Azienda nel mirino dei ladri: spariti attrezzi per 30 mila euro

Furto da 30 mila euro, a Cimolais, ai danni della ditta Fabris Ambrogio, specializzata in lavori stradali e movimento terra. Dell’intrusione si è accorto il titolare, quando giovedì mattina è entrato nel capannone, nella zona industriale alle porte del paese. Stando a quanto ricostruito, i ladri sono entrati in azione all’alba di giovedì, presumibilmente verso le 5, quand’era ancora buio. Scassinata una porta laterale del capannone, hanno fatto incetta di utensili e attrezzature, tra cui trapani, flex, compressori e altro ancora. Secondo le tracce in mano agli inquirenti, i ladri avrebbero quindi caricato la refurtiva su un furgone Ducato Maxi. Prima di dileguarsi, hanno provveduto a fare il pieno di gasolio, attingendolo dai serbatoi di alcuni dei veicoli della ditta parcheggiati sul piazzale. A un primo calcolo, il bottino ammonterebbe a non meno di 30 mila euro. L’accaduto è stato denunciato dall’impresario ai carabinieri della locale stazione, che hanno appunto già raccolto elementi utili alle indagini.(f mv)

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Presidente del Parco delle Dolomiti Friulane, Grava Gianandrea : L’UNIONE HA FATTO LA DIFFERENZA, PARCO E COMUNI INSIEME PER RIPARTIRE DI SLANCIO.

Un anno dopo Vaia le cose sono radicalmente cambiate e grazie al notevole sforzo del personale dell’Ente c’è stata una svolta nelle procedure per l’attribuzione degli appalti per poter chiudere questa brutta pagina per la montagna friulana. Ho ricevuto in questi mesi gratificanti attestati di stima da parte degli amministratori dei Comuni interessati dalla devastazione della tempesta, i quali mi hanno riferito che senza il supporto del Parco probabilmente, a causa del loro personale ridotto all’osso, non sarebbero nemmeno riusciti a concludere gli iter. Siccome non ho avuto alcun merito in questa vicenda, approfitto di queste righe per ringraziare il personale dell’Ente che ha lavorato in maniera incessante, e sottoposto a notevole pressione, per far fronte alle impellenti e improrogabili scadenze riuscendo a soddisfare le richieste di tutti i Comuni. Staff magistralmente coordinato dal Direttore Graziano Danelin. Sempre a proposito di Vaia, tra le mille attestazioni di solidarietà che sono giunte in questi dodici mesi – e a cui, indistintamente, va il nostro grazie più sincero -, mi piace ricordare l’affettuoso sostegno dell’associazione NIMDVM di Trieste, che ha generosamente contribuito con una raccolta di fondi che poi ci ha recapitato nel corso di un incontro in cui ci ha trasmesso tutto il calore dei propri soci.

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Anche la sistemazione del torrente Cimoliana nel piano di sghiaiamento proposto dall’Assessore Scoccimarro

Nella seconda fase del piano per lo sghiaiamento ci sarà la sistemazione del greto del Cimoliana e il riutilizzo a Pinedo di 60 mila metri cubi di sassi cavati a Barcis. La parte più consistente del piano permetterà di permetterà di prelevare ogni anno 250 mila metri cubi di pietrame dove il Cellina entra nel lago. A questi si aggiungono gli 8 milioni di cubi già presenti nel bacino idroelettrico, per i quali sono in agenda i lavori di costruzione di un nuovo ponte di bypass della diga e il rafforzamento del terrapieno stradale». A Scoccimarro preme un aspetto degli ormai imminenti cantieri di Barcis e Cimolais: la condivisione degli stessi con i Comuni della valle e con il consorzio di bonifica Meduna Cellina. Già in queste ore in paese ci si sta attrezzando allo sbarco di camion e ruspe. La segnaletica lungo l’ex statale 251 è già stata adeguata. Secondo le informazioni ricevute dal sindaco Claudio Traina, le maestranze potrebbero mettersi all’opera entro fine mese. I tecnici attendono però un graduale abbassamento del livello della corrente del fiume per dare il via libera agli escavatori, soprattutto all’altezza della confluenza tra Cellina, Pentina e Varma.  (fMV)

