BUON 2022

Tanti auguri ai nostri lettori di un MERAVIGLIOSO 2022

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Chiusura della guardia medica «A fine anno la decisione»

«Rispetto alla chiusura in via sperimentale delle sedi della guardia medica di Claut, Anduins di Vito d’Asio e Meduno, le rassicurazioni dell’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi ci fanno ben sperare, anche perché ci ha garantito che, se non si troveranno soluzioni migliori entro il 31 dicembre, il decreto verrà stralciato. Essendo un uomo di parola, sappiamo di poterci affidare alla sua mediazione. Del resto quando si parla di dare priorità ad anziani e bambini nella gestione della sanità si fa indirettamente l’esempio della montagna: nel contesto regionale siamo come anziani e bambini, cioè quelli che hanno bisogno di maggior tutela non di tagli. Si chiudano semmai le sedi centrali, che tanto a fianco hanno un ospedale».

Lo ha affermato il sindaco di Claut Gionata Sturam, dopo l’incontro con Riccardi e il direttore generale di Asfo Joseph Polimeni, al quale hanno preso parte anche gli altri amministratori dei comuni interessati dai tagli delle sedi, ma anche di quelli che subiranno le conseguenze negative di quest’ultima decisione, che Sturam non aveva esitato a definire scellerata.

Riccardi ha fatto sapere che la telemedicina potrebbe rappresentare una soluzione per l’area montana.

Dal canto loro, i primi cittadini hanno ribadito di avere bisogno di tutele, non di tagli continui ai servizi.

«Non siamo cittadini di serie B, abbiamo tutti i diritti di avere un presidio sanitario in montagna – aveva messo in evidenza Sturam nei giorni scorsi, invitando i colleghi ad appendere un camice bianco in segno di protesta fuori delle sedi dei municipi –. Il nostro riferimento di guardia medica dovrebbe essere Maniago? Questa soluzione funziona soltanto in teoria, perché la realtà è ben altra cosa e un’area così ampia non può essere servita solo dalla guardia medica maniaghese, che in inverno può distare anche più di un’ora, in caso di meteo avverso».

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Sparisce sui monti, rugbista trascorre la notte in un bivacco: lo trovano il giorno dopo

Dato per disperso il giorno di Natale, sui monti innevati sopra Cimolais, è stato ritrovato – domenica 26 dicembre – sano e salvo mentre al volante della sua jeep, munita di catene, scendeva a valle dopo la notte al bivacco Perugini.

Per i familiari e gli amici di Francesco Minto, 34 anni, nativo di Mirano, 39 presenze alle spalle nella nazionale azzurra di rugby, ora allenatore dell’Arredissima Villorba, sono state ore cariche di apprensione, che si è sciolta nel sollievo, domenica alle 11.

Sono stati i familiari a mobilitare i soccorsi, preoccupati dal suo mancato arrivo. Il cellulare risultava staccato: partiva la segreteria. Si è temuto il peggio.Il giorno di Natale i carabinieri della stazione di Cimolais, la stazione Valcellina del soccorso alpino con 20 volontari e i vigili del fuoco di Maniago con la squadra saf e tas hanno perlustrato le zone sopra Erto e Casso, alla ricerca della jeep, per risalire alla destinazione dell’escursionista (fra le possibili mete val Zemola e Val Cimoliana).

I vigili del fuoco di Belluno hanno passato al setaccio l’alpago, dove si trova una casera di proprietà del giovane. La protezione civile comunale di Erto e Casso ha pubblicato su Facebook la foto e le generalità del disperso, chiedendo a tutti una mano per ritrovarlo.

La svolta è arrivata domenica mattina. La jeep è stata individuata nello slargo del parcheggio di Pian Fontana. Mentre risalivano a piedi la strada forestale, i soccorritori lo hanno incrociato.

«Mi sono attardato nell’escursione – ha riferito Francesco Minto – e ho deciso quindi di rifugiarmi nel bivacco. Ho provato ad avvisare con dei messaggi, ma non sono partiti perché il cellulare lassù non prendeva. In più la mia auto è verde, con la vegetazione non era facile vederla dall’elicottero».FMV

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Valanghe sulla “251” tra Barcis e Claut Code, ma nessun ferito

Due slavine di medie dimensioni sono cadute quasi in contemporanea ieri pomeriggio lungo la strada regionale 251 tra Barcis e Claut.

