Penseirs ala fin de l’an

Dion vers la fin dell’an 2020, un an teribile con al Covid in dut al mont.Col 31 de dethembre saron comunque una part dela nostra storia e da medhanuot in scomenthon un’altra.Secur che i temps iè particolari: alè al Corona Virus con males e morth ogni dì; alè una crisi economica che la dura da tant e no se sa quanche la finirà;alè al problema del laorier par betagn , no facile da mantegnì e sciamò pi dificile da sciatè specialmente par i dovens che par chest i stenta agn a formese una famea .E pal mont no le tant de miei , con povertes e guere dapardhut.In ce podhone sperè , alora, in chiste condithions?Alè chi che a pregia parcè che i spera bitant tal Signour, alè chi che a se dha da fiè par la pes , par la salute de chi altre e chi che iè disponibili par ce che al può.Par dush però a me par che a se puosa auguré agn la pathientha.La pathientha alè utile sempre parce che la se porta daere l’umiltè e la sperantha, agn se al dì den cuoi la puo semeè un’illusion ormai superata.In chis temps del fiè dut de corsa, pensè ala pathientha a può semeè stravagante e fora post con dut ce che a sothet , ma a pensei begn, a vel la pena aveila a piedhe parce che la conos i temps dela vita e la giudha a no pretende dut e subit : e chest al dà serenitè e fiducia.Gino Redi 

 Pensieri di fine anno
Ci avviamo alla fine dell’anno 2020, un anno terribile con il Corona Virus in agguato in tutto il mondo.Con il 31 dicembre chiuderemo, comunque, una parte della nostra storia e da mezzanotte ne incominceremo un’altra.Certamente la situazione è particolare : c’è il Corona Virus con ammalati e morti ovunque ogni giorno ; c’è la crisi economica che dura da tanto e non si sa quando finirà; c’è il problema del lavoro per tanti, non facile da mantenere e ancor più difficile da trovare specialmente per i giovani che anche per queste ragioni sono frenati nel costruirsi una famiglia. E in giro per il mondo non va meglio tra povertà e guerre ovunque.E allora in che cosa possiamo sperare in queste condizioni ?C’è chi prega perché spera molto nel Signore , c’è chi si adopera per la pace, la salute altrui e chi è disponibile per quanto può.A questo punto , però, mi pare che si possa augurare a tutti anche la pazienza.La pazienza è utile sempre perché si accompagna sempre con l’umiltà e la speranza, anche se può sembrare idealista e superata.In questi periodi del fare tutto di corsa, pensare alla pazienza può sembrare stravagante o idealista fuori moda con tutto quello che succede in giro , ma a pensarci bene vale la pena di averla accanto perché conosce i tempi della vita e la guida a non pretendere tutto e subito :e questo da serenità e fiducia.

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Pino mugo – proprietà e benefici – Incontro on line

Organizzato dalla Pro Loco di Cimolais in collaborazione con l’Associazione Intorn al Larin, il consorzio Pro Loco e l’Ecomuseo incontro on line sulle proprietà e benefici del PINO MUGO

Domani venerdì 18 dicembre ore 17.30 collegandosi al link https://meet.jit.si/PinoMugo

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Comunità di montagna La maggioranza di Maniago: «Ecco cosa ci ha spinto ad aderire alla Ovest»

«Aderire alla Comunità di montagna ovest è una scelta responsabile, ponderata e condivisa». Parola della maggioranza Carli, che ha voluto dire la sua dopo che si è infiammato il dibattito. «L’unica scelta politica è aver deciso di dare alla luce due comunità anziché una, come noi abbiamo sempre sostenuto a differenza della maggioranza dei Comuni – aggiunge l’esecutivo –. La nostra decisione non è stata “inquinata” da dettami o imposizioni dei partiti. La ragione predominante è semplice e sta nel fatto che Maniago ha un forte legame con la Valcellina. Ragioni di natura storica, geografica, antropologica, culturale». Innanzitutto, il Cellina, sulle sponde del quale si affacciano tutti i comuni, compreso Maniago: corso d’acqua che non ha mai diviso, ma unito le genti. Quindi, le opportunità lavorative del secondo Dopoguerra: Maniago ha accolto schiere di giovani valligiani in cerca di nuove opportunità nelle aziende pedemontane: l’esecutivo ricorda che la zona industriale del Nip nasce in seguito al disastro del Vajont per dare lavoro a tutta l’area.

