Albergo diffuso : nessun ritorno per le zone montane

Un mare di denaro, quasi 25 milioni di euro di risorse pubbliche investiti in 16 anni, per un ritorno turistico davvero di basso livello. No, il sistema dell’albergo diffuso – per quanto riguarda l’occupazione dei posti letto – non ha funzionato negli anni passati e continua a stentare anche oggi.  A un punto tale che pure la maggioranza in Regione, per la prima volta, ha ammesso ufficialmente come il sistema così come concepito, non abbia prodotto i risultati sperati e necessiti, quantomeno, di un’operazione di deciso restyling. È scritto tutto nero su bianco nella bozza di relazione finale presentata da Renzo Liva (Pd) al Comitato per la legislazione, il controllo e la valutazione presieduto da Ilaria Dal Zovo (M5s). Un documento che permette di capire come il muro eretto nei mesi scorsi di fronte a uno strumento difficilmente giustificabile con le cifre sottomano cominci a mostrare qualche piccola crepa. Basta dare un’occhiata ai numeri, d’altronde, per rendersene conto. Tra finanziamenti attraverso il programma “Docup Obiettivo 2000-2006” e quelli legati al “Por Fesr 2007-2013”, sono stati creati poco meno di 2 mila posti letto – mille 984 per l’esattezza – con una media di appena 113 presenze giornaliere nel periodo compreso tra il 2010 e il 2014.

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