Come i Dpcm hanno cambiato il modo di muoversi dei friulani: i dati dall’occhio di Google

Meno spostamenti verso bar, ristoranti e centri commerciali. Luoghi, nella sostanza delle cose, deputati al tempo libero. E, al contrario, un aumento (anche se meno marcato rispetto ad altre parti d’Italia) dei flussi in direzione dei centri residenziali, per la classica visita a genitori, figli, zii, nonni, amici.Sono cambiate così, dall’introduzione del decreto del presidente Conte dello scorso 3 novembre (quello che introduceva coprifuoco e suddivisione del Paese in fasce di rischio, le “zone”) le abitudini dei friulani. A rivelarlo – con tutte le approssimazioni del caso – è Google, che ha stilato nei giorni scorsi un dettagliato report basato sul sistema di tracciamento di cui è dotato ogni cellulare che sfrutta i servizi di Mountain View.In questo lasso di tempo si è registrato un vero e proprio crollo delle presenze nei centri commerciali, nei bar e nei ristoranti, con un calo del 77% (qui una guida su come muoversi per fare la spesa) rispetto al periodo antecedente all’inizio della situazione d’emergenza dello scorso inverno. Ma le raccomandazioni del governo sul limitare gli spostamenti non necessari ha contribuito a ridurre anche gli spostamenti relative a luoghi come supermercati, magazzini per prodotti alimentari, mercati agricoli, negozi di specialità gastronomiche, parafarmacie e farmacie.In netta diminuzione anche le presenze nelle stazioni di bus e treni (-50%), mentre aumentano (+17%) gli spostamenti verso le zone residenziali, segno che i friulani – in assenza di bar e ristoranti – si ritrovano con maggior frequenza a casa di parenti e amici. (FMV)

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