Pericolo scongiurato MAI PIÙ CENTRALINE NELL’AREA PROTETTA

“È con immensa soddisfazione che abbiamo appreso della vittoria in Corte di Cassazione sulla questione della centralina idroelettrica da realizzarsi nel Comune di Erto all’interno del Parco”: le parole sono del presidente dell’area protetta Gianandrea Grava. Si tratta della pronuncia che, a supporto di quanto già stabilito dal Tribunale delle Acque, rigetta in toto il ricorso di una società privata, e conferma pienamente la correttezza e la diligenza dell’operato del Parco, che ha sempre dato parere negativo alla costruzione dell’impianto idroelettrico, sulla base della normativa nazionale, dei regolamenti interni e del divieto imposto dal Piano di Conservazione e Sviluppo, che disciplina l’urbanistica all’interno dei confini della zona protetta e vieta la costruzione di centrali idroelettriche e di nuove opere di captazione idraulica. “Personalmente non sono contrario alla realizzazione di centraline elettriche in modo assoluto – precisa Grava -. Occorre distinguere i luoghi adatti e quelli invece da mantenere inalterati e naturali. L’area del Parco è stata riconosciuta come Patrimonio Unesco anche per il suo alto livello di selvaticità e naturalezza, oltre che per i suoi habitat di pregio per alcune specie”. “Ritengo che la diatriba sullo sfruttamento delle energie rinnovabili e la tutela dell’ambiente vada risolta in questo senso – conclude il presidente -. Occorre individuare dettagliatamente le zone montane adatte a consentire l’utilizzo dell’energia idroelettrica, senza compromissione ambientale. All’interno del nostro Parco, per le peculiarità degli ambienti ecosistemici che lo contraddistinguono, la realizzazione di qualsivoglia impianto di sfruttamento delle risorse naturali sarebbe un controsenso”.(f. L’Aquila)

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