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Rapporto salute, ecco dove si vive più a lungo e dove invece è più elevato il rischio di malattie

Dalla mappa dei distretti una sorta di carta d’identità del territorio Pordenonese. A ovest si muore più tardi, a est più patologie cardiovascolari. Nel distretto Nord c’è la percentuale più alta di morti evitabili legate a fumo e alcol e di patologie croniche, che sono invece minori nel distretto Ovest. Al Distretto Sud la prevenzione, con screening e vaccinazioni, funziona oltre la media mentre al distretto Centro c’è la percentuale più alta di ultrasessantacinquenni. Sono dati che emergono dal “Profilo di Salute dell’Aas 5” relativo al 2018. Il Distretto Nord (Erto, Cimolais, Claut, Barcis, Montereale Valcellina, Andreis, Frisanco, Tramonti di Sopra, Maniago, Vajont, Tramonti di Sotto Meduno, Cavasso Nuovo, Fanna, Arba, Vivaro, Vito d’Asio, Clauzetto, Castelnovo, Travesio, Pinzano, Sequals, Spilimbergo e San Giorgio della Richinvelda) registra un calo demografico a partire dal 2014. La mortalità sembra essersi stabilizzata negli ultimi anni, ma rispetto al valore complessivo aziendale del 2018 l’area a nord presenta un tasso di mortalità più elevato per le donne (anche se non significativamente) e in linea per gli uomini. Altro dato rilevante è che i tassi di mortalità evitabile con la prevenzione, alcol e fumo, risultano tutti significativamente più elevati rispetto agli altri distretti. Così è anche per le patologie croniche più elevate rispetto ad altre zone. A nord c’è un ricorso maggiore alle prestazioni ambulatoriali, un accesso maggiore alle cure palliative domiciliari, un ricorso maggiore ai servizi per le dipendenze da alcol e più basso per droga. (f MV)

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PLAYPARCO, UNA GRANDE FESTA PER LA RIPARTENZA

A un anno esatto dal passaggio della tempesta, la Valcellina porta ancora i segni della devastazione. Il Parco delle Dolomiti Friulane, duramente colpito, ha scelto di festeggiare i 10 anni della sua iniziativa “PlayParco” e altrettanti dalla tutela Unesco proprio in questo anniversario e proprio da Barcis: segnale di speranza e di rinascita, sostenuto da centinaia di persone che hanno partecipato alla giornata e che hanno contribuito con donazioni al ripristino dei sentieri. Ma a un anno dal disastro, che cosa è stato fatto e quali sono le ferite ancora aperte? “Tutti i lavori sono stati appaltati e molti sono anche conclusi. Molti lavori della Protezione Civile sono attualmente in corso – spiega Graziano Danelin, il Direttore del Parco delle Dolomiti Friulane -. Penso che con il prossimo anno la situazione sarà già in buone condizioni. I punti più critici sono la Val Settimana e Val Cimoliana. Per la prima i lavori sono stati appaltati e inizieranno a breve, e avremo tutto il prossimo anno dedicato al recupero della zona, che è una delle più caratteristiche. Anche la Val Cimoliana ha avuto grossi danni, alcuni lavori sono stati appaltati e continueranno anche il prossimo anno. Comunque la vallata è accessibile già da quest’anno per l’intervento del Comune di Cimolais (f. MV)

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La Regione ora detta i tempi dei cantieri per lo sghiaiamento del torrente Varma

Una delibera che contiene il cronoprogramma dei lavori da eseguire con urgenza per risolvere il problema dell’inghiaiamento del lago di Barcis: la giunta regionale ha appena approvato un documento che ripercorre le prossime tre fasi del maxi intervento di bonifica del Cellina. A proporre il testo è l’assessore all’ambiente Fabio Scoccimarro, che ricorda come «si tratti del risultato di due anni di analisi e studi da parte di un comitato interforze costituito con i Comuni della valle. Le nostre saranno scelte risolutive di medio-lungo termine a salvaguardia di ambiente, viabilità, economia della zona – ha spiegato Scoccimarro –. Non si tratterà di interventi tampone, ma di tre gradi di un progetto più ampio e accettato da tutte le parti in causa. Il primo passo sarà quello che in una decina di mesi consentirà l’asportazione di 160 mila metri cubi di inerti dal Cellina. L’iter è già avviato». (f:MV)

