Rivolta dei sindaci: «La Regione chiede il parere su un ente ancora misterioso»

Chiederci un parere su un futuro ente montano del quale non sappiamo nulla suona quasi una presa in giro. Soprattutto dopo che non rispondete ai nostri solleciti scritti. In ogni caso o la fascia alpina verrà unificata in unico comprensorio con la Pedemontana o la Valcellina chiederà di aggregarsi al territorio di Aviano-Sacile». È questo il messaggio che è stato inoltrato alla Regione e all’Unione dei Comuni montani dai sindaci di Barcis, Cimolais, Barcis, Claut e Erto e Casso (rispettivamente Claudio Traina, Davide Protti, Franco Bosio e Antonio Carrara) e dal presidente del Parco naturale delle Dolomiti friulane, Gianandrea Grava. La dura reazione dei primi cittadini è legata a una recente richiesta arrivata da Trieste: la Regione sta ipotizzando la nascita di un nuovo ente che si occupi delle aree periferiche e vorrebbe conoscere l’opinione di ciascun municipio. «Che senso ha un consulto su qualcosa di ignoto? – hanno messo nero su bianco i cinque amministratori –. Tra l’altro ci sembra uno spreco di denaro e di tempo discutere dell’eventuale zona di competenza prima di aver spiegato quali saranno le funzioni di questo nuovo organo. È come acquistare qualcosa a scatola chiusa. L’esperienza dell’Uti è stata fallimentare e ha dimostrato che riforme troppo ambiziose provocano solo la mortificazione dei paesi più svantaggiati». f.MV

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