Municipi svuotati in un ventennioPerso il 20 per cento degli addetti

Cento Comuni in Friuli Venezia Giulia sono in difficoltà nella quotidiana erogazione di servizi pubblici a cittadini e imprese per via della mancanza di personale, vittime di un’emorragia di personale che negli ultimi 20 anni ha svuotato i municipi, in alcuni casi riducendoli a poche unità di personale. Tra il 2001 e il 2020, il Comune che in Fvg che ha perso il maggior numero di dipendenti, pari all’80%, è stato Cimolais, in provincia di Pordenone, seguito, al secondo e terzo posto di questo ingeneroso podio, da due Comuni della provincia di Udine: Savogna, che ha visto ridursi l’organico del 75%, e Attimis, che ha patito una contrazione del 64,3%. Restando nelle prime 10 posizioni, seguono a breve distanza Sauris (-61,5%), Chiopris Viscone (-60%) e Taipana (-65%). A mettere in fila i dati fotografando una situazione che rischia, se non corretta urgentemente, di mettere a repentaglio l’erogazione dei servizi, specie negli enti locali più piccoli, è l’economista Fulvio Mattioni che non si è limitato all’analisi dello stato di fatto ma ha immaginato possibili scenari e soluzioni. Sollecitazioni che illustrerà ai diretti interessati – sindaci e dipendenti pubblici – nel corso dell’incontro “Sos Comuni” promosso da RilanciaFriuli in programma il 25 novembre, dalle 18 alle 20, al Castello di Colloredo di Monte Albano. Alla relazione introduttiva dell’economista seguirà una tavola rotonda, moderata dalla giornalista del Messaggero Veneto, Anna Buttazzoni, con il presidente di Anci Fvg, Dorino Favot, e i sindaci Manuela Celotti (Treppo Grande), Franco Lenarduzzi (Ruda), Roberto Revelant (Gemona) ed Enrico Bullian (Turriaco). L’analisi di Mattioni parte dai numeri del personale, estratti dal Mef e riferiti al ventennio 2001-2020. Il primo dato che emerge dall’osservazione del periodo preso in esame fa pensare: «Il personale dipendente della Regione, intesa come “Palazzo” è aumentato di quasi 500 unità (+16,1%) – denuncia Mattioni – a fronte del calo di quasi 2.100 unità (-19,8%) nei 215 Comuni del Fvg». Un’emorragia che si fa più severa se ci si concentra sui Comuni con meno di 5.000 residenti. Qui la riduzione si attesta a -25,5% e in provincia di Udine arriva a -28,4%. Mattioni invoca interventi urgenti. Non li suggerisce tout court, ma dissemina il campo di quesiti, così che il decisore pubblico, rispondendo, possa definire il campo: in quali Comuni agire prima? Con quali strumenti incentivare il personale da assumere? Quali condizioni porre nei bandi per rendere la sua permanenza continuativa e stabile nel tempo? E come trattare chi già opera nelle sedi disagiate per non creare disparità? E ancora, quale soggetto dovrà farsi carico dell’intervento? Non ha dubbi Mattioni: «La proposta – conclude – è che sia il soggetto che ha competenza primaria in materia di Enti locali e personale, vale a dire la Regione». — fmv

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La rigenerazione alpinaal centro di un workshop

Il nuovo spazio di Casso al Vajont ha ospitato un workshop sulla rigenerazione alpina intitolato “Montagna, patrimonio, riuso”, a cura di Dolomiti contemporanee e in collaborazione con Fondazione Dolomiti Unesco, Magnifica Comunità di montagna e Comune di Erto e Casso. L’evento si è svolto nelle ex scuole di Casso, divenute uno spazio espositivo dov’è allestita la mostra “Who killed Bamby?” sulle criticità della montagna: alcune delle opere realizzate dagli artisti invitati saranno utilizzate come spunto di partenza per la trattazione di temi specifici.Gianluca D’Incà Levis, curatore di Dolomiti contemporanee e direttore dello Spazio di Casso, ha raccontato “La rigenerazione alpina: 10 anni con Dc nelle Dolomiti e nel Vajont”. Mara Nemela, direttrice della Fondazione Dolomiti, ha parlato delle “Strutture obsolete: valori e disvalori nella gestione del sito Unesco delle Dolomiti”. L’architetto Valentino Stella ha affrontato il tema del restauro delle ex scuole e la riapertura del Nuovo spazio di Casso. Marcello Mazzucco, abitante di Casso e storico locale, ha fatto una riflessione dal titolo “Tradizione e relazione: il Paese e il Centro culturale”. Elena D’Arsiè, laureanda dell’univeristà di Bolzano, ha raccontato i frutti di una ricerca sul campo: “Il paesaggio culturale: ri-esistenza e rigenerazione delle Dolomiti contemporanee”. Infine, l’architetto Mattia Menardi Menego ha illustato la storia de “Il trampolino Italia di Zuel, restauro e riuso”. fmv

