Italia zona protetta: “Cosa posso fare?” Spostamenti, salute e spesa: ecco tutte le regole da seguire

l ministero dell’Interno ha elaborato un compendio sulle regole da seguire per gli spostamenti dopo l’entrata uin vigore del decreto del governo in merito all’emergenza coronavirus

Si tratta di dodici domande, con relative risposte, che rispecchiano i quesiti più frequenti: “Quali sono i motivi validi per uscire di casa”?,  “Si può uscire per acquistare beni diversi da quelli alimentari?”, “Posso andare ad assistere i miei cari anziani e non autosufficienti?”

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Coronavirus, ecco che cosa è vietato all’interno di uno stesso Comune

Domande e risposte più frequenti

Posso uscire da casa per andare a comperare il giornale?
«Sì. Si può uscire per andare al lavoro, per ragioni di salute o per altre comprovate necessità come l’acquisto di beni essenziali. Nei negozi è necessario mantenere un metro di distanza o attendere fuori ed entrare uno alla volta».

Posso andare a fare jogging al parco?
«Sono consentite allenamenti e passeggiate all’aria aperta. L’attività motoria all’aperto, però, dev’essere fatta da soli e non in gruppo».

Posso fermarmi a prendere un caffè, visto che i bar sono aperti sino alle 18?
«Sì, ma non devo uscire per andare a prendere un caffè. Si può uscire solo in caso di stretta necessità».

Posso andare a cena dai miei genitori per il compleanno di mia madre?
«Bisogna rimanere a casa ed evitare ogni contatto con gli altri. Si possono visitare i genitori quando sono anziani o malati o non autosufficienti, non semplicemente per salutarli».

Posso andare a salutare un amico pur mantenendo le distanze?
«No, si può uscire di casa solo per stretta necessità. Ovvero per comprovate esigenze primarie non rinviabili. Non ci può spostare per andare a trovare un amico».

Anche se rimango nel mio Comune devo portare con me il modulo di autocertificazione diffuso dal Ministero dell’Interno?

Sì. Visto che è consentito uscire di casa solo in tre casi (vedi la prima domanda) o per attività motoria all’aperto purché non in gruppo (seconda domanda) bisogna giustificare alle autorità il motivo per cui si sta circolando. Qui il modulo da stampare e compilare 

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Cimolais ieri ed oggi – Ponte sul Cimoliana

foto archivio Ciano Protti/moderne Luca Tarondi

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Storia d’amore e di passione in un paesino di montagna

È una storia di amore e di passione ed è anche la storia di un paesino di montagna: “La notte più bella dei miei giorni”, l’ultimo romanzo di Luca Visentini – autopubblicato, 13 euro –, si svolge tra lo sguardo benevolo del rassicurante Monte Storto e del luminoso Grande Carro stellato e qualche focosa notte meneghina. Lo scrittore milanese trapiantato a Claut, già editore di accurate – e apprezzate – monografie dedicate a diversi gruppi montuosi delle Dolomiti, pubblica la sua ultima fatica letteraria con un delicato innesto di ironia e realismo, come nel suo stile, dopo l’esordio narrativo con Il Paese (2011) il romanzo politico Sognavamo cavalli selvaggi e il romanzo d’amore Lola e Lila, entrambi del 2018. Un paese vero, che si intuisce essere della montagna friulana, abitato da personaggi veri, celati da nomignoli di fantasia – Grifone, Buc’, Bruno, Parigi, Licio, Franco Del Cik – tratteggiati con poche efficaci pennellate che ne restituiscono il ritratto umano più profondo e vero. Protagonisti di piccole avventure quotidiane tra esilaranti furti di pecore e motoseghe, spedizioni di gruppo nella pedemontana per “mestieri” (faccende), incontri tra i vicoli e giri della “rota”. (fMV)

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Boschi, altra minaccia Dopo Vaia, i parassiti

