«Parco, turismo al primo posto Ma ora bisogna guardare oltre»

Tra qualche settimana sarà ufficialmente aperta la nuova stagione turistica e gli operatori sono al lavoro per prepararsi al meglio nell’accoglienza. Ma per il Parco naturale delle Dolomiti friulane anche quello appena andato in archivio si è rivelato un periodo d’oro, in fatto di presenze. Nel 2019 sono stati infatti 15 mila, gli studenti saliti in zona per iniziative didattiche, 23 mila quelli alla diga del Vajont non riuniti in comitive, mentre altri 20 mila sono stati gli escursionisti della Forra del Cellina. Dopo di che, ci sono le mille persone che hanno partecipato alla giornata ludica di Barcis intitolata Play Parco, nonché i 400 ospiti che hanno degustato i piatti tipici grazie alla collaborazione con i ristoratori. «Il Parco si sta adeguando ai tempi e anche l’annata che ci apprestiamo ad affrontare sarà incentrata su questa fase di cambiamento – ha detto il presidente Gianandrea Grava –. Gestire un territorio così vasto non significa soltanto impegnarsi per il rilancio del turismo, che in ogni caso resta un settore vitale per l’economia montana. Significa piuttosto trovare nuovi incentivi per la permanenza sul posto dei giovani, perché le imprese tradizionali non chiudano i battenti e per agevolare le amministrazioni nello svolgimento delle attività istituzionali. In quest’ultima direzione, va ricordata la discesa in campo dei nostri uffici a fianco dei Comuni colpiti dalla tempesta Vaia del 2018: solamente a Claut, il nostro personale sta gestendo sette piani di ripristino insieme ai dipendenti municipali». (f MV)

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