Secondo anno senza incidenti a Erto e Casso grazie al velox delle spesse

Statistiche di inizio anno confermate a Erto e Casso: la stagione turistica è ormai conclusa e in paese si può brindare al secondo anno consecutivo senza incidenti stradali. Da marzo a ottobre, ovvero il periodo solitamente funestato da sinistri lungo l’ex statale 251 della Valcellina-Val di Zoldo, non si sono registrati né morti né feriti gravi. Si tratta di un trend positivo iniziato nel 2015 e ormai consolidatosi, dopo decenni di tragedie della strada. Dalla fine degli anni Novanta, sul territorio comunale della Val Vajont si verificano continui incidenti, quasi sempre con protagonisti motociclette. Dall’anno scorso, a Le Spesse è stato installato un autovelox fisso che ha mietuto centinaia di punti dalle patenti e inflitto sanzioni.  Di qui, l’azzeramento degli incidenti. (fonte Messaggero Veneto)

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Dai sindaci dell’Alta Valcellina un appello per salvaguardare le scuole di montagna

Quello della sopravvivenza delle scuole è un problema che riguarda anche l’Alta Valcellina. Gli alunni scarseggiano e i sindaci Antonio Carrara (Erto e Casso), Franco Borsatti (Cimolais) e Franco Bosio (Claut) hanno redatto un atto analogo a quello sottoscritto dagli amministratori della Val Tramontina, per chiedere la salvaguardia del servizio . I più a rischio, in quest’area, sono asilo ed elementari di Erto, in deroga da numerosi anni e in cui le pluriclassi non rappresentano più una novità. Pure a Claut, che sinora non aveva problemi di numeri, sono state introdotte: alle elementari, quest’anno, ce ne sono due. Alle sorti delle elementari clautane è legata la sopravvivenza delle medie, anche se per queste ultime non si dovrebbero registrare criticità per i prossimi sei anni. Il numero minimo di alunni per classe è 10: per mantenerle singole, la somma di due classi deve corrispondere a 18 allievi. Una prima da 8 studenti, per esempio, può quindi essere formata se in seconda ce ne sono 10. (fonte Messaggero Veneto)

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A 85 anni torna a fare lezione: “Insegno la poesia ai bambini”

Giovanni Sesso, marito di Maria Morossi, a 85 anni è tornato a scuola per insegnare agli alunni della elementare Edmondo De Amicis di Cordenons a scrivere poesie e a «tirare fuori da se stessi la loro sensibilità». L’ha fatto nella stessa scuola che fu l’ultima in cui esercitò come maestro unico, fino al 1989 quando andò in pensione. Giovanni Sesso, classe 1931, veneto di origine ma dal 1972 cordenonese di adozione, negli ultimi sedici anni della sua professione di insegnante – iniziata nel 1958 con il conseguimento del diploma magistrale – ha formato centinaia di cordenonesi.. continua in CRONACHE 

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Dibattito pubblico sul referendum costituzionale

Dibattito pubblico organizzato dall’Associazione Libera Valcellina a Claut  presso la Sala Convegni ex Asilo Venerdì 25 novembre 2016 alle ore 20.30.  Per capire meglio le ragioni del si e/o del no. Interveranno Francesco  Busetto e Giuliano Cescutti.

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Monsignor Perin con Corona a Sant’Osvaldo

Spinto in carrozzella da Mauro Corona, monsignor Giovanni Perin è voluto tornare a Cimolais per onorare le tre vittime indirette del disastro del Vajont: si tratta del pilota Giovanni Zanelli e di due tecnici che perirono in un incidente aereo il 10 novembre 1963. Mentre portavano aiuti alle popolazioni della valle colpite dall’onda, i tre precipitarono sul passo di Sant’Osvaldo: l’elicottero urtò i cavi di una teleferica e si schiantò al suolo.  All’epoca monsignor Perin era direttore della colonia estiva di Sant’Osvaldo e quindi fu testimone della sciagura e del successivo incidente aereo. l’11  novembre  il presule, 97 anni, ha officiato una cerimonia religiosa nella chiesetta costruita lungo il confine tra i due comuni. Alla presenza del sindaco di Erto e Casso Fernando Carrara e del suo predecessore Luciano Pezzin, il prete ha salutato tutti calorosamente. Sono stati infatti in molti gli ex parrocchiani che hanno deciso di sfidare una giornata grigia e fredda pur di abbracciare don Perin. «Parola di monsignore, Mauro si è guadagnato il Purgatorio», ha scherzato il sacerdote dopo essere stato accompagnato sulla scalinata da Corona e avere sorseggiato tè caldo.