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Rinnovatala convenzioneper lo studio odontoiatrico

 Cimolais arriva un nuovo laboratorio odontoiatrico. In tempi di serrande abbassate e di esercizi commerciali che chiudono, il sindaco Davide Protti è infatti riuscito a stipulare una convenzione con il dottor Valter Miselli. Quest’ultimo prenderà in locazione un immobile di proprietà pubblica situato in piazza Maria Maggiore. Il dentista è destinato a restare in paese almeno sei anni. L’amministrazione ha sostenuto l’iniziativa, importante in una vallata che sta perdendo numerosi servizi essenziali di cura alla persona, con un canone di affitto a prezzo agevolato. Inoltre la collaborazione tra il Comune e Federconsumatori per l’attivazione di uno sportello di difesa del cittadino è destinata a proseguire. L’associazione dei consumatori ha infatti aperto un ufficio di rappresentanza nel capoluogo. Il protocollo d’intesa doveva cessare alcune settimane fa, ma è stata decisa una prima proroga sino al 31 dicembre. La cittadinanza si è rivolta allo sportello per segnalazioni e richieste di aiuto. fmv

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Speleologia : dalle grotte ai sociala caccia di fossili e acqua . Marina Fioretto e Roberto Faggian raccontano le scoperte in Valcellina

Una passione, quella per la speleologia, che ha portato Matina Fioretto anche lo scorso fine settimana a Barcis, per la precisione Montelonga, dove l’Unione speleolologica pordenonese ha una delle sue aree di lavoro. Insieme al presidente Usp Roberto Faggian ha iniziato a esplorare una nuova cavità che, per ora, ha permesso di scendere a 30-35 metri di profondità. «L’ingresso era praticamente invisibile – spiega Marina – un rettangolino di 15 centimetri per 50, nascosto tra erba e foglie». Un pertugio notato nel corso di una rilevazione di alcune settimane fa e che gli occhi allenati della speleologa hanno individuato grazie ai segnali che la natura fornisce a chi li sa leggere. «Siamo tornati per allargarlo – continua – era molto stretto anche per me». Una fatica ripagata dalla scoperta che la cavità continua (per quanto? Ancora non si sa) e che contiene meraviglie come i fossili trovati e fotografati da Marina. «Sono delle rudiste – spiega Roberto – e non è raro trovarne: per noi ormai sono la normalità. Quelle, però, erano davvero belle e ben conservate. Infatti le abbiamo scelte per le nostre pagine social». Uno slancio comunicativo che sta dando i suoi frutti. Molti pordenonesi, infatti, si stanno appassionando alla speleologia attirati proprio dai racconti coinvolgenti e interessanti dell’Unione speleologica. Molti si avvicinano proprio per i fossili. Difficile, effettivamente, non restare affascinati da quel calco di mondi lontani. Conchiglie, come in questo caso, nate in un mare tropicale e la cui immagine è arrivata, grazie alla deriva dei continenti e all’orogenesi, nelle viscere di una montagna della Valcellina.

