Parrocchie, ultimate le nomine

Formalizzate dal vescovo Giuseppe Pellegrini e pubblicate sul settimanale diocesano Il Popolo le nomine dei parroci e dei vicari in diocesi.

Nel Maniaghese, moderatore dell’unità pastorale di Montereale Cimolais è don Luca Crema, parroco di Montereale, Grizzo, Malnisio e San Leonardo Valcellina; don Luca Basaldella è parroco di Andreis, Barcis, Cimolais e Claut; collaborano don Renzo Da Ros e don Umberto Pistrino. Don Giulio Grandis sarà vicario a Maniago e Campagna, monsignor Sergio Moretto a Poffabro. fmv

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2′ appuntamento Erbe e Fiori delle Dolomiti

2′ appuntamento dei mercatini delle erbe e fiori delle Dolomiti a Cimolais il 13 giugno 2021. Organizzato dalla Pro Loco

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Giornata ecologica e fortaiada

Organizzate dal CAI di Cimolais la giornata ecologica e la tradizionale fortaiada (rinviata causa COVID)

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Il sindaco di Erto e Casso: «Solidarietà ai colleghi, pensiamo prima a loro»

«Prima di dividere i soldi tra Comuni, è doveroso pensare alle risorse umane. Pieno appoggio da parte mia ai dipendenti dell’Unione delle Valli e Dolomiti friulane, anche se una cosa va detta: non sono d’accordo sull’avviare il percorso della mobilità subito. Quando è nata l’Uti, non si è andati tanto per il sottile coi lavoratori: con un ordine di servizio è stato dato il via ai trasferimenti e io da dipendente mi sono trovato a fare 85 chilometri al giorno. Quindi da una parte le maestranze hanno ragione a volere garanzie sul futuro lavorativo, ma dall’altra per gli spostamenti è bene attendere ancora un attimo».

Lo dice il sindaco di Erto e Casso Antonio Fernando Carrara, che quando è nata l’Uti si è trovato a fare i conti con il trasferimento a livello lavorativo. «Non voglio che altri passino quello che ho provato io: questo deve essere chiaro – aggiunge –. Ma non si può nemmeno chiedere carta bianca in questo momento delicato. I lavoratori hanno bisogno di risposte immediate, le attendono da mesi. Bisogna, però, anche andare coi piedi di piombo prima di fare spostamenti. Sinora nessuno si è interessato del loro futuro e ciò non va bene: ci si è concentrati a pensare a come spartirsi il denaro, quando invece le risorse umane necessitavano la dovuta attenzione e le rassicurazioni che in questa fase sono fondamentali. Auspico che la situazione possa sbloccarsi al più presto».— fmv

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Coronavirus, sedici comuni su 50 sono già Covid free: la situazione in provincia di Pordenone

Sono arrivati a sedici i comuni della provincia di Pordenone senza alcun residente positivo.

Ci avviamo alla zona bianca in base alla drastica riduzione del numero dei contagi e dei ricoveri, in diminuzione da settimane, tanto che si prevede di chiudere a breve il reparto degenza Covid dell’ospedale di Pordenone e la Rsa di Maniago.La cartina della Protezione civile regionale che indica il numero di casi di Covid nei comuni elenca una serie di paesi del Friuli occidentale ormai di colore bianco: significa che non hanno più contagiati. Si trovano soprattutto nella zona montana.L’elenco dei comuni bianchi comincia da Erto e Casso, per proseguire in Valcellina a Cimolais, Barcis e Andreis. Unico in azzurro Claut, ma con un solo positivo. Sempre parte della montagna pordenonese sono senza contagiati Frisanco, i due Tramonti, Meduno, Travesio, Castelnovo del Friuli, Sequals, Cavasso Nuovo, Fanna e Vivaro. Da registrare in montagna il dato in controtendenza di Pinzano al Tagliamento, con 6 positivi. In pedemontana sono bianchi Aviano e Budoia.

A Pordenone città i positivi sono scesi a 32, numero decisamente più contenuto rispetto al passato. In quarantena in città ci sono 31 persone. Attorno al capoluogo si registrano 12 positivi a Porcia e 8 a Cordenons. Roveredo in Piano, che ha dimensioni più contenute, ne conta 7.