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Elezioni comunali in Valcellina: caccia ai candidati

Sarà una primavera politicamente frizzante, in Valcellina: alla prossima tornata elettorale saranno chiamati alle urne gli abitanti di tre dei cinque Comuni della valle. Si vota infatti per il rinnovo dei consigli municipali di Andreis, Barcis e Claut. A Erto e Casso se ne riparla nel 2021, mentre l’anno successivo sarà il turno di Cimolais. Andreis sarebbe dovuto tornare a elezioni nel 2023, ma un anno fa la mancata presentazione di candidature ha imposto la nomina di un commissario. Così che dal 27 maggio 2019 alla guida della comunità c’è Loris Toneguzzi, un funzionario il cui compito scadrà tra qualche mese. Il sindaco uscente Romero Alzetta decise infatti di non ricandidarsi e nessuno si fece avanti per sostituirlo. Al momento, in paese non si registrano voci su potenziali candidati. Di certo c’è il “no” categorico di Alzetta, che già nel 2019 declinò ogni invito a riprovarci. Le cose sono diverse a Barcis, dove Claudio Traina non nasconde l’intenzione di tentare il bis. «Tutto dipenderà dalle scelte che il mio gruppo farà tra qualche settimana, non avendo ancora discusso insieme della questione», ha puntualizzato Traina, guida del paese dal 31 maggio 2015. Il suo pensiero va ai tanti progetti avviati da allora e che dovrebbero vedere la luce proprio nel corso del prossimo quinquennio. Anche a Claut, l’attuale amministrazione è in carica dal 2015. Qui il discorso è più complesso e per ora l’uscente Franco Bosio non ha sciolto la riserva sul secondo mandato. Bosio corse senza sfidanti: per essere eletto dovette superare il quorum del 50 per cento dei votanti. Già nel 2015 disse di essersi proposto per agevolare la crescita dei giovani della valle, anche dal punto di vista politico. Resta da capire se servano o meno altri cinque anni per individuare un successore. Da parte sua, Bosio nicchia e rinvia ogni opzione al prossimo mese, quando si terranno i primi incontri di maggioranza. —

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PROGETTO DIDATTICO “VERSO UNA SCUOLA POTENZIATA” A.S. 2019/2020. CONCESSIONE CONTRIBUTO ALL’ISTITUTO COMPRENSIVO PADRE DAVID MARIA TUROLDO DI MONTEREALE VALCELLINA (PN).

Concesso dalla Giunta di Cimolais un contributo pari ad Euro 4.214,05 all’Istituto Comprensivo di Scuola dell’Infanzia, Primaria e Secondaria di I grado “Padre David Maria Turoldo per la realizzazione del progetto didattico denominato “Verso una scuola potenziata a.s. 2019/2020”, rivolto agli alunni frequentanti la pluriclasse prima-seconda della scuola secondaria di I grado del plesso di Claut;

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Appello della deputata Vania Gava al Ministero dello sviluppo economico per il serbatoio gas di San Floriano

Al ministero dello Sviluppo economico e a quello dell’Economia, azionisti di maggioranza di Eni, si è invece appellato il deputato Vannia Gava. L’onorevole ritiene inaccettabile l’ipotesi di una fornitura a domicilio visto che la vallata è abitata da molti anziani. La tubazione venne divelta dalla tempesta Vaia la notte del 29 ottobre 2018. Per due settimane la popolazione della zona rimase senza gas e solo la discesa in campo dell’Arera, l’authority del settore, portò ad uno sblocco dell’impasse. Per i successivi due mesi a ciascuna utenza fu consegnata una bombola familiare ma i disagi si rivelarono fin da subito notevoli. F. MV

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Piscina fisioterapica, c’è l’accreditamento regionale