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Incontro pubblico sui problemi della Montagna

Presso la sede di Barcis della Magnifica Comunità di Montagna

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Arriva San Nicolò

Come da tradizione a Cimolais arrica San Nicolò

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Gita sociale ai mercatini di Natale

Tradizionale gita sociale ai mercatini di Natale dell’Associazione Intorn al Larin

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Traina: «L’ex statale 251così com’è non reggeil transito dei tir di inerti»

Grato per esser stato scelto come capofila del maxi piano di intervento, ma pronto a rivendicare anche altre priorità, come il secondo ponte per bypassare il centro abitato: il sindaco di Barcis, Claudio Traina, è soddisfatto, all’indomani del vertice con l’assessore regionale Fabio Scoccimarro e i colleghi della Valcellina.L’incontro è servito a lanciare il cosiddetto laboratorio Valcellina, un grande progetto di sghiaiamento e di ripristino della funzionalità idraulica dell’omonimo torrente e degli affluenti. In questo senso, Barcis sarà il Comune coordinatore, con un primo contributo regionale di 50 mila euro per organizzare il tavolo tecnico che dovrà decidere dove, come e quanto scavare in alveo.«Ho ricordato che l’intera ex statale 251 della Valcellina-Val di Zoldo ha bisogno di sistemazioni e manutenzioni straordinarie, se vogliamo farvi transitare i camion di inerti – ha puntualizzato Traina a margine dell’assemblea -. Per quanto riguarda il paese di Barcis, abbiamo urgente necessità di un secondo viadotto su cui dirottare il traffico pesante dopo quello inaugurato nel 2021 a ridosso della diga».«Ringraziamo l’esecutivo Fedriga della fiducia – ha aggiunto il sindaco Traina – e sappiamo che la giunta regionale non mancherà nemmeno nel prossimo futuro di essere attenta alle necessità della montagna pordenonese. Poi c’è il problema del concessionario del lago: anche i privati che utilizzano le risorse naturali devono compartecipare al progetto». Ha infine ribadito che un’asportazione sistematica di sassi dai greti impone prima di tutto «la sicurezza di abitanti e immobili». Ora, il laboratorio Valcellina si metterà al lavoro cercando di capire quale tra le soluzioni tecniche ipotizzate dall’ingegner Nino Aprilis sia più adatta. fmv

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“Disciplina della circolazione stradale in periodo invernale” – periodo invernale

Ordinanza FVG strade

“Disciplina della circolazione stradale in periodo invernale” – Provvedimenti per la circolazione dei veicoli a motore lungo la rete stradale in gestione alla Società Friuli Venezia Giulia Strade S.p.A. – Provincie di Trieste, Udine e Pordenone – Stagione Invernale 2022/2023.
Dotazione per i veicoli a motore di pneumatici invernali o di altri mezzi antisdrucciolevoli omologati a bordo, da utilizzare in caso di necessità.

Si ordina a tutti i veicoli a motore, esclusi i ciclomotori a due ruote e i motocicli, che nel periodo dal 15 novembre 2022 al 15 aprile 2023 transitano sulla rete viaria della Valcellina di dotarsi di pneumatici invernali o di altri mezzi antisdrucciolevoli omologati a bordo, da utilizzare in caso di necessità.

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Ladruncoli in chiesaL’ultimatum del parroco

Furti in chiesa a Claut, e il parroco don Luca Basaldella ricorda ai ladri il settimo comandamento: non rubare. «A Claut ladri in chiesa – don Luca ha avvisato i fedeli nel bollettino parrocchiale -. In pieno giorno sono spariti dal tempio di San Giorgio Martire un cellulare e flaconi di gel per le mani».Si sa che la crisi non risparmia alcuno, ma don Luca chiede il pentimento. «Siamo alla ricerca di chi (e speriamo sia stata una casualità) – dice il parroco a Claut – il 28 ottobre durante la messa delle 16.40 in diretta con Radio Maria, si è impossessato di un cellulare. Si tratta di un I-phone bianco e usato, con una password che rende impossibile l’utilizzo».L’ultimatum è chiaro. «Si invita l’ignoto ladro a consegnare il cellulare sparito in chiesa nella cassetta del parroco – chiede nel bollettino -. Altrimenti il legittimo proprietario sporgerà denuncia alle forze dell’ordine».Quanti rubano nel tempio cristiano si accontentano. «Rubare il gel per le mani – commentano i parrocchiani – è una assurdità: ci chiediamo a chi possa servire». Potrebbe essere una bravata, ma non è comunque una giustificazione. La chiesa di San Giorgio Martire è la testimonianza storica di un insediamento cristiano datato 924 con una lunga tradizione votiva. «Il settimo comandamento è chiarissimo: non rubare – sottolinea il parroco -. Bisogna pentirsi e restituire gli oggetti trafugati in chiesa» fmv