Il primo legame geografico e antropico tra Maniago e la Valcellina è l’antica via che attraversa, unendoli, città del coltello, Andreis e Barcis: il percorso che attraversa Forcella La Croce e che per secoli è stata l’unica via di comunicazione tra la valle del Piave e la pianura pordenonese. «Il contesto geografico vede Maniago come naturale sbocco a valle delle comunità di Valcellina, Val Colvera e Val Meduna – sottolinea la maggioranza –. Attraverso questo legame si sono intrecciate relazioni sociali e scambi economici che hanno gettato le basi per imprenditoria, industria e commercio del territorio, evolvendo in strutture di gestione a livello consortile come il Nip, che comprende le zone industriali di Maniago, Montereale Valcellina, Claut, Cimolais, Erto e Casso, Meduno. Interconnessioni strutturali, che vedono l’economia del territorio come un unico ecosistema produttivo».

Quindi, i progetti comuni legati al turismo: dai municipi Bandiera arancione agli anelli ciclabili nelle valli, alla promozione dell’enogastronomia. «Come possiamo disconoscere ciò e pensare allo sviluppo di quest’area senza la Valcellina? – si chiede l’esecutivo Carli –. Le nostre decisioni devono trascendere vicende politiche e beghe dell’oggi per pensare al futuro di questo territorio interconnesso. Altri Comuni come Maniago si sono espressi, altri si apprestano a pronunciarsi allo stesso modo. Cerchiamo di ricomporre quanto artificialmente si era allentato». – fmv

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«La Valcellina merita un luogo della memoria dedicato ai partigiani»

La Valcellina merita un luogo della memoria dove rendere omaggio alla Resistenza partigiana contro i nazifascisti e deporre un fiore per i caduti nella lotta di liberazione nei comuni di Montereale, Andreis e Barcis. L’Anpi (Associazione nazionale partigiani d’Italia) del Pordenonese, con il presidente Loris Parpinel, e i rappresentanti della sezione Anpi di Montereale e Maniago presieduta da Fabio Passador, hanno deposto mazzi di fiori e due targhe simboliche dedicate ad altrettanti partigiani caduti, insigniti al valor militare, per i quali non esiste alcun segno di riconoscenza in Valcellina, dove si sono sacrificati. «Abbiamo deposto mazzi di girasoli – dice Fabio Passador – per portare un po’ di luce dove c’è buio. All’entrata della galleria di ponte Antoi abbiamo anche posto due targhe. La prima per il veneziano Mario Betto “Spartaco”, partigiano garibaldino del battaglione Gramsci caduto a 31 anni a ponte Antoi il 23 ottobre 1944, medaglia di bronzo al valor militare alla memoria, la seconda per Primo Buttazzoni “Mammolo”, di Ragogna, partigiano osovano della brigata unificata Ippolito Nievo A, morto a 21 anni per mano dei nazifascisti nella stessa località il 10 settembre 1944, anch’egli medaglia di bronzo.(FMV)

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Nuove Comunità di montagna La maggioranza sceglie Aviano

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Frana del Crep de Savath La situazione resta critica

Proseguono i lavori di messa in sicurezza dell’abitato di Cimolais dalla vecchia frana del Crep de Savath.
Si tratta di un’area instabile situata al di sopra di alcune case che da almeno vent’anni è al centro di monitoraggi da parte della Regione. L’impresa locale Ambrogio Fabris ha anche eseguito delle opere di mitigazione del rischio su progetto dell’ingegner Mario Castelli. Da Trieste sono stati infatti stanziati più di 500 mila euro per bonificare questo specifico punto del territorio. Ma non basta. Durante le attività di cantiere è infatti emerso che il quadro di dissesto è ancora più grave di quello che appariva in un primo momento. Tanto che sul posto è stato fatto intervenire l’ingegner Mariano Roveredo, esperto di miniere e cave, che ha disposto lavori suppletivi per ulteriori 50 mila euro. In particolare, è stata studiata una soluzione tecnica per la viabilità comunale adiacente alla “zona rossa”. La carreggiata potrebbe infatti essere esposta al pericolo di caduta di pietrame. Il sindaco di Cimolais, Davide Protti, segue con attenzione le fasi di sistemazione del versante montuoso, soprattutto dopo il passaggio di intense perturbazioni atmosferiche e la catastrofica tempesta Vaia di due anni fa, che ha messo a dura prova, se non danneggiato in maniera pesante, svariate aree del territorio . — (FMV)

