TEST COLLETTIVI GRATUITI RILEVAMENTO COVID

A seguito di accordi con l’Azienda Sanitaria del Friuli Occidentale, con la Protezione Civile della Regione Autonoma FVG, con la Regione e in collaborazione con il Comune di Claut, il Comune di Erto e Casso e i Comuni di Andreis e Barcis sarà possibile per tutti i cittadini effettuare un test gratuito e VOLONTARIO (tampone rapido) per la rilevazione di contagio da SARS-CoV-2. 🧪🩺🦠Per i Cittadini di Cimolais, RESIDENTI e per chi TEMPORANEAMENTE E DOMICILIATO NEL TERRITORIO COMUNALE, i test verranno svolti presso il parcheggio🅿️ dell’Osteria di Mezzo (Z.I. Pinedo) dalle ore 08.30 alle ore 10.30 di sabato 28 novembre, in modalità “DriveIn”,rapida e sicura, direttamente sui veicoli a motore.RICORDIAMO CHE:-⛔️ Sono eclusi dai Test tutti i soggetti sottoposti a quarantena, i soggetti attualmente positivi, i sogetti in isolamento fiduciario e chiunque presenti sintomi rconducibili al vrus COVID-19 e tutti i Bambini al di sotto dei 5 anni.SI CONSIGLIA DI:- Recarsi nel luogo possibilmente per nucleo familiare👨‍👩‍👦– Presentarsi muniti di scheda compilata (saranno eventualmente distribuite in loco) in modo tale di ridurre al minimo l’attesa.Per chi fosse impossibilitato per motivi di salute o logistici e avrebbe piacere di sottoporsi al test, invitiamo a contattare☎️ il Comune per essere poi nel minor tempo possibile raggiunti a domicilio.🏠Per le persone NON residenti, ma attualmente presenti sul territorio comunale per poter accedere al test è NECSSARIO contatare☎️ il Comune ENTRO LE ORE 12:00 di VENERDì 27 Novembre

L’Ammnistrazione comunale si affida alla esponsabilità collettiva dei cittadini ” Per poter rendere un immagine affidabile della situazione della nostra Valle, e per un beneficio per il Comune, la Valle e la Comunità tutta, CONTIAMO IN TUTTI VOINON ABBIATE PAURA”

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Casa anziani di Cimolais: tutti negativi i 25 anziani ospiti della residenza.

Tampone rapido ai 25 anziani della Residenza che sono risultati tutti negativi. Proseguono le attività, ma le limitazioni pesano.

“Siamo consci dei rischi che ci possono essere all’interno delle strutture residenziali per anziani, per questa ragione cerchiamo di essere il più possibile consapevoli delle difficoltà, problematiche e dell’importanza della dignità delle persone”. Così Anna La Diega, vicepresidente della Cooperativa sociale Itaca, spiegava tre anni fa l’esigenza di aggiornare la Carta dei Valori e dei Comportamenti dell’area Anziani Residenziale, di cui è anche responsabile. Nata nel 2012, la Carta e i suoi principi assumono oggi un ruolo ancora più centrale, in un momento storico che ci vede tutti affrontare l’emergenza sanitaria da Covid-19: non solo punto di riferimento in termini di buone prassi nei servizi ma anche, e forse verrebbe quasi da dire soprattutto, per quanto riguarda l’impegno verso i beneficiari e la tutela della loro salute.

La “Casa albergo”, che si trova in alta Valcellina e accoglie persone anziane autosufficienti provenienti da tutto il Friuli occidentale, è stata la prima struttura residenziale che la Cooperativa sociale friulana ha chiuso ad ingressi esterni, ancora prima del lockdown decretato dal Governo italiano il 9 marzo. “Abbiamo deciso cautelativamente, in condivisione con il Comune di Cimolais proprietario della struttura, di chiudere ad ingressi provenienti dall’esterno il 5 marzo – spiega Luciana Protti –coordinatrice della struttura – per tutelare la salute dei nostri residenti. All’inizio abbiamo registrato comprensibili difficoltà negli anziani a comprendere le motivazioni di questa decisione, soprattutto perché, in quanto autosufficienti, erano abituati a vivere con una certa autonomia”.

