Sindaco di Cimolais: «Questione gas Tante discese in campo ma non si sblocca nulla»

Pur a fronte di autorevoli discese in campo, la situazione peggiora. I cittadini si sentono abbandonati e temono di dover pagare per colpe che non hanno. È ora che a Trieste qualcuno si svegli e faccia scattare le diffide». Prosegue la querelle di Valcellina e Carnia contro la paventata “privatizzazione” delle locali tubazioni del gas, con il sindaco di Cimolais, Davide Protti, che fa la voce grossa. La paura è che l’Eni ceda a ditte minori erogazione, manutenzione e pronto intervento. L’accordo con la Regione risale agli anni Novanta, quando l’ex ente nazionale per gli idrocarburi ricevette l’incarico di occuparsi della rete di distribuzione del metano tra Cimolais, Claut, Barcis, Andreis, Paularo e Forni di Sotto e Sopra. Le condutture sono state infatti realizzate a spese della collettività. Il gestore si è impegnato per approvvigionamenti a prezzo agevolato, con divieto di subappalto a terzi. Nei giorni scorsi si è registrata la presa di posizione del deputato e segretario regionale della Lega, Vannia Gava, che ha garantito un interessamento dei ministeri non appena a Roma riapriranno gli uffici, oggi chiusi per l’emergenza coronavirus. «Ringraziamo Gava, perché vuol dire che non siamo più soli – ha commentato Protti –. Significa che la politica finalmente ha preso a cuore il futuro dei nostri residenti. Da parte loro, i consiglieri regionali del M5s hanno portato la vicenda all’attenzione della giunta Fedriga, che resta l’interlocutrice principale di Eni. Mi attendo quindi un intervento da parte del governatore del Fvg nei confronti del colosso energetico perché rispetti il contratto». (f MV)

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