Regolamento per l’uso del marchio del Parco

Il Parco delle Dolomiti Friulane, in base alla legge regionale 42 del 1996, può promuovere attività economiche, sociali e culturali attraverso la concessione d’uso del proprio emblema, ovvero il marchio. In virtù di ciò, e date le numerose richieste nel tempo, il Parco ha redatto un regolamento per la concessione del marchio per disciplinare lo strumento e valorizzarne la funzione. Negli anni, l’ente Parco ha aumentato la visibilità delle aziende che hanno ottenuto il riconoscimento del marchio realizzando una pagina sul proprio sito internet con elenco e descrizione delle imprese. Il comitato di garanzia ha dato recentemente alcuni nuovi riconoscimenti ad albergo diffuso di Forni di Sotto, Lebon di Erto e Casso, locale “al Castelu” di Montereale, azienda agrituristica “Borgo Titol” di Tramonti di Sopra, albergo ristorante “Nuoitas” di Forni di Sopra. Sono state inoltre confermati panificio pasticceria Nassivera Boris di Forni di Sotto, birrificio Foglie d’Erba” e pasticceria Myriam di Forni di Sopra. Si tratta di un gruppo sempre più significativo che permette di realizzare quella rete di imprese, collegate al Parco, che insieme puntano a valorizzarne il territorio, con l’idea dello sviluppo sostenibile. (fonte messaggero veneto)

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In Pensione Ciano Vigile

Vigile per 30 anni a Cimolais e, di recente, sul vasto territorio dell’Associazione Intercomunale e ora dell’Uti  delle Valli e delle Dolomiti friulane è andato in Pensione Epifanio Protti (Ciano).   Assunto nel 1986 con la qualifica di agente, come spesso avviene nelle piccole realtà ha svolto anche incarichi amministrativi nel municipio di Cimolais. Da tre anni Protti era vicecomandante del Corpo interforze dell’Uti che fa capo a Maniago. Vogliamo ringraziare anche noi Ciano per il lavoro che ha fatto in questi anni a Cimolais, lavoro che è andato ben al di la delle sue mansioni di vigile. Lo ricorderanno sicuramente i numerosi bambini e ragazzi che ha trasportato presso le scuole di Claut e tutti coloro che, magari litigando, si sono rivolti a lui per avere delucidazioni sulle tasse.  Ci è mancato, come poliedrico dipendente comunale, ma siamo sicuri che si reinventerà un ruolo, perchè i cimoliani “doc” sono sempre disponibili per la Comunità; lo conferma il fatto che è stato lui il promotore della “pasta per amatrice” del cortile “Fabris” durante la scorsa edizione della “Montagna di gusti” e anche il cuoco durante la cena della Pro Loco. Grazie Ciano e siamo sicuri che sarai dei nostri in qualsiasi iniziativa che venga promossa dalle Associazioni Cimoliane.

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Chieste le dimissioni di De Lorenzi da Hydrogea

Se negli altri Comuni alpini la nuova puntata del caro bollette è simile a quella vissuta l’anno scorso, a Erto e Casso la situazione è più pesante. L’assessore al bilancio, Giovanni De Lorenzi, è infatti anche il direttore di Hydrogea, la società che gestisce gli acquedotti del paese e di numerose altre realtà locali. Il recente arrivo di bollette molto elevate ha spinto il capogruppo di opposizione, David Pezzin, a contestare di nuovo il doppio ruolo di De Lorenzi. «Fare il funzionario di una società partecipata dal Comune in cui si è assessori è indelicato – ha detto Pezzin –. La Regione sta valutando la compatibilità dei due incarichi, ma resta comunque l’aspetto etico. De Lorenzi si dovrebbe in ogni caso dimettere per ragioni di opportunità. Ma prima di lasciare Hydrogea potrebbe combattere un poco per tutelare i cittadini di Erto e Casso: dover sborsare somme così alte per consumi forfettari ci pare la ciliegina sulla torta».

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Disperso da maggio, appello della sorella: “Vi prego di cercarlo ancora”

Adriano Duse, 42enne educatore di Maerne, non è più tornato a casa dopo avere trascorso ore tra le montagne della Valcellina.  “Chiedo di fare un ultimo sforzo per ritrovare mio fratello prima dell’inverno, perché si sappia che cosa gli è successo. Ormai le speranze sono azzerate, Adriano non tornerà più a casa, ma almeno vorremmo risposte su quanto avvenuto quella domenica”. L’appello è di Cristina Duse, a quasi sei mesi dalla scomparsa del fratello Adriano, 42enne educatore di Maerne. L’uomo non è più tornato a casa dopo avere trascorso ore tra le montagne della Valcellina. Nonostante le ricerche, avviate subito dopo la denuncia di scomparsa, sono passate una primavera e un’intera estate, ma nessuno ha visto o sentito qualcosa. E del corpo non c’è alcuna traccia, come fosse svanito. Tutte le ricerche sinora non hanno dato l’esito sperato, nonostante abbiano lavorato decine di uomini anche con l’ausilio di tre elicotteri. (fonte Messaggero Veneto)