Prima del Covid-19, infatti, non c’erano limitazioni nelle uscite, potevano tranquillamente andare a prendere un caffè al bar, le sigarette al tabacchino, andare a messa, uscire per una semplice passeggiata, magari insieme ad alcuni paesani che negli anni hanno conosciuto e con i quali si sono instaurati anche dei legami di amicizia, o ancora prendere la corriera in autonomia per andare a Maniago al mercato settimanale del lunedì. Tutte abitudini “normali” prima del lockdown, che ora non sono più possibili. “Nei primi tempi abbiamo vissuto anche noi operatori una situazione di difficoltà, in primis nello spiegare loro il senso di quelle limitazioni. Il lockdown ancora non era stato dichiarato ed era tutto nuovo e difficilmente comprensibile e accettabile, per tutti anche per noi. Successivamente, grazie anche a quanto apprendevano quotidianamente dai telegiornali, hanno compreso la gravità della situazione”.

“Essendo autonomi e cercando di venire incontro ai loro desideri di contatto con l’esterno, dopo il 5 marzo, abbiamo riorganizzato l’assistenza per garantire le loro uscite in sicurezza, così ogni persona – prosegue la coordinatrice di Cimolais – è sempre stata accompagnata degli operatori, in giorni ed orari stabiliti attraverso la programmazione di un calendario predisposto insieme ai nostri anziani, anche perché avevamo notato in loro la tendenza inconsapevole ad abbassare la guardia e con essa le mascherine. Per questo abbiamo deciso di accompagnarli in poche uscite e mirate, per attivare una salvaguardia discreta ed attenta del loro comportamento, perché la tendenza quasi automatica era quella di abbassare la mascherina appena entravano al bar e l’operatore era subito pronto a ricordare alzarla fino a coprire il naso. Nelle prime settimane abbiamo imparato tutti assieme che, invece, è proprio in quella fase, nel momento dell’incontro con altre persone, che la mascherina va utilizzata in maniera adeguata”.

“Parallelamente, dal 5 marzo abbiamo anche chiuso alle visite di parenti e amici che dall’esterno entravano in struttura”. Finito il lockdown, per tutta l’estate la Residenza ha preferito comunque mantenere le restrizioni attivate, perché Cimolais è un paese di poco più di 350 persone che durante il periodo estivo, come avviene solitamente nei paesini di montagna, si popola di turisti e villeggianti. “E sono arrivati anche quest’anno, alcuni provenienti anche da aree dell’Italia che hanno vissuto in maniera tragica la pandemia”.

Tuttavia, l’aumento dei contagi delle ultime settimane anche in Friuli Venezia Giulia ha portato la Regione ad una nuova chiusura alle visite esterne nei servizi residenziali per anziani. “La sofferenza dei nostri residenti, cui viene nuovamente inibita la possibilità di una relazione in presenza con i propri familiari o conoscenti, è anche la nostra sofferenza. È vero che qui, sinora, è un’isola felice (la Casa albergo di Cimolais non ha registrato situazioni di positività al virus, ndr), ma siamo tutti consapevoli che i rischi ci sono, per questo il nostro livello di attenzione resta al massimo”. (F il Friuli)

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Slitta la conversione di Spilimbergo in ospedale Covid

Contrordine: l’ospedale di Spilimbergo, che doveva essere attivato oggi in modalità Covid, non aprirà a causa del contagio di alcuni medici che dovevano andarci a lavorare. Intanto sul territorio ci vogliono tempi lunghi per ottenere il tampone molecolare.

Dopo il rinvio della settimana scorsa, causa mancanza di operatori, l’apertura era stata fissata per oggi. Attesa dagli stessi sanitari a fronte dell’elevato numero di ricoveri di Pordenone. Ieri, però, in Asfo hanno dovuto rivedere i piani: apertura spostata a data da destinarsi, forse nel fine settimana o la settimana prossima.  (fMBV)

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Parco delle Dolomiti friulane È Carrara il nuovo presidente

Fernando Carrara è il nuovo presidente del Parco naturale delle Dolomiti Friulane. Resterà in carica almeno sino a primavera, quando a Erto e Casso, il Comune di cui è sindaco, si tornerà al voto. Carrara prende il posto di Gianandrea Grava, che ha terminato il mandato con la chiamata alle urne di settembre a Claut.
«Lavorerò in continuità con Gianandrea Grava e lo ringrazio per quanto ha svolto a favore dell’ente – ha detto il neopresidente –. La sua visione mi ha conquistato sin dal 2017. Ora dobbiamo fare in modo che il Parco entri nel cuore della nostra gente. Pur essendo stato istituito nel 1992, i cittadini non lo sentono infatti come qualcosa di proprio. Le Dolomiti devono diventare un argomento di cui andare fieri».