Se fino a qualche giorno fa era un’ipotesi né confermata né smentita, ora lo spauracchio dei parassiti arborei è stato messo nero su bianco in un atto ufficiale. Il Comune di Claut, uno dei più colpiti dalla tempesta Vaia del 2018, prevede infatti «pesanti attacchi di parassiti al patrimonio forestale» a partire dalla primavera. Tutta colpa delle migliaia di piante abbattute dal vento nel novembre 2018 e che da allora stanno marcendo al suolo. Soltanto a Claut, i tecnici parlano di almeno 60 mila metri cubi di legname che da più un anno è esposto alle intemperie e ai batteri della decomposizione. Batteri che ora minacciano di propagarsi alle piante rimaste in piedi, specialmente quelle che hanno comunque risentito degli effetti del maltempo e che appaiono più deboli. In pratica, si rischia un’altra ecatombe di conifere e faggi, dopo gli schianti di milioni di esemplari registrati nel 2018 tra Nord Italia, Austria e Slovenia.  (f .MV)

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Surplus di materiale legnoso a seguito della tempesta Vaia

Non si sa la sorte che subirà quanto recuperato dalle imprese forestali a seguito della tempesta Vaia. I fornitori di legna sono alle prese con un surplus di offerta e prezzi in netto ribasso rispetto al passato. Gli stabilimenti di trasformazione in pellet operano a pieno regime e sono dislocati fuori regione, fra il Trentino Alto Adige e l’Est Europa. La richiesta locale è ovviamente ridotta anche rivolgendosi alle centrali di cogenerazione che producono elettricità bruciando cippato. Una volta superata la crisi contingente, bisognerà scegliere la strada più conveniente per smaltire gli enormi cumuli di massa organica. Tanto che una delle ipotesi è di dirottarne una parte, soprattutto le ramaglie e la porzione con minor potenzialità calorica, agli impianti di compostaggio. Tra queste, in prima fila c’è la Bioman di Maniago, leader nel settore, la cui vicinanza geografica garantirebbe minori oneri di trasporto. — (f MV)

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«Parco, turismo al primo posto Ma ora bisogna guardare oltre»

Tra qualche settimana sarà ufficialmente aperta la nuova stagione turistica e gli operatori sono al lavoro per prepararsi al meglio nell’accoglienza. Ma per il Parco naturale delle Dolomiti friulane anche quello appena andato in archivio si è rivelato un periodo d’oro, in fatto di presenze. Nel 2019 sono stati infatti 15 mila, gli studenti saliti in zona per iniziative didattiche, 23 mila quelli alla diga del Vajont non riuniti in comitive, mentre altri 20 mila sono stati gli escursionisti della Forra del Cellina. Dopo di che, ci sono le mille persone che hanno partecipato alla giornata ludica di Barcis intitolata Play Parco, nonché i 400 ospiti che hanno degustato i piatti tipici grazie alla collaborazione con i ristoratori. «Il Parco si sta adeguando ai tempi e anche l’annata che ci apprestiamo ad affrontare sarà incentrata su questa fase di cambiamento – ha detto il presidente Gianandrea Grava –. Gestire un territorio così vasto non significa soltanto impegnarsi per il rilancio del turismo, che in ogni caso resta un settore vitale per l’economia montana. Significa piuttosto trovare nuovi incentivi per la permanenza sul posto dei giovani, perché le imprese tradizionali non chiudano i battenti e per agevolare le amministrazioni nello svolgimento delle attività istituzionali. In quest’ultima direzione, va ricordata la discesa in campo dei nostri uffici a fianco dei Comuni colpiti dalla tempesta Vaia del 2018: solamente a Claut, il nostro personale sta gestendo sette piani di ripristino insieme ai dipendenti municipali». (f MV)

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Scossa con magnitudo 2.7 sentita dalla popolazione della Valcellina

Alle 18.07 del 29.02.2020 una scossa di 2.7 di magnitudo Richter è stata percepita nitidamente dalla popolazione della Valcellina. L’epicentro è stato rilevato in Alpago, ad alcuni chilometri in linea d’aria da Barcis. Il sisma è stato distinto chiaramente anche a Erto e Casso, che si trova sul versante opposto dei rilievi bellunesi al centro della scossa. Non si segnalano danni a cose o persone, ma più di qualcuno ha telefonato al centralino del Nue 112 per sincerarsi della situazione. La zona è nota per fenomeni tellurici costanti. Ogni anno vengono registrati vari episodi superiori a 2 gradi Richter. Tra l’altro la Valcellina si trova a cavallo di due siti altamente sismici: a quella dell’Alpago si aggiunge infatti la placca della Forcella Clautana in direzione di Tramonti. Gli esperti parlano comunque di un’attività del tutto normale, senza particolari motivi di apprensione.

