VELOCAR IN VALCELLINA : a chi servono??

Alla mezzanotte e un minuto di sabato 27 giugno sono entrati in funzione i VELOCAR. Si tratta di autovelox fissi, controllati a distanza. Ne sono stati installati sei su tre arterie nevralgiche del Friuli occidentale: due lungo la 464 a Spilimbergo, due a San Vito sulla 463, due sulla 251, a Cellino ed Erto. Di proprietà di Fvg strade, sono gestiti in remoto, attraverso una convenzione ad hoc, dalla Polstrada, che stabilirà orari e giorni di funzionamento. I sei impianti sono stati tarati e testati: sono stati attivati nel pieno rispetto della sentenza emanata dalla Corte costituzionale.  Fvg strade ha deciso di installarli per incrementare la sicurezza degli automobilisti. Come funzionano? Sui tralicci sopra le tre strade regionali sono state collocate delle telecamere. Una volta accesi dalla centrale della Polstrada di Pordenone, gli occhi elettronici sono in grado di immortalare la targa del veicolo che supera i limiti di velocità, rilevando anche il tipo di vettura e i chilometri orari, grazie ai sensori sull’asfalto e alle immagini. Dei sei ben DUE sono stati installati sulla 251,  dove non si possono superare i 50 chilometri orari, il primo autovelox fisso si incontra a Claut, in località Cellino di sotto, al chilometro 79+903, sulla destra e il secondo a Erto e Casso, al chilometro 49+596 sulla sinistra. Chi ci guadagnerà dalle multe? In parte, le casse dello Stato. In parte gli introiti delle sanzioni elevate grazie ai velocar saranno investite da Fvg strade in ulteriori interventi per migliorare la sicurezza degli automobilisti. CHI pagherà: principalmente i pendolari che si recano giornalmente al lavoro e che su una strada praticamente diritta FUORI dal centro urbano il limite posto è di 50 km orari !  (non i motociclisti che il giorno dopo dell’installazione già sapevano del tranello!) . Non è incoerenza, come qualcuno ha scritto sul Gazzettino, sicuramente si devono limitare le “corse” dei scellerati che sfrecciano per la Valcellina a 200 e più all’ora ma non a spese di chi va a lavorare e che, specialmente sul tratto di strada di Cellino si può dimenticare sia al mattino che al rientro di questo nuovo assurdo balzello posto a carico degli abitanti della montagna e dei pochi – purtroppo – turisti che frequentano la valle e che, di certo non torneranno, quando, invece che il benvenuto, gli arriverà a casa una multa per aver superato il limite di velocità di 50 km orari, in un tratto di strada dove proprio non c’è nessuno (magari ci fosse!) che passeggia, nè di giorno e nè, tanto meno di notte. Potevano essere trovate altre soluzioni  per limitare la velocità, come dei dossi, invece che far cassa sui già poveri e pochi abitanti delle montagne!

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