«Lo stesso capita con la fondazione Unesco che i residenti percepiscono come un corpo estraneo – ha continuato il sindaco di Erto e Casso –. Intendo rivoluzionare il funzionamento del direttivo, trasformandolo in una struttura snella e decisionista. Un consiglio di amministrazione che viene chiamato a deliberare su ogni aspetto, anche tecnico, non è utile. Meglio una giunta che decida in fretta dopo aver interpellato gli interessati. Porto l’esempio della vecchia strada della Valcellina, ancora parzialmente inagibile per dissesto. Qualcuno deve prendersi la responsabilità di riaprirla e far decollare il turismo».

Carrara ha le idee chiare anche sul fronte delle collaborazioni con i Comuni, le stazioni forestali, i privati come Acqua Dolomia e le riserve di caccia. «Tutte indispensabili e da valorizzare, come dimostra l’esperienza del post Vaia che ha richiesto l’impegno di ciascuno – ha concluso il neopresidente –. Pure la partnership con Promoturismo Fvg va potenziata, visto che c’è ancora chi crede che i Parchi siano due, uno per il Pordenonese e uno per la Carnia. Infine, i lavoratori: si è appena conclusa una mobilità e a breve ci sarà un nuovo concorso. Non si può fare programmazione puntando solo sugli interinali. Quindi reclameremo ulteriori assunzioni».

Fernando Carrara è da sempre attento ai singoli progetti di sviluppo di un’area che spesso stenta a farsi conoscere. Di qui l’idea di ricorrere alla tecnologia. «Serve urgentemente un’app che mi dica in tempo reale cosa posso fare in ogni angolo all’interno del perimetro protetto», è stato il messaggio del sindaco di Erto e Casso. —(FMV)

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Tornano a salire i contagi, più di 100 i positivi in provincia di Pordenone: morti due anziani

Due i decessi e 118 contagiati in più ieri in provincia di Pordenone a causa dell’epidemia da Sars-Cov-2. Numero di contagi in aumento dopo due giorni di relativa calma. Un uomo di Claut e una donna di Cordenons sono le ultime vittime secondo il bollettino della Regione.

La Valcellina, che nella prima fase dell’emergenza era stata risparmiata dall’epidemia, piange una vittima. È Federico Di Daniel, di 88 anni, di Claut. Era ricoverato all’ospedale di Pordenone (FMV)

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Aggiornamento Covid CIMOLAIS

L’Amministrazione comunale ha aggiornato la situazione COVID a Cimolais come segue:

Attualmente nel territorio Comunale di Cimolais ci sono:- 5 Persone positive al Covid.Tutte le persone e i loro contatti stretti sono in isolamento nelle loro case. Sono tutte relativamente in buone condizioni, e senza particolari sintomi.

L’amministrazione comunale e il Gruppo Comunale Protezione Civile Cimolais sono in costante contatto con loro, per il sostegno delle loro necessità.RACCOMANDIAMO di mantenere sempre un comportamento adatto, usando tutte le precauzioni del caso:-Uso delle mascherina-Non creare assembramenti-evitare le visite presso altrui domicili, e gli spostamenti fuori comune se non strettamente necessari.-In caso di sintomi sospetti RIMANIAMO in casa e avvisiamo il nostro medico.RICORDIAMO CHE, NEL LIMITE DEL POSSIBILE, PER QUALSIASI NECESSITA’, SPESE ALIMENTARI🥖, FARMACI,💊 O QUALSIASI ESIGENZA PARTICOLARE E’ ATTIVO IL NUMERO ☎️ 3351078898 24h 7/7 🆘Con il buon senso e l’aiuto di tutti voi presto potremo tornare alla nostra quotidianità.Confidiamo in tutti voi.💪

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Quando il Friuli teornerà zona gialla? conferenza stamap del Presidente Fedriga

Un possibile nuovo ‘passaggio di colore’ venerdì 27, “non mi azzardo a fare previsioni. Due settimane fa i dati erano in miglioramento, ma ci hanno messo in area arancione”, ha detto Fedriga. “Dall’ultimo monitoraggio saremmo da zona gialla, mentre ci accorgiamo che la situazione è più difficile… Da qui la mia richiesta al Governo e alla Cabina di Regia, tramite la Conferenza delle Regioni, di rivedere i parametri, affinchè siano più attuali e più precisi possibile, per organizzare azioni di risposta reale al Covid. Abbiamo chiesto anche indicatori previsionali, per anticipare e non inseguire il virus”.