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Barcis capofila del progettodi sghiaiamento in Valcellina

sarà il Comune di Barcis, guidato dal sindaco Claudio Traina, ad assumere il ruolo di capofila del nuovo tavolo tecnico denominato Laboratorio lago di Barcis.«La Regione assegnerà al Comune di Barcis 50 mila euro per istituire un coordinamento tra le amministrazioni locali. Il suo fine è quello di individuare soluzioni condivise tra sindaci e tecnici da portare all’attenzione degli uffici regionali, con le quali facilitare gli iter amministrativi e cantierare l’opera scelta per risolvere i problemi legati allo sghiaiamento della Valcellina»: l’ha annunciato l’assessore regionale all’ambiente, Fabio Scoccimarro, al termine dell’incontro tenutosi ieri a Pordenone al quale hanno partecipato i sindaci di Barcis, Montereale Valcellina, Erto e Casso, Cimolais e Claut.Il vertice è servito per definire alcuni aspetti tecnici che permettano da un lato ai Comuni di scegliere in modo concertato la soluzione migliore tra quelle già individuate per il prelievo del materiale inerte e, dall’altro, alla Regione di mettere in pratica i relativi atti amministrativi. Quindi, la decisione dei sindaci di affidare il ruolo di capofila al Comune di Barcis.«Nell’assestamento di giugno – ha detto l’assessore – la Regione aveva individuato i fondi da destinare al Comune della Valcellina che svolgerà il ruolo di capofila. Il suo compito sarà quello di individuare una o più persone che tengano i rapporti con tecnici ed esperti delle singole amministrazioni. Queste ultime, a loro volta, dovranno individuare una soluzione condivisa da presentare alla Regione per risolvere il problema dello sghiaiamento». «Questo modo di agire – ha detto ancora Scoccimarro ai sindaci – è già stato sperimentato con successo nei confronti del lago di Cavazzo. Per Barcis si vuole replicare quell’esperienza, con l’obiettivo di definire un “contratto di lago” in cui i singoli Comuni stabiliscano precise azioni amministrative da intraprendere, preparando così il campo in vista dell’opera da compiere. Quest’ultima verrà scelta tenendo conto di quella che dovrà essere l’idea di sviluppo del territorio che la Regione avvallerà nel momento in cui metterà a disposizione i fondi per realizzare lo sghiaiamento».«Il problema dura da decenni – ha concluso l’assessore regionale -. Questa amministrazione, sin dal suo insediamento, ha voluto mettersi a disposizione dei sindaci per trovare una soluzione condivisa. Il passaggio legato all’individuazione del Comune capofila diventa indispensabile proprio nell’ottica della collegialità e della concertazione nella scelta di una delle soluzioni già presenti sul tavolo individuate dallo studio dell’ingegner Aprilis presentato a fine gennaio». fmv

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Dipoendente in prestito a Cimolais dal Comune di Barcis

Il Comune di Barcis presterà una dipendente amministrativa al Municipio di Cimolais, venendo così incontro alle urgenti esigenze dell’amministrazione del sindaco Davide Protti, ritrovatasi quasi senza dipendenti tra addii per mobilità e pensionamenti.A Barcis la situazione non è rosea, ma non ha impedito al sindaco Claudio Traina di aiutare il collega. Così che sino al 31 dicembre una funzionaria del Comune lacustre si sposterà a Cimolais per qualche ora alla settimana.In futuro, si spera a breve termine, la situazione dovrebbe migliorare grazie a una serie di concorsi indetti dalla Magnifica comunità montana delle Dolomiti friulane, Cavallo e Cansiglio, alla quale gli enti locali della zona si sono affidati per la gestione del personale.In questo senso, la Cm coordinata dal presidente Dino Salatin ha già bandito delle proposte di lavoro per tecnici e ragionieri da impiegare in Valcellina e in Val Colvera.«La pianta organica nei paesi più decentrati è letteralmente collassata in conseguenza della cosiddetta Quota 100 e i relativi pensionamenti», ha commentato il sindaco Protti, da tempo costretto a svolgere in prima persona attività amministrative pur di far fronte alle quotidiane incombenze richieste al municipi. fmv

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