Il comune della provincia con il maggior numero di positivi, 20, è Valvasone Arzene. Il dato è legato a contagi che si sono stati registrati a scuola e che hanno comportato la chiusura di due classi alle elementari e due alle medie. Situazione che si va normalizzando visto che è previsto a breve il rientro a scuola delle classi. L’altro comune con positivi a due cifre è Sacile, con 19 contagiati, seguito da Fontanafredda con 16. Il resto della provincia registra per fortuna numeri sempre più confortanti. A San Vito al Tagliamento i positivi attualmente sono 9, a Spilimbergo 6 e a Maniago 7. fmv

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Giro friuli Juniores e Casut cimolais dal 30 maggio al 2 giugno

Dal 30 maggio al 2 giugno si correrà il Giro del Fvg juniores – Casut-Cimolais: nel 2020 è stata l’unica corsa a tappe, in Italia, per la categoria. S’impose Davide De Pretto (Borgo Molino Rinascita Ormelle), con successi di giornata di Borgo Molino Rinascita Ormelle, Christian Pase (Work Service Romagnano) e Francesco Calì (Aspiratori Otelli). Quest’anno saranno quattro le tappe. Domenica 30 maggio si bisserà l’esperienza del 2020 al velodromo Bottecchia di Pordenone, il giorno successivo è prevista la 32ª Casut-Cimolais (110 chilometri). Il 1º giugno si correrà la San Daniele-Tarcento (100 chilometri), conclusione il giorno successivo con la Fiume Veneto-Porcia (100 chilometri). Sabato 26 giugno il Bike park, venerdì 6 agosto la Notturna dell’Assunta; chiuderà il programma il Gp Città di Fontanafredda, domenica 26 settembre.

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Patrimonio del Comune «Gestione oculata»

Il Comune è proprietario di 12 immobili compreso un capannone industriale, ambulatori medici e dentistici e una casa di riposo. Nel tempo gli amministratori si sono rivelati così lungimiranti che nessuno di questi edifici ha bisogno di razionalizzazioni gestionali visto che risultano tutti già in affitto o occupati regolarmente.

Fa eccezione un alloggio che il municipio ha ereditato alcuni anni fa da un cittadino. Prima di poterlo vendere si sono resi necessari vari interventi di manutenzione. Poi ci sono i prati e gli incolti, tutti di valore ridottissimo e concentrati attorno al centro urbano.

Anche sul fronte del patrimonio forestale le cose non vanno male per Cimolais: i vari appezzamenti in valle vengono costantemente sfruttati grazie a un sistema di rotazione. In alcuni casi le aree sono affidate a imprese del settore per ricavarne entrate di bilancio.— fmv

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Reparto Covid: solo 3 pazienti La chiusura è ormai vicina

Numeri sempre molto bassi di contagi e ricoveri in provincia di Pordenone per l’emergenza Covid-19. All’ospedale Santa Maria degli Angeli i ricoverati nei posti di degenza ordinaria del reparto di pneumologia sono tre, di cui uno entrato negli ultimi giorni.

Numeri che potrebbero fare ripensare all’organizzazione già nel fine settimana, con la chiusura del reparto Covid, che necessita di uno sforzo importante dal punto di vista del personale. Si va verso l’ospedale Covid-free e il ricovero di eventuali nuovi pazienti positivi nel reparto di infettivologia di Udine.

Dopo mesi di in prima linea, il Santa Maria degli Angeli vede così uno spiraglio di speranza.

Ultime dimissioni anche dalla Rsa di Maniago, l’unica struttura territoriale per positivi rimasta dopo la chiusura di Sacile. Accoglie i pazienti dimessi dal civile ed è evidente che meno ricoveri ci sono, meno c’è necessità di questa struttura. La previsione è quella di restituirla alla sua funzione riabilitativa nei primi giorni di giugno. — fmv

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Aree a rischio di spopolamento quattro milioni da investire

Accordo Stato-Regione: nuovi fondi a favore di 15 Comuni della zona montana L’assessore Stefano Zannier: «Interventi negli ambiti istruzione, salute, mobilità». Altri 4 milioni di euro a favore di quindici Comuni dell’area montana per progetti di miglioramento sul fronte dei servizi: è quanto previsto dall’accordo Stato-Regione.

«Con la prossima sottoscrizione dell’accordo con lo Stato affluiranno nell’area delle Dolomiti friulane altri 4 milioni di euro destinati al miglioramento dei servizi, secondo una progettazione di azioni condivisa con il territorio», ha annunciato l’assessore regionale alla montagna Stefano Zannier, a commento dell’approvazione da parte della giunta dell’accordo di programma-quadro finalizzato alla definizione degli interventi relativi alla strategia aree interne per le Dolomiti friulane. Un testo definito e concordato di concerto con l’Agenzia per la coesione territoriale e i ministeri competenti. Nel dettaglio, come ha riferito Zannier, gli interventi riguarderanno prioritariamente otto Comuni dell’area del progetto, ossia Barcis, Cimolais, Claut, Erto e Casso, Frisanco, Meduno, Tramonti di Sopra, Tramonti di Sotto, ai quali si vanno ad aggiungere anche i sette dell’area strategica, ovvero Arba, Cavasso, Fanna, Maniago, Sequals, Vajont e Vivaro. Come puntualizzato dall’assessore, la strategia nazionale per le aree interne, finanziata tramite risorse Feasr, Fesr, Fse e statali, persegue l’obiettivo di rallentare lo spopolamento di aree caratterizzate da gravi fragilità socio-demografiche. Due le categorie di azione: interventi sperimentali di sviluppo locale (fondi europei) e iniziative di miglioramento dei servizi essenziali per i cittadini (risorse statali per gli ambiti dell’istruzione, della salute e della mobilità).