Stiamo collaborando assieme alla Regione Veneto per verificare la validazione dei test ‘fai da te’. Al momento non sono ufficialmente riconosciuti, ma se lo fossero sarebbero un utile strumento in più”, ha poi detto Fedriga.

“Ci attendiamo un risultato generale di queste misure in due settimane – ha poi detto il governatore – mentre dalle attività di tracciamento nei Comuni (per le quali sono stati ordinati altri 100mila test rapidi), ci aspettiamo un esito molto più rapido”.

In merito alla Slovenia, “ho segnalato la situazione al Governo. Siamo preoccupati dalla decisione di consentire liberamente gli acquisti oltre confine”.

Sugli spostamenti tra Comuni, “ci dobbiamo attendere a quanto previsto dal Dpcm e alle interpretazioni delle Prefetture, che sono l’organo di Governo a livello territoriale. Il mio invito, quindi, è quello di rispettare quanto indicato dai Prefetti”, ha concluso Fedriga. (f IL Friuli)

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Nuova ordinanza Fvg, ecco tutte le misure

Nessuna zona rossa in Friuli Venezia Giulia – almeno per iniziativa della Regione visto che con i dati registrati la scorsa settimana il rischio che sia il Governo a declassare l’intero territorio venerdì è quantomai attuale –, ma un’operazione, pur decisamente in forma ridotta, modello Alto Adige con tamponi a tutti i residenti di sei piccoli Comuni: Paularo, Socchieve, Sutrio, Castelnovo, Claut e Dolegna del Collio.

Sul fronte generale, ci saranno “interventi chirurgici, rispetto a situazioni che risultano ancora a rischio di aggregazioni”.

“Si tratta del divieto di consumo in luogo pubblico di bevande e alimenti, evitando che l’asporto diventi motivo di contagio. Raccomandiamo poi di usare il trasporto pubblico solo se indispensabile e di non recarsi in altre abitazioni a visitare nuclei familiari diversi dal proprio, se non per motivi di lavoro o di necessità. Saranno, poi, sospese tutte le attività sportive anche svolte nei centri all’aperto, come ci è stato richiesto dal Coni e dalle varie federazioni”.I luoghi del contagio restano principalmente famiglia, lavoro e scuola, dove, nonostante la chiusura delle superiori, stiamo vedendo numeri importanti di crescita. Il nostro obiettivo? Resta quello di ridurre la pressione sugli ospedali. Anche qui – ha detto Fedriga – grazie allo sforzo di tutto il Sistema Sanitario e al potenziamento importante dei posti letto siamo stati tra gli ultimi a superare la soglia critica. Ma le strutture e gli operatori vanno tutelati“. (F il Friuli)

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Stop zona rossa a Claut: tamponi a tutta la popolazione

Il governatore Massimiliano Fedriga e il vice Riccardo Riccardi  hanno annunziato cche ci sarà uno screening massiccio nei comuni più colpiti, su base volontaria, dall’altro restrizioni valide per tutto il Fvg.  “Il contagio sta colpendo in particolare il Friuli, rispetto alla prima fase dove la più colpita era stata Trieste, ed è molto diffuso, anche nei piccoli centri”, ha spiegato Fedriga. In conferenza stampa il presidente ha detto “Sono con noi oggi per questo i sindaci di Castelnovo del Friuli, Claut, Dolegna del Collio, Paularo, Socchieve e Sutrio, che ringrazio per la loro presenza. Assieme a loro metteremo in campo un’operazione che vede coinvolte tutte le istituzioni”. “Nelle aree a maggiore incidenza serve individuare i positivi anche asintomatici, provvedendo alla messa in isolamento. Speriamo che questa misura porti in tempi rapidi alla tutela della popolazione. Accanto ai sei Comuni indicati, puntiamo a coinvolgere anche quelli limitrofi, come Cimolais, Erto e Casso e Andreis nel caso di Claut e così anche in altre aree”. “Lo screening non ci interessa dal punto di vista epidemiologico, ma per la tutela della popolazione, cioè per fermare il contagio, ponendo in isolamento i positivi asintomatici. Il modello è quanto già fatto a Sappada, che ci ha visto tra i primi, e poi adottato questo weekend anche dalla Provincia di Bolzano”. “E’ chiaro, però, che per chi risulterà negativo, non ci sarà un ‘liberi tutti’, ma servirà comunque un forte senso di responsabilità”. (f IL Friuli)

