostanti pendii, con conseguente inagibilità della struttura alpinistica. — FMV

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Festa per cento persone nel paese di venti anime I battesimi di Casso tra emozioni e speranza

Il domani prende forma un po’ alla volta, tra asperità e discese, in un connubio di sentimenti legati dalla speranza. Venti anime, cinque battesimi. Non è un ossimoro, è quanto accaduto ieri a Casso, dove sono stati battezzati cinque bambini. Sono figli di coppie in cui almeno uno dei genitori è originario del paese. Nessuna di queste coppie vive più a Casso, tutte ci tornano, più o meno spesso, perché non ne vogliono sapere di interrompere il legame con i luoghi di origine. E così, ieri, Casso si è vestito a festa. Non solo i venti abitanti, infatti, hanno partecipato alla cerimonia e quindi alla festa che si è tenuta sotto il tendone allestito in piazza: un centinaio gli invitati, accomunati dalla felicità e dal desiderio di immaginare un futuro denso di cose belle. Come quella che ha preso forma ieri, quattro anni dopo un altro battesimo plurimo: allora erano stati tre i bambini a ricevere il sacramento. Giornate vissute in discesa, con gioia e leggerezza, in attesa che tornino a materializzarsi le difficoltà che il vivere in montagna comporta, senza, però, che venga meno la voglia di rimanerci. O di tornarci appena possibile.

A celebrare i battesimi don Augusto Antonel, che ogni quindici giorni sale a Casso per celebrare la messa: un momento di ritrovo, di condivisione, essenziale. Il sindaco di Erto e Casso, Antonio Carrara, ha fatto arrivare il suo saluto alle coppie. Genitori emozionati, felici, desiderosi di continuare a dare qualcosa alla propria comunità anche celebrando in paese le cerimonie religiose più importandosi, rispettando le tradizioni locali.

Come avvenuto ieri. Le coppie e i bambini, tre femmine e due maschi, infatti, per arrivare in chiesa sono partiti, tutti insieme, dal “cuore” del paese, come si faceva un tempo e si è continuato a fare col progredire degli anni. Alle famiglie gli anziani hanno spiegato che è importante mantenere quella tradizione, fare quel percorso. E i genitori l’hanno fatto. Antonio Manarin e Antonella Diana, con Vittorio, Paolo De Lorenzi e Marta Mazzarotto, con Pietro, Federico De Lorenzi e Angela Caroli, con Alessandra e Giulia, Vanessa De Lorenzi e Matteo Furlan, con Zara, hanno rispettato alla lettera le indicazioni ricevute.

Anche così continua a vivere una comunità di venti anime. «Ci teniamo tanto – ha detto Antonella Diana – a sostenere e portare avanti le tradizioni di questo paese, che ha voglia di tramandare tutte le sue ricchezze a livello umano». Uniti, genitori e bimbi hanno percorso il tragitto verso la chiesa, per poi condividere la festa, con lo sguardo rivolto al domani. C’era attesa: non è rimasta delusa. In un mondo che corre veloce, alle volte fermarsi è salutare. Ieri, il tempo, a Casso, si è fermato. La luce negli occhi dei genitori era l’emblema della felicità. L

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