 

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Gita ai mercatini di Natale organizzata dall’Associazione INTOR AL LARIN

Torna il tradizionale appuntamento dell’Associazione INTOR AL LARIN che organizza una gita ai MERCATINI di Natale a San Candido e al Lago di Braies il 4 dicembre 2016. Prenotazione obbligatoria entro il 20 dicembre per Info 3389998952 (Daniela)

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L’acqua del Cellina fa gola per la produzione elettrica

A più di dieci anni non si registrano concessioni di alcun genere, eppure l’acqua del Cellina continua a fare gola. In Regione è stata infatti presentata una nuova richiesta di sfruttamento idroelettrico del Cellina. Stavolta la centralina dovrebbe sorgere in territorio di Claut, tra il Palaghiaccio e l’abitato di Contron. A proporre l’istanza di utilizzo è la società Fri El Hydropower. Il sindaco di Claut, Franco Bosio, ha dato annuncio del deposito della documentazione. Ora ci sono 60 giorni di tempo per opporsi all’idea, avanzando specifiche obiezioni in Regione. Il progetto prevede la deviazione in una conduttura forzata di un lungo tratto di torrente: il Cellina sarebbe imbrigliato all’altezza del guado del Palaghiaccio e sbucherebbe in prossimità dell’abitato di Contron. Grazie a questa galleria in pendenza sarebbe possibile produrre 831 kilowatt al giorno, garantendo elettricità pulita a circa 250 famiglie. Il problema è che da lungo tempo non vengono più rilasciate autorizzazioni a scopi idraulici in Valcellina e nelle vallate limitrofe. Gran parte del territorio risulta infatti vincolato da rigide norme.

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Centinaia di fedeli a Claut per l’esposizione della reliquia di Papa Woityla

Domenica mattina, a Claut nella chiesa di San Giorgio, sono giunte alcune reliquie di Karol Wojtyla. Si tratta dello zucchetto indossato dal Pontefice nel suo mandato e di tre pezzi di stoffa inzuppati di sangue per tamponare la ferita dopo l’attentato del 13 maggio 1981. La funzione ha riempito la parrocchiale. Sono stati centinaia, i pellegrini giunti anche da fuori regione per assistere alla benedizione con la reliquia di San Giovanni Paolo II. La cerimonia è stata officiata da don Eugenio Biscontin e da padre Andrea Ficcadenti, religioso toscano che durante il giubileo ha stazionato in Valcellina per accogliere i fedeli. Da luglio a metà agosto, Claut è stata infatti sede della Porta santa. Padre Ficcadenti ha salutato la comunità con un arrivederci, dopo che anche l’esposizione del pomeriggio ha fatto il pieno di visitatori. Tra loro, vari componenti del comitato del beato Marco d’Aviano, innalzato agli onori dell’altare proprio da Papa Wojtyla, e il sindaco del paese, Franco Bosio.

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Polizia locale, la Valcellina è rimasta senza agenti

In poche settimane la Valcellina è rimasta completamente sguarnita di vigili urbani. In Valcellina, la situazione di disagio è innegabile. A giugno è diventato sindaco di Erto e Casso lo storico vigile del paese, Fernando Carrara. L’unico agente di zona rimasto era Epifanio Protti da Cimolais, entrato in quiescenza con gli inizi di novembre. Barcis e Andreis e Claut sono privi di personale. Così che ad oggi l’intera area viene pattugliata grazie agli agenti dell’Uti.   «Il problema esiste e lo si percepisce soprattutto in estate, quando la vallata si riempie di turisti», ha detto il sindaco di Barcis, Claudio Traina.  Dello stesso avviso il collega di Claut, Franco Bosio, che spera venga messa in atto al più presto una recente deliberazione dell’Unione territoriale. L’ente sovracomunale guidato dal sindaco di Maniago, Andrea Carli, ha infatti garantito nuove assunzioni. Ma al momento non è dato sapere né di quante unità né secondo quale tempistica. Il sindaco di Andreis, Romero Alzetta, conferma che sino ad oggi non si sono registrati episodi di disservizio. Infine, Erto e Casso, la cui amministrazione si affida a Carli per un rapido potenziamento del comparto sicurezza.