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Gli ambulanti della Valcellina

In un territorio piuttosto avaro, l’uomo fin dai secoli scorsi ha sfruttato il legno che unito alla manualità è diventato una risorsa economica per integrare il bilancio familiare o unica fonte di sostentamento.

Dhì a girè (lasciare il paese per andare a vendere) come viene chiamato a Erto e fòra pal mónt a Claut, a le basse a Cimolais  è il caratteristico commercio ambulante di piccoli manufatti in legno che ha avuto il suo culmine nel corso del 1800 ed è l’antica forma di emigrazione della Valcellina e di quelle limitrofe.

D’inverno, nelle case risuonavo i colpi d’accetta per dare forma agli oggetti; era  questa la stagione durante la quale gli uomini preparavano il carico che sarebbe poi stato venduto. Qualcuno per poter avere più materia prima, sgrezzava gli oggetti ancora nel bosco per poi rifinirli a casa, così aveva più pezzi e meno ingombro al ritorno. Naturalmente questo richiedeva una conoscenza profonda degli alberi, l’acero per esempio era quello più adatto per i cucchiai perché non s’impregna di odori e quindi va bene in cucina.

Mio padre faceva pestasali, mestoli da polenta, mattarelli, peverine, dopo portauova, i fusi, quello per mettere il ferro della calza, cannole per le botti del vino, cose così. Invece i chcchiai è a Claut che li facevano, si andava a comprarli a Claut, le sedoni, i guciari, a Claut. E a Erto facevano le forchette di legno. continua in https://cimolais.it/gli-emigranti-della-valcellina/

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IL MARCHIO DEL PARCO IN TUTTO IL PIANETA

Sette milioni di euro di investimento per la nuova linea Dolomia Emotion, pensata per
completare la gamma di prodotti e guardare al mercato “green” del vetro a rendere: l’azienda di Cimolais che imbottiglia con il marchio Dolomia, unica acqua al mondo che sgorga all’interno di un sito dichiarato dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità. “Non è stato facile investire così tante risorse in una fase congiunturale delicata che impone di navigare a vista – le parole dell’amministratore delegato Gilberto Zaina -. Ma il completamento del progetto Dolomiti 2020 era alle porte ed il logo delle Dolomiti Friulane concesso dal Parco da sempre ci sostiene nel rassicurare la clientela sulla totale qualità. La certezza di disporre di un’acqua tra le più pure e equilibrate ci ha quindi convinti: è dal 2008 che portiamo il Made in Friuli sulle tavole dei cinque continenti e i primi segnali di ripresa dopo l’emergenza Coronavirus ci confortano”.

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COVID Fvg: la montagna pordenonese fra le zone più colpite

Il fenomeno all’attenzione degli analisti è l’inversione di tendenza che si sta registrando rispetto alla prima ondata del contagio quando la montagna era stata risparmiata. Allora l’isolamento naturale che caratterizza queste zone aveva fatto da barriera, ma in assenza del lockdown anche l’ultimo argine è venuto meno.

Erto e Casso, Cimolais, Claut, Tramonti di Sopra e di Sotto, Cavasso Nuovo, Forni di Sotto e Socchieve insieme a Enemonzo e Tolmezzo restano tra i comuni più colpiti.