Il primo episodio tra Ponte di Mezzocanale e Contron e ha interessato solo una parte della carreggiata. Più consistente la seconda valanga, questa volta tra Cellino e Feron, che ha invaso completamente la sede stradale. In quel momento nessun veicolo transitava e non ci sono stati effetti collaterali se non la formazione di qualche ingorgo durante le operazioni di pulizia. La rimozione del materiale si è infatti protratta per circa due ore.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Maniago e il personale dell’agenzia regionale alla mobilità Fvg Strade. Questi ultimi, constatata l’assenza di pericoli per la pubblica incolumità, hanno allertato l’impresa Fabris di Cimolais che è accorsa con alcune pale meccaniche. È stato poi controllato il versante laterale della 251 per capire se vi fossero altri cumuli instabili. L’area è nota per le slavine: in passato è stato realizzato anche un tratto in galleria a protezione degli automobilisti.—FMV

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Dolomia ambasciatrice della regione col bollino Fvg

Dolomia è il primo brand di acqua minerale ad aver ricevuto il marchio “Io sono Fvg”: il bollino rilasciato dalla Regione ai prodotti del territorio più significativi è stato concesso all’acqua di Cimolais dopo un’attenta valutazione del processo di imbottigliamento, confezionamento e vendita.

«È per noi un ulteriore motivo di orgoglio essere selezionati dal Friuli Venezia Giulia tra una ristretta gamma di beni dopo una prima fattiva collaborazione per portare sulle tavole estere il logo della Regione – ha commentato al proposito l’amministratore delegato dell’azienda Gilberto Zaina -. Da sempre siamo impegnati a migliorarci in campo ambientale, ma anche sociale ed economico. Vogliamo rispettare un territorio incontaminato che ci offre una delle acque più pure e equilibrate presenti in natura. Certamente l’iniziativa contribuirà a valorizzare l’immagine internazionale della nostra terra: la clientela è sempre più attenta ai concetti legati alla sostenibilità».

Soddisfazione è stata espressa dal sindaco di Cimolais Davide Protti e dal collega di Erto e Casso, Fernando Carrara. Quest’ultimo è anche presidente del Parco naturale delle Dolomiti friulane e non ha tardato a ricordare come sulle bottiglie di Dolomia esportate nei cinque continenti faccia già bella mostra di sé l’aquila, simbolo del territorio protetto.

«Poter disporre di un prodotto così apprezzato all’estero è una vera manna per la promozione del Parco – ha detto al proposito Carrara -. Sono in molti i turisti stranieri che si interessano alle nostre attività dopo aver eseguito delle ricerche in internet. Tra loro c’è chi si è incuriosito proprio bevendo Dolomia. E poi c’è la questione occupazionale visto l’alto numero di giovani che può restare a lavorare in valle».

“Io sono Fvg” è un’iniziativa lanciata qualche mese fa dall’assessore alle politiche agricole Stefano Zannier e dal governatore Massimiliano Fedriga. L’intento è di creare un sistema di tracciabilità delle eccellenze agroalimentari. La scelta di Dolomia non è stata casuale: la sorgente valcellinese si trova infatti nel cuore del Parco e del perimetro tutelato dall’Unesco con il titolo di patrimonio dell’umanità. Di qui la doppia origine protetta e il gradimento ottenuto dal marchio in Europa, ma anche nei Paesi del Golfo e in Asia. —FMV

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Presentazione della pubblicazione sul “Pestith”

Presentazione della pubblicazione “pestìth, pestif, pastiç, pestiç” A CURA DI FRANCA TEJA
Dalle cucine di ieri e oggi, storia e storie del Pestith raccolte in un libretto
Martedì 28 dicembre, ore 17.00   
Presso il Centro Visite del Parco di Erto e Casso

La pubblicazione può essere richiesta all’Ecomuseo Lis Aganis al seguente link https://www.ecomuseolisaganis.it/it/c/2759/pestith_pestif_pastic_pestic.html

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Buon Natale

SIA PER TUTTI VOI UN NATALE DI PACE E SERENITA’