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Moretton: persi 15 anni: adesso paghi chi allora bloccò il piano

Il progetto di sghiaiamento del Cellina deliberato dalla giunta regionale è stato annunciato il primo agosto a Barcis. In quell’occasione la presidente Debora Serracchiani ha incontrato il sindaco di Barcis, Claudio Traina: la Regione ha promesso alla popolazione che i lavori per l’innalzamento della 251 sul Varma non sarebbero stati vanificati dal nuovo accumulo di inerti. Sono stati quindi stanziati 300 mila euro, 100 mila per l’aggiornamento normativo degli elaborati tecnici e gli altri 200 mila per l’asportazione urgente di 60 mila metri cubi di inerti dal greto del Pentina. Una decisione che fa andare su tutte le furie l’ex vicegovernatore Gianfranco Moretton, “padre” del progetto del 2002 ora rispolverato dalla Protezione civile.  «Ma la Serracchiani non aveva garantito che per vari anni non ci sarebbero stati problemi di congestionamento di ghiaia? – ha chiesto l’ex assessore regionale –. Era soltanto un anno fa e durante l’inaugurazione del nuovo ponte sul Varma le parole erano state chiare. Ora scatta un primo intervento da 200 mila euro, motivato da eccezionali esigenze di sicurezza idraulica dell’affluente del Cellina. Non viene neppure spiegato cosa si farà della ghiaia depositata sul greto di Montereale una volta ultimati gli interventi di adeguamento viario». Moretton vorrebbe che gli oneri dei cantieri fossero attribuiti a «quegli amministratori di Barcis che 15 anni fa bloccarono senza ragione il piano di intervento. Nel 2002 i contribuenti non avrebbero scucito un euro perché pagavano tutto i cavatori».(fonte Messaggero Veneto)

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Organizzate dal Parco delle Dolomiti friulane due escursioni naturalistiche in Val Cimoliana

Organizzata dal Parco delle Dolomiti Friulane due ESCURSIONI NATURALISTICHE DIURNE con CONCORSO INSTAGRAM  Casera Roncada – il 6 novembre 2016  escursione/attività semplice per tuttiDurata 6 ore- Dislivello 600 metri Ritrovo ore 9.00 Centro visite Cimolais   e il 19 novembre 2016  in Val del Preve, Pian Fontana e Belvedere Campanile di Val Montanaia Escursione/attività semplice per tutti Durata 6 ore – Dislivello 200 metri Ritrovo ore 9.00 Centro visite Cimolais

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Alluvione del ’66 – A Cimolais è crollato il ponte sul Cimoliana

Oltre metà territorio del Friuli occidentale fu colpito dalla grande alluvione del novembre 1966. Una quantità d’acqua senza precedenti fu convogliata dal Meduna e dal Cellina fra Zoppola e Pordenone. Come di consueto, e come sarebbe avvenuto in molti circostanze a venire negli anni successivi, seppure fortunatamente con conseguenze minori, l’innalzamento del livello del Meduna finì per determinare la “montana” del Noncello. Di qui gli allagamenti in numerose zone della città, in particolare a Vallenoncello. A Cimolais crollò il ponte di Cimolais. Andreis, Barcis e Claut rimasero isolati e furono necessari giorni per riuscire a portare aiuto alle popolazioni. Se qualcuno dei nostri lettori ha dei ricordi o delle foto di quel periodo e vuole condividerle nel sito può inviarle alla mail rita-bressa@libero.it

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Sempre meno bancomat in Valcellina

La montagna resta senza bancomat e la politica s’interroga su come fare per arginare l’emorragia di servizi e di popolazione. Da qualche mese i principali istituti di credito del territorio hanno iniziato una politica di contenimento dei costi che passa attraverso la riduzione degli impianti automatizzati. In Valcellina, al momento si contano tre sportelli bancomat. Due di questi sono storici e praticamente intoccabili: sono Claut e Barcis. A Claut lo sportello automatico è collegato a una filiale, rendendone così molto meno probabile la chiusura. Chi invece si trova nella lista rossa di pericolo è il presidio di Erto e Casso, che la precedente amministrazione di Luciano Pezzin ha salvato in extremis. A Cimolais lo sportello è già stato chiuso tre anni fa senza che vi siano prese di posizione. L’attuale sindaco di Erto e Casso Fernando Carrara, invece, promette  battaglia.  Ad Andreis, di bancomat non se ne sono mai visti, ma il sindaco Romero Alzetta segnala l’operatività delle poste 6 giorni su 7, mentre a Cimolais lo sportello è aperto solo tre giorni la settimana (escluso il sabato)  in orari lavorativi; impossibile, quindi, per un lavoratore accedere senza richiedere un permesso dal posto di lavoro. 

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