A quasi due anni dall’apertura della piscina fisioterapica di Maniago, è arrivato l’accreditamento regionale. Un risultato importante, considerato che sinora la struttura era accessibile solamente a chi poteva permetterselo. Gli accessi comunque non erano pochi: 6 mila l’anno. «Una notizia attesa da tempo: la piscina ha ottenuto l’accreditamento per la branca specialistica di medicina fisica e riabilitazione – commenta l’assessore alle politiche sociali Andrea Gaspardo –. Una trafila iniziatasi quando l’ex assessore regionale Vladimir Kosic, assieme alla giunta, decise di dar vita a un polo riabilitativo in acqua a Maniago. Da allora, un susseguirsi di lavori, verifiche, adeguamenti, collaudi. Un iter complesso e non privo di fatiche e intoppi, che oggi ha portato a questo importante risultato. La nostra città e i centri limitrofi potranno godere di un servizio di riabilitazione fisica in acqua, che si aggiunge al già importante polo di fisioterapia dell’ospedale maniaghese. Un risultato che l’amministrazione Carli ha voluto sin dal suo arrivo, per rendere pienamente operativa quella struttura di eccellenza che tanti ci invidiano». (f MV)

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Lo sciacallo dorato di notte resta in silenzio per non diventare facile preda del lupo

Da tempo Luca Lapini, appassionato zoologo del Museo friulano di storia naturale di Udine, sta monitorando un gruppo di sciacalli dorati, da diversi anni diventato stanziale fra il greto dl Cellina e la campagna maniaghese, fino alla discarica Cossana. «In tutta la regione, nell’anno in corso – afferma Luca Lapini – sono stati investiti e uccisi 12 sciacalli dorati, alcuni incidenti automobilistici hanno interessato anche il gruppo di sciacalli che vive fra Montereale e Maniago. Nella zona è stata individuata da anni la presenza del lupo, cosa che ha spinto lo sciacallo dorato ad adottare vari accorgimenti per la propria sopravvivenza. In primo luogo, per non farsi individuare, ha smesso di emettere ululati notturni. Fenomeno – osserva Lapini – che, inevitabilmente, finisce per limitare anche i nostri rilievi. Infatti non sappiamo, con certezza, il numero esatto di esemplari che costituiscono quel gruppo di sciacalli dorati». Lo sciacallo è un canide euroasiatico che può pesare fino a 15 chili. La specie è giunta in Italia nel 1984, in seguito a una sua graduale espansione verso Nord, consentita dalla progressiva decimazione del lupo balcanico. «Proprio la riduzione della presenza del lupo in larga parte dell’Europa – osserva Lapini – ha causato un’espansione progressiva dello sciacallo dorato che, per quanto possibile, cerca di mimetizzarsi nella natura, fuggendo dall’uomo come dal suo tradizionale avversario e concorrente: il lupo. In caso di forzata coabitazione con quest’ultimo, lo sciacallo dorato lascia le zone forestali, cercando di ripararsi in aree umide come quella del Cellina, senza disdegnare anche le campagne coltivate.  (F.M.V.)

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L’Aquila (giornale dell’Ente PArco delle Dolomiti Friulane) : Convegno trentennale del Parco del 7.9.2019

Non posso nascondere l’orgoglio personale per essere stato il Presidente nel giorno in cui si celebrava il trentennale dell’Ente, commenta sul giornale L’Aquila il Presidente Grava, al cospetto dei miei illustri predecessori che tanto hanno dato per lo sviluppo dell’area protetta e con interventi davvero illuminanti sulla storia e le prospettive, grazie ai contributi di storici, esperti e professori universitari delle varie discipline che afferiscono al Parco. Da ultimo, un annuncio rispetto ad un accordo appena raggiunto e di cui avremo modo di parlare diffusamente nei prossimi numeri, considerate le ricadute che garantirà: la società che imbottiglia l’Acqua Dolomia ha deciso di attribuire annualmente un sostanzioso contributo all’Ente, per attività di salvaguardia del proprio patrimonio. Si tratta di un esempio di imprenditoria illuminata che permetterà anche al nostro Parco di sfruttare uno straordinario veicolo promozionale, essendo l’ormai famosa acqua sulle tavole di tutto il pianeta, dove esibisce con orgoglio il nostro marchio, ribadendo di essere l’unica imbottigliata all’interno di un sito Patrimonio dell’Umanità come le Dolomit

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