«Va detto che gli obiettivi da portare avanti con i Comuni – ha aggiunto Zannier – sono stati individuati e condivisi attraverso un percorso che ha visto coinvolti gli stessi enti locali, oltre ai rappresentanti della realtà sociale, e sono stati raccolti nel documento di strategia “La montagna, nuova opportunità”. Prosegue, quindi, il costante impegno della Regione per la montagna, che sarà esclusiva protagonista anche nella prossima programmazione 2021-2027 della strategia aree interne nazionale, per la quale abbiamo già compiuto i passi necessari per ricomprendere nella futura programmazione anche comuni oggi esclusi». —

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Vaccini, operative le nuove sedi alla Zipr di San Vito e al Nip di Maniago

Il progetto “Ancora più sicuri in fabbrica, vaccinati al lavoro” sbarca anche a San Vito al Tagliamento e a Maniago con due nuovi centri vaccinali anti-Covid. Ieri la presentazione allo Zipr di San Vito al Tagliamento.

Dopo Pordenone, i centri vaccinali per i lavoratori arrivano anche in provincia. Alla zona industriale del Ponte Rosso (5 mila addetti nelle 225 aziende insediate a San Vito al Tagliamento e nelle zone di competenza) è stata allestita una struttura mobile con 4 linee vaccinali. Al Nip di Maniago (160 imprese nel territorio di competenza per un totale di 4 mila 800 addetti) il punto vaccinale è già pronto al centro direzionale, con due linee.

Un’iniziativa nata da Confindustria Alto Adriatico insieme a Cgil, Cisl e Uil, alla Croce Rossa e alla Cooperativa Medici Cure Primarie Friuli Occidentale. Gli spazi sono stati allestiti grazie anche alla collaborazione di Pordenone Fiere. La partenza è prevista tra qualche giorno, superate le ultime questioni.

Il presidente del Nip Renato Piazza haevidenziato che «il Covid si può combattere con il vaccino e per questo abbiamo voluto essere presenti per questa importante iniziativa». fmv

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Assistenza sul territorio legata ai piccoli ospedali

A rivendicare il ruolo strategico delle strutture sanitarie minori, colpite nei decenni da una serie di riforme che ne hanno ridimensionato le prestazioni e la portata, sono i Comitati per la difesa dei piccoli ospedali che si battono per mantenere su un territorio vasto e articolato presidi sanitari efficienti. A rappresentare le loro istanze ieri in piazza c’era il coordinatore regionale Franco Chiarandini. «È necessario ripristinare i servizi che sono stati chiusi – ha evidenziato – Pronto soccorso, Medicina e Medicina per acuti a Cividale ad esempio, piscina riabilitativa e Pronto soccorso a Maniago. Abbiamo avviato una petizione e inviato una lettera al prefetto di Udine Massimo Marchesiello per chiedergli un incontro. Ma siamo pronti a proporre al governo nazionale una modifica o almeno una verifica della legge Balduzzi del 2015 sulla definizione degli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera». A portare in consiglio regionale il problema delle liste di attesa e dei piccoli ospedali è stata Simona Liguori, consigliere dei Cittadini. Fmv

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Dal 1 giugno Fvg in zona bianca, addio coprifuoco. Vaccinazioni per i 40enni a quota 29 mila adesioni

La Regione “vede” la zona bianca che, in estrema sintesi, prevede l’addio a quasi tutte le restrizioni – coprifuoco compreso – a eccezione del distanziamento e del mantenimento delle mascherine.

La cabina di regia presieduta da Mario Draghi, infatti, ha confermato l’andamento positivo della nostra regione e soprattutto il fatto che, se anche in questa settimana in Friuli Venezia Giulia dovesse registrarsi un’incidenza della pandemia inferiore a 50 casi ogni 100 mila abitanti – per quella appena conclusa i dati sono già stati assicurati come tali –, allora si potrà entrare in zona bianca dal 1° giugno ritornando, in pratica, a una parvenza di normalità.

Nel frattempo è stato positivo l’andamento della prima giornata delle prenotazioni per i 40enni pari, ieri, a 29 mila 354 e che sommate alle 42 mila 40 già registrate nelle settimane precedenti portano il totale a 71 mila 394, cioè al 41% dei 172 mila 496 aventi diritto.

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