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Ottenuti 75 mila euro per il dottorato comunale

Il Municipio di Claut, capofila di un gruppo di otto Comuni dell’area delle Dolomiti friulane, ha ottenuto il primo posto in graduatoria per l’assegnazione dei fondi per finanziare dottorati comunali. Si tratta di uno strumento messo in campo dall’Agenzia nazionale per la coesione territoriale, che gestisce le risorse che hanno a che fare con la strategia delle aree interne. Nel progetto, Claut è affiancata da Barcis, Cimolais, Erto e Casso, Frisanco, Tramonti di Sopra e di Sotto e Meduno. «Siamo fieri del risultato: ringraziamo i Comuni coinvolti per la collaborazione, Montagna leader per il coordinamento e il Dipartimento di scienze economiche e statistiche dell’Università di Udine – ha detto il sindaco di Claut, Gionata Sturam –. Siamo certi che questi tre anni di studio saranno fondamentali per il futuro delle attività legate alle nostre località». L’iniziativa coinvolgerà un dottorando dell’università di Udine. Alla ricerca è stato assegnato un contributo di 75 mila euro.

«Il progetto finanziato va a indagare sulle filiere produttive, soprattutto quelle di turismo e agroalimentare, per cercare di capire come possano consolidarsi e se esistono spazi in cui far nascere nuove attività imprenditoriali – ha detto il presidente di Montagna leader, Emanuele Parpinelli –. Lo studio fornirà elementi utili a capire come indirizzare le politiche montane, anche per invertire la tendenza legata allo spopolamento». —FMV

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Nuova diga in Valcellina «Il progetto è allo studio»

Una nuova diga tra Barcis e Claut per contenere a monte l’inghiaiamento del Cellina e creare nuove riserve idriche? Sembra un progetto d’altri tempi, ma in realtà è una delle opzioni a cui ha lavorato di recente il Consorzio di bonifica Meduna Cellina. Di fatto si tratterebbe di rispolverare l’idea dell’ingegner Napoleone Aprilis, il “padre” del lago di Barcis e di quello di Ravedis.

Il nuovo sbarramento verrebbe citato anche nello studio che un anno fa la Regione ha commissionato proprio degli eredi Aprilis per capire come risolvere il problema degli accumuli di pietrame. Ma qui si entra nel campo delle ipotesi, visto che l’elaborato non è stato ancora consegnato ai Comuni e solo nei prossimi giorni verrà ufficialmente presentato al pubblico dagli uffici regionali. Nel frattempo resta confermato l’interesse manifestato dal consorzio i cui tecnici avrebbero valutato seriamente la fattibilità dell’incartamento.

Si tratta di schizzi risalenti agli anni Cinquanta che, come tali, andrebbero riadattati ai tempi e alle mutate condizioni dei luoghi. Nelle intenzioni originarie del professionista pordenonese c’era infatti un terzo bacino da realizzarsi più o meno all’altezza della gola di Ponte di Mezzocanale. Sarà lì, al confine tra Claut e Barcis, che dovrebbe sorgere un muraglione in calcestruzzo alto qualche decina di metri. La struttura consentirebbe di trattenere in direzione dell’alta Valcellina i milioni di metri cubi di inerti in eccesso, ma anche di produrre energia elettrica. In questo modo verrebbero conservati almeno 30-35 milioni di metri cubi d’acqua da usare nei momenti di magra per irrigazioni e scopi civili.

Sicuramente un’opera del genere avrebbe un impatto notevole sull’ecosistema della zona e la riproposizione in grande stile scatenerebbe ricorsi e proteste da parte di privati, associazioni e enti pubblici. Va detto che negli ultimi 15 anni sono state decine le istanze di sfruttamento idroelettrico del Cellina e dei suoi affluenti depositate in Regione. Di queste solo un paio sono state accolte e poi realizzate.