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Diocesi divisa a metà, nella “zona friulana” riprendono messe e funerali

 Comunione data sulla mano, acquasantiere vuote, niente segno della pace: sono le tre disposizioni che restano in vigore nella “zona friulana” della diocesi di Concordia-Pordenone. “Le celebrazioni liturgiche riprendano con gli orari consueti, avendo cura che la comunione sia data sulla mano, che si sospenda lo scambio della pace e che sia tolta l’acqua santa dalle acquasantiere”, fa sapere la diocesi. Da oggi, dunque, nelle chiese si torna a celebrare la messa, funerali e matrimoni compresi. Resta una “dispensa”: le persone che hanno difficoltà di varia natura possono sospendere il precetto festivo, “privilegiando in questi casi la preghiera personale e in famiglia”. Se restano chiuse le scuole parrocchiali e cattoliche (asili e superiori), le attività pastorali – catechismo e iniziative caritative – riprendono “avendo cura di evitare grandi incontri”.

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Sospesa anche la celebrazione delle messe a causa del coronavirus

 In ottemperanza all’ordinanza firmata ieri sera dal ministro della Salute, Roberto Speranza e dal presidente della Regione Fvg, Massimiliano Fedriga per contenere la diffusione del Coronavirus sono sospese le attività religiose. Le Diocesi di Trieste e di Pordenone Concordia hanno comunicato la sospensione delle messe, gli incontri di catechismo e le celebrazioni funebri che, dovranno limitarsi alla benedizione della salma.

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L’Uti mette in rete ventitre biblioteche e 330 mila volumi

È Margherita Venturelli, dipendente della biblioteca di Aviano, il nuovo coordinatore del Sistema bibliotecario delle Valli e Dolomiti friulane, che mette in rete ben 23 comuni e con capofila Maniago, fra le quali anche la biblioteca Civica di CImolais. Venturelli è stata nominata con dodici voti favorevoli (uno astenuto). Numerose le attività in programma quest’anno: ha ottenuto il via libera nell’ultima conferenza del sistema bibliotecario, presieduta da Violetta Traclò. Il sistema bibliotecario delle Valli e delle Dolomiti friulane, gestito dall’Uti, nasce da una collaborazione tra l’Uti presieduta da Andrea Carli quella del Livenza-Cansiglio-Cavallo, e vede in rete 23 biblioteche afferenti a quella di Maniago, individuata come biblioteca di centro sistema. Aderiscono, quindi, le biblioteche di Arba, Barcis, Cavasso, Castelnovo, Claut, Clauzetto, Cimolais, Erto e Casso, Fanna, Maniago, Meduno, Montereale, Pinzano, Vajont, Vivaro, Tramonti di Sopra, Travesio, Sequals, Vito d’Asio con accordo tra Uti Aviano, Budoia, Caneva e Polcenigo. Un patrimonio documentario complessivo di oltre 330 mila unità e centinaia di iniziative per promuovere la lettura tra adulti, ragazzi e bambini. Fra le attività realizzate o ancora da tradurre in realtà, rientrano l’incremento del patrimonio librario, il coordinamento del sistema e della gestione delle pratiche amministrative, i rapporti con la Regione e gli operatori delle biblioteche, l’acquisto coordinato o centralizzato del materiale documentario, la sostituzione delle attrezzature informatiche e multimediali obsolete, le attività di catalogazione, il miglioramento del servizio all’utenza, anche attraverso l’utilizzo dei social quali strumenti di comunicazione. Il potenziamento e il miglioramento del nuovo sistema bibliotecario delle Valli e Dolomiti friulane sono obiettivi prioritari. Non a caso, vengono anche presentate domande di contributo, per esempio alla Regione, per fare in modo che questi progetti possano concretizzarsi. —

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Rinviato l’incontro sulle “opportunità di implementazione e sviluppo delle attività produttive in Valcellina di sabato”.

Ai sensi dell’art.1 comma 2 lettera a) dell’Ordinanza Contingibile e Urgente del Ministero della Salute e del Presidente della Regione, la riunione prevista per sabato prossimo è rinviata a data da destinarsi

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