Sono questi i comuni sotto osservazione anche se, al momento, difficilmente saranno sottoposti ad altri screening di massa. In questa fase i focolai continuano a svilupparsi soprattutto in famiglia e nei luoghi di aggregazione. Da qui le raccomandazioni sempre valide di evitare gli assembramenti mantenendo il distanziamento interpersonale. fmv

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Allerta meteo: ancora qualche disagio poi la perturbazione dovrebbe lasciare il nostro territorio

La forte perturbazione che nei giorni scorsi ha portato pioggia e neve su tutta la montagna frilana nel giro di qualche ora dovrebbe esaurirsi. La pioggia è scesa incessantemente per oltre 20 ore su tutta la regione. Fiumi, canali e torrenti esondati nella Bassa friulana, dove si sono verificati allagamenti, mentre la montagna ha dovuto fare i conti con una nevicata che ha causato disagi e la chiusura di numerose strade. Acqua alta e mareggiate a Grado e Lignano. Frane, strade interrotte, blackout e alberi abbattuti in tante zone della Carnia. Il pronto intervento dei mezzi spazzaneve ha garantito, in ogni caso, la transitabilità delle strade che, dopo la chiusura di sabato e la riapertura di domenica, sono state sempre transitabili.

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Gravi danni per il maltempo in Valcellina

La zona maggiormente colpita dall’eccezionale mix di pioggia e vento di questi giorni è stata la Valcellina. Allagamenti, strade parzialmente invase di detriti e alberi caduti si registrano anche in Val Tramontina, a Vito d’Asio e Clauzetto.

Alle 20 di domenica è stata riaperta al traffico la strada regionale 251 della Valcellina – Val di Zoldo, chiusa per più di 48 ore. Per l’ennesima volta il torrente Varma e il Cellina hanno sfogato le rispettive piene sulla vicina carreggiata.

Come in passato, la causa principale dell’episodio è l’eccessivo inghiaiamento dei greti. «Mi preme rilevare l’impegno delle ditte locali e dei volontari che per due giorni e due notti hanno asportato materiale dagli alvei e scongiurato così un’interruzione ancora più pesante», ha detto il sindaco Claudio Traina che ha coordinato le operazioni da casa in quanto sottoposto a quarantena.

Bisognerà invece attendere qualche giorno per capire i danni subiti dal cantiere per la costruzione del ponte di by-pass della diga. Parte dell’area di lavoro è finita sott’acqua. Tra oggi e domani era previsto l’arrivo di un’enorme gru per la posa di un altro concio del viadotto e per i test statici.

Tutto rinviato a data da destinarsi. Resta anche da capire se, alla pari di quanto accadde con la tempesta Vaia del 2018, il Cellina riempirà l’invaso di tronchi e ramaglie, creando così disagi alla potabilità dell’acqua di tanti paesi della pianura. Una curiosità: in una sola ora su Barcis è caduto il quantitativo record di 430 millimetri di pioggia. fmv

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San Nicolò

Anche se un pò in ritardo a causa delle interruzioni del mal tempo in questi giorni passerà per le case dei bimbi San Nicolò. L’Amministrazione comunale che è in contatto conSan Nicolò informa:

Buon Pomeriggio.👐Questa mattina abbiamo ricevuto una lettera, una lettera scritta a mano, come non se ne vedono più molte. 📨” Cari Bimbi, purtroppo quest’anno, come gli scorsi anni, non potremmo vederci di persona. 😇So però che tutti voi siete stati veramente molto bravi quest’anno, sono sicuro che questa notte mi farete trovare comunque un pò di farina per il mio instancabile asinello e magari un pò di vino per me. 🍷🥣Nei prossimi due tre giorni, non appena avrò finito il mio lavoro di consegna, quest’anno più difficile visto la pioggia e la neve, 🌨 sperò di riuscire a passare per le vie del paese e magari di potervi salutare di persona. Purtroppo non riuscirò a raggiungere personalmente tutti i bambini come gli scorsi anni. Ma cercherò di far sentire comunque la mia presenza a tutti.Nel frattempo contnuate a fare i bravi 🎉🎁Vostro SAN NICOLO’ Come vedete anche per San Nicolò questo è un anno difficile, ci ha comunque detto che probabilmente nei prossimi giorni, se il lavoro e il tempo lo permetteranno ci farà una gradita visita. 🥳🤩🥰Perciò voi Bimbi continuate a fare i bravi… e voi genitori attendete novità al riguardo.

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