Rispunta la canapa sulla montagna friulana: dalle coltivazioni biscotti, liquori e pasta

l suo filo grezzo tagliava la pelle quando la trama si infittiva per trasformarsi in lenzuola, asciugamani e tovaglie che finivano nei bauli del corredo.I semi guarivano le scottature e toglievano il fuoco di Sant’Antonio. Dopo la lunga messa al bando a causa dello stigma legato al traffico di stupefacenti e alla piaga della tossicodipendenza la canapa torna a crescere sulla montagna friulana per trasformarsi in pasta, biscotti, tisane, creme, liquori e sciroppi. Ed è un ritorno alla tradizione, sia pur con mezzi e finalità diverse, visto che fino agli anni Cinquanta la sua coltivazione ha unito generazioni di friulani. A crederci sono alcune giovani aziende avviate in Carnia. Una di queste è la Green Ladybug di Nicola Tassotto, 64enne di Sutrio che due anni fa ha smesso di fare l’assicuratore per coltivare la canapa sativa assieme alla compagna Maria Candoni impegnati ieri nella festa del raccolto, il primo dopo un periodo sperimentale. (f MV)

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