Per il momento sono state avviate solo le bonifiche d’urgenza del Pentina. Per il Cellina bisognerà attendere il 2021, salvo i prelievi eccezionali di inerti che permettono il normale deflusso della corrente. Serviranno infatti almeno altri due anni prima di completare le opere propedeutiche all’asportazione dei sassi, compresa la costruzione di un nuovo ponte di bypass della diga. Il maltempo degli ultimi giorni non ha causato particolari disagi neppure nei limitrofi territori di Claut, Cimolais e Erto e Casso, martoriati un anno fa dalla tempesta di Ognissanti. Anche il Cimoliana rientra nelle particolari procedure di monitoraggio in occasione di bollettini meteo avversi. «Troppa ghiaia ma anche troppe frane lungo le sponde», ha sintetizzato il primo cittadino di Cimolais Davide Protti. I cantieri di ripristino del post Vaia sono in parte decollati. Ma ci vorrà tempo prima di sanificare tutte le rive collassate sotto la furia della pioggia del 28 ottobre 2018. A Claut si teme piuttosto per lo stato di degrado in cui stanno marcendo almeno 70 mila metri cubi di legname. «Si tratta degli alberi caduti un anno fa e non ancora recuperati», ha spiegato il sindaco Franco Bosio, che sollecita un’accelerazione nei tempi di asporto del materiale. Il rischio è che gli acquazzoni autunnali facciano dilagare i parassiti e che questi si diffondano anche tra le piante sane rimaste ancora in piedi. –
CIMOLAIS EVENTI
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La bolp de Meneghe
Sti dis passes, quan che al bosc al ara dut ros, a me a vegnu in ment una fantonia che la contava la me mo Pina; chela de al bolp de Meneghe; liei – la me mo – la conoseva begn Meneghe parce che chi de Nicol i aveva tagn pres e bosch a Meneghe, che a chel temp Meneghe al ara dut dei Thimolians e sol daspuò a le stè vendu a chi de Penei. La fandonia la parla de Svalt de Penei che all’ara dhu a legne a Meneghe, proprio quanche i arboi i dheventrava ros; sta dhe fato che quanche al tornava dola che al aveva lasè al rosac al no lo sciatava mei al toc de la polenta e del formai, che all’ara al so mangè de mesdì. Calche dhun ai robava ogni dì al mangè; passa un dì , passa doi , passa trè, a no in podheva pì. Al se aveva agn sciupè par vethe chi che al ara che ai robava al mangè ma al no l’ara rivè a capì ce che a sothedheva; al terth dì ai sbrisa al vuoi in tal cogol de le fuoie rosse che all’aveva ingr continua su https://cimolais.it/fandonie/ WebCam
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