A pesare sulla fattibilità degli impianti è la loro inconciliabilità con le disposizioni del Parco delle Dolomiti friulane che non consentono interventi modificativi dell’habitat naturale. Un anno fa, l’allora presidente del consorzio, Ezio Cesaratto, aveva aperto all’eventualità di realizzare altri interventi sul territorio alpino della Destra Tagliamento. «L’opinione pubblica deve capire che abbiamo bisogno di nuovi manufatti in montagna», aveva detto Cesaratto aggiungendo che «stiamo ragionando su nuovi bacini, non possiamo certo dire che ci stiamo lavorando su ma che ci stiamo ragionando sì».

A pochi giorni dalla presentazione dello studio della Regione si riapre quindi il “giallo” della diga di Ponte di Mezzocanale.

Una nuova diga lungo il Cellina? Per il momento il Comune di Barcis non intende occuparsi di questo scenario, ritenuto solo «eventuale». In paese si fa notare come del terzo lago della Valcellina si parli da quasi settanta anni. «L’acqua coprirebbe una vasta area del nostro territorio comunale e sommergerebbe pure l’attuale tracciato della strada regionale 251, quindi è ovvio che cantieri di questa portata richiedano una seria presa di posizione da parte delle popolazioni e delle amministrazioni locali – puntualizza il sindaco Claudio Traina –. Un progetto che modifichi la figura della vallata non mi pare conciliabile con le norme e i vincoli del Parco delle Dolomiti friulane, dell’Unesco e dell’ormai cambiato sentimento comune. Diciamo che la valle ha bisogno di ben altre infrastrutture e soprattutto di manutenzioni». FMV

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Veicoli senza assicurazione La polizia li scopre a distanza

Auto della polizia locale senza nessuno a bordo parcheggiate in luoghi insoliti- Presenze che non sono passate inosservate, ed è scattato l’interrogativo. i mezzi siano dotati di apparecchiature per la lettura delle targhe, per individuare in tempo reale quanti girano senza copertura assicurativa o con la revisione scaduta. Si tratta di un servizio importante, in quanto permette di intercettare i veicoli che girano senza assicurazione e che, in caso di sinistri con danni alle altre auto e persone coinvolte, non sarebbero in grado di risarcirli. Si tratta, quindi, di un’attività di controllo preventivo, che serve ad aumentare la sicurezza di quanti transitano lungo le strade della città e non un modo per fare cassa, come qualcuno si è già affrettato a insinuare. La modalità del controllo è semplice: un’auto della polizia locale, con tanto di livrea ufficiale, viene posteggiata in modo tale che dal cruscotto si abbia un’ampia visuale del traffico che scorre di fronte. A circa 200 metri di distanza si colloca la pattuglia, che ferma i veicoli risultati privi di assicurazione o revisione, avvisati in tempo reale dall’apparecchiatura elettronica.

Da quanto si è appreso, negli ultimi giorni c’è stata una vera e propria strage di verbali: in una sola mattinata si è arrivati a individuare cinque auto senza copertura assicurativa.

Sempre sul fronte della sicurezza, a giugno a Maniago è stato inaugurato il nuovo sistema di apparecchiature di lettura e rilevazione targhe, collocate in vari punti strategici del territorio delle Valli e Dolomiti friulane, che consente in tempo reale a tutte le forze dell’ordine di poter disporre di informazioni per eventuali indagini. Tale sistema di rilevazione è stato realizzato grazie a importanti fondi regionali. Il progetto era stato a suo tempo condiviso con i carabinieri e la polizia di Stato e ha ricevuto sostegno da Questura, Prefettura e Procura. —FMV

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Diretta con Stefano Favot sulla coltivazione delle rape nella Piana di Pinedo

Vi siete persi la diretta di ieri sera con il secondo appuntamento di Natura&Colore? Eccovi la registrazione de “La coltivazione delle rape a Pinpinedo” a cura di Stefano Favot 🌿🍠🧅

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DUO PAUL HINDEMITH per Valcellina in Musica sabato 18 dicembre Chiesa parrocchiale

Preparatevi perchè il prossimo Sabato sea lo dedicheremo alla MUSICA 🎼🎹🎺🎷
ℹ Sabato 18 Dicembre ore 15:30 presso la Chiesa Parrocchiale
Per il Festival Valcellina in Musica
DUO PAUL HINDEMITH
Marco solarolo oboe
Cristina Monti Pianoforte
Associazione Musicale Fadiesis
Ingresso Libero con Prenotazione 0434 43693

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