Il comitato contro la privatizzazione dell’ospedale di Maniago ha deciso di presentare al sindaco le firme dei cittadini che hanno sottoscritto la petizione per non dare l’ospedale dei maniaghesi in mano ai privati. Più di 250 cittadini hanno infatti chiesto di mantenere pubblico l’ospedale maniaghese, potenziandolo con un pronto soccorso sulle 24 ore, un reparto di medicina e tanti altri servizi, indispensabili non soltanto per la comunità locale, ma per tutto il mandamento.
Visto il silenzio della giunta comunale sull’argomento, Pio De Angelis, Antonio Iracà e Renzo Saccon, rappresentanti del comitato L’ospedale non si vende, chiederanno un incontro con il sindaco e la giunta per «conoscere gli intendimenti dell’amministrazione e per sapere se intende battersi per un ripristino della funzionalità dell’ospedale oppure se preferisce regalarlo al privato. L’esperienza della pandemia dovrebbe aver insegnato e fatto capire, anche a chi per anni ha visto la sanità pubblica soltanto come voce di spesa, l’importanza di un servizio sanitario pubblico efficiente ed adeguato alle esigenze. Come rappresentati del comitato, quindi, ci auguriamo che anche la giunta comunale di Maniago abbia appreso la lezione». La questione della privatizzazione è sorta qualche mese fa, quando il Centro di medicina, rete di trenta strutture sanitarie private e convenzionate in Veneto, ha formulato una proposta, indirizzata al sindaco Andrea Carli e al consiglio comunale, di riqualificazione del presidio, che negli anni ha perso molti pezzi, e di offerta di nuovi servizi.
«Attraverso quella che ci viene presentata come un’opportunità per aumentare i servizi sanitari del Maniaghese e non soltanto, il Centro di medicina trevigiano, una delle maggiori realtà della sanità privata del Triveneto, rischia di tramutare l’ospedale civile di Maniago in una struttura che di pubblico non avrà nulla, se non forse solamente qualche servizio minimo in convenzione – hanno messo in evidenza Iracà, De Angelis e Saccon al momento della presentazione della petizione –. Sarà questo un cavallo di Troia? L’ospedale della città è stato costruito coi soldi dei maniaghesi: ora lo vogliamo regalare a una Spa?».
Il progetto del Centro di medicina prevede la realizzazione di una clinica ambulatoriale convenzionata usando gli spazi inutilizzati del presidio, in cui verrebbero assicurati servizi e prestazioni, ossia radiologia di alta specialità dotata di diagnostica di ultima generazione (risonanza, Tac, mammografia 3D, Rx digitale, ecografi), punto prelievi per esami di laboratorio e specialistica nelle branche di cardiologia, ginecologia, oculistica e dermatologia. Il piano trova fondamento in un accordo o convenzione tra Comune, Centro di medicina e Azienda sanitaria. — (fmv)