Uti, il sindaco di Erto attacca Carli «Poteva “restituirci” la polizia locale»

80 mila euro l’anno all’Uti dai quattro Comuni della Valcellina per la polizia municipale: una somma ingente per le casse di piccoli enti per avere un servizio ridotto all’osso. Il presidente Andrea Carli avrebbe potuto togliere questa funzione dall’Unione, non altre: con 80 mila euro assumeremmo due dipendenti negli uffici, che a oggi invece sono vuoti e a pagare lo scotto sono sempre i cittadini». Il sindaco di Erto e Casso Antonio Carrara va all’attacco: troppe cose non gli sono andate giù sul fronte della gestione dell’Unione e la fiamma della sua indignazione si sta alimentando sempre di più soprattutto alla luce delle ultime decisioni assunte da Carli, che Carrara non ha esitato a definire «accentratore». L’ultimo atto della lunga saga prende avvio dalla modifica dello statuto dell’Unione, proposto dall’ufficio di presidenza dell’ente e passato a maggioranza, in seconda convocazione, in assemblea dei sindaci. All’Uti sono state tolte le funzioni relative a edilizia pubblica e privata, espropri e ragioneria, giudicate dagli amministratori valcellinesi le più importanti, per attribuirle di nuovo ai Comuni. Una mossa che secondo Carrara è azzardata, in quanto «soprattutto in Valcellina, in questi anni, gli uffici si sono svuotati e non possiamo contare sulla presenza di funzionari». Ecco quindi che il sindaco di Erto e Casso propone di eliminare la funzione della polizia municipale, che non si sente di definire «un investimento, dal momento che da tale servizio abbiamo ben poco. In un rapporto di costi e benefici, possiamo parlare solamente di costi. Una scelta lungimirante sarebbe quella di impiegarli per l’assunzione di due persone negli uffici municipali. Questo sarebbe un vero investimento». La polizia del maxi-comando dell’Uti da anni fa i conti con la carenza dell’organico. Un problema del quale Carli non ha mai fatto mistero: s’è attivato anche per rimpinguare l’organico degli uomini dell’Arma. — (f MV)




Il sindaco di Erto e Casso Antonio Carrara va all’attacco: troppe cose non gli sono andate giù sul fronte della gestione dell’Unione e la fiamma della sua indignazione si sta alimentando sempre di più soprattutto alla luce delle ultime decisioni assunte da Carli, che Carrara non ha esitato a definire «accentratore».

L’ultimo atto della lunga saga prende avvio dalla modifica dello statuto dell’Unione, proposto dall’ufficio di presidenza dell’ente e passato a maggioranza, in seconda convocazione, in assemblea dei sindaci. All’Uti sono state tolte le funzioni relative a edilizia pubblica e privata, espropri e ragioneria, giudicate dagli amministratori valcellinesi le più importanti, per attribuirle di nuovo ai Comuni. Una mossa che secondo Carrara è azzardata, in quanto «soprattutto in Valcellina, in questi anni, gli uffici si sono svuotati e non possiamo contare sulla presenza di funzionari». Ecco quindi che il sindaco di Erto e Casso propone di eliminare la funzione della polizia municipale, che non si sente di definire «un investimento, dal momento che da tale servizio abbiamo ben poco. In un rapporto di costi e benefici, possiamo parlare solamente di costi. Una scelta lungimirante sarebbe quella di impiegarli per l’assunzione di due persone negli uffici municipali. Questo sarebbe un vero investimento».

La polizia del maxi-comando dell’Uti da anni fa i conti con la carenza dell’organico. Un problema del quale Carli non ha mai fatto mistero: s’è attivato anche per rimpinguare l’organico degli uomini dell’Arma. —

Questa voce è stata pubblicata in Categoria generale. Contrassegna il permalink.