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In 18 su 27 hanno scelto il doppio ente. Carrara (Erto e Casso): «Ora Carli si dimetta e si nomini un commissario super partes»

Le Comunità di montagna saranno due: l’hanno deciso 18 dei 27 consigli comunali interessati dalla questione del post Uti delle Valli e Dolomiti friulane. Una strada già segnata, quella della vittoria del doppio ente: da mesi la maggioranza dei sindaci si era espressa in tal senso (erano sufficienti 14 sì) il 16 novembre è scauto il termine per le assemblee civiche per pronunciarsi, ma i giochi sono fatti. Otto erano quelli a favore di un’unica Comunità: i primi cittadini di Arba, Frisanco, Maniago, Meduno, Sequals, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto e Vajont, che hanno confermato la propria posizione. Claut, invece, ha preferito la via dell’astensione: il sindaco Gionata Sturam è fresco di nomina (succede a Franco Bosio) e, non avendo seguito i passaggi precedenti in qualità di amministratore, ha optato per non prendere una posizione. Fissata anche la delimitazione geografica di massima delle due Comunità: la prima, quella Ovest, comprende Andreis, Claut, Erto e Casso, Cimolais, Barcis, Polcenigo, Budoia, Caneva, Aviano. La seconda, quelle Est, è composta da Maniago, Vajont, Montereale Valcellina, Frisanco, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, Meduno, Cavasso Nuovo, Fanna, Arba, Vivaro, Vito d’Asio, Clauzetto, Castelnovo del Friuli, Travesio, Pinzano al Tagliamento, Sequals, Spilimbergo. (fmv)

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COVID – Militari e medici neolaureati al fianco dei tracciatori, così la Regione potenzia la squadra

Oltre un centinaio di laureati in Medicina e chirurgia si sono resi disponibile ad affiancare i tracciatori dei dipartimenti di prevenzione del Friuli Venezia Giulia. Un esercito di 150 giovani medici, nell’attesa di iniziare a frequentare le scuole di specializzazione, hanno risposto all’avviso pubblicato dalla Protezione civile nazionale per garantire l’operatività del sistema di ricerca e gestione dei contatti dei casi di Covid-19 meglio noto come contact tracing. I 30 assegnati dalla Protezione civile al Friuli Venezia Giulia sono stati quasi tutti regolarizzati dalle Aziende sanitarie, altri potrebbero arrivare a breve. «Stiamo cercando di andare oltre quel numero» conferma il vicegovernatore con delega alla Salute, Riccardo Riccardi. La Regione sta cercando di andare oltre accollandosi i costi e garantire qualche aiuto in più ai Dipartimenti di prevenzione ormai in affanno. (fmv)

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A Spilimbergo degenze ospedaliere per pazienti positivi al Covid

Da martedì 17 novembre l’area delle degenze dell’ospedale di Spilimbergo viene dedicata totalmente al ricovero e alla cura di pazienti Covid positivi.

Ne dà annuncio il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute Riccardo Riccardi, chiarendo che ciò fa parte del piano pandemico di cui si è dotata l’Azienda sanitaria del Friuli occidentale, che tiene conto delle indicazioni ricevute dal Ministero e dall’andamento epidemiologico primaverile in cui si verificò il picco precedente.

La scelta si inserisce in una più ampia programmazione dove da un lato si prevede che le strutture hub di Udine e Trieste accolgano lo stesso numero di pazienti che necessitano di cure intensive e, dall’altro, la disponibilità di posti letto per pazienti che non necessitano di terapia intensiva e semi intensiva in altri ospedali della regione. 

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