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Sorridimi ancora .. canzone dei ragazzi di Cimolais e Claut al Festival dei giovani delle Dolomiti

10I ragazzi di Cimolais e Claut nell’ambito del laboratorio di musica del Festival dei Giovani delle Dolomiti organizzato dal servizio Spazio giovani della Comunità Montana del Friuli Occidentale hanno realizzato un video e una canzone “sorridimi ancora”

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Obbligo di utilizzo di catene da neve per transito sulla SS251 tratto Valcellina

Con ordinanza n. 168/2016 Friuli Venezia Giulia strade ha fatto obbligo a tutti coloro che transitano sulla strada SS251 della Valcellina di dotarsi di  pneumatici invernali  o altri mezzi antisdrucciolevoli nel periodo dal 15 novembre 2016 al 17 aprile 2017. Un ulteriore costo per chi vive in montagna  che annualmente si ritrova a dover affrontare questa spesa, pena il pagamento di sanzioni a Friuli Venezia Giulia strade. Di qui il malumore dei cittadini che oltre a dover fronteggiare le spese di trasferta per lavoro verso valle e i disagi provocati dalla neve devono, a proprie spese, anche cambiare i pneumatici semestralmente, prima e dopo la stagione invernale.

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I caprioli circondano l’auto di un giovane escursionista

Un giovane automobilista di Montereale che stava affrontando il tratto di strada tra Cimolais ed Erto e Casso si è imbattuto in ben 17 caprioli, alcuni dei quali hanno attraversato la carreggiata davanti alla sua vettura. Secondo il racconto dell’automobilista, che è comunque riuscito a evitare qualsiasi impatto con gli animali, i caprioli si muovevano a piccoli gruppo di 2 o 3, ma in un caso ne ha contati 7 procedere tutti assieme. (fonte Messaggero Veneto).

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Regolamento per l’uso del marchio del Parco

Il Parco delle Dolomiti Friulane, in base alla legge regionale 42 del 1996, può promuovere attività economiche, sociali e culturali attraverso la concessione d’uso del proprio emblema, ovvero il marchio. In virtù di ciò, e date le numerose richieste nel tempo, il Parco ha redatto un regolamento per la concessione del marchio per disciplinare lo strumento e valorizzarne la funzione. Negli anni, l’ente Parco ha aumentato la visibilità delle aziende che hanno ottenuto il riconoscimento del marchio realizzando una pagina sul proprio sito internet con elenco e descrizione delle imprese. Il comitato di garanzia ha dato recentemente alcuni nuovi riconoscimenti ad albergo diffuso di Forni di Sotto, Lebon di Erto e Casso, locale “al Castelu” di Montereale, azienda agrituristica “Borgo Titol” di Tramonti di Sopra, albergo ristorante “Nuoitas” di Forni di Sopra. Sono state inoltre confermati panificio pasticceria Nassivera Boris di Forni di Sotto, birrificio Foglie d’Erba” e pasticceria Myriam di Forni di Sopra. Si tratta di un gruppo sempre più significativo che permette di realizzare quella rete di imprese, collegate al Parco, che insieme puntano a valorizzarne il territorio, con l’idea dello sviluppo sostenibile. (fonte messaggero veneto)

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In Pensione Ciano Vigile

Vigile per 30 anni a Cimolais e, di recente, sul vasto territorio dell’Associazione Intercomunale e ora dell’Uti  delle Valli e delle Dolomiti friulane è andato in Pensione Epifanio Protti (Ciano).   Assunto nel 1986 con la qualifica di agente, come spesso avviene nelle piccole realtà ha svolto anche incarichi amministrativi nel municipio di Cimolais. Da tre anni Protti era vicecomandante del Corpo interforze dell’Uti che fa capo a Maniago. Vogliamo ringraziare anche noi Ciano per il lavoro che ha fatto in questi anni a Cimolais, lavoro che è andato ben al di la delle sue mansioni di vigile. Lo ricorderanno sicuramente i numerosi bambini e ragazzi che ha trasportato presso le scuole di Claut e tutti coloro che, magari litigando, si sono rivolti a lui per avere delucidazioni sulle tasse.  Ci è mancato, come poliedrico dipendente comunale, ma siamo sicuri che si reinventerà un ruolo, perchè i cimoliani “doc” sono sempre disponibili per la Comunità; lo conferma il fatto che è stato lui il promotore della “pasta per amatrice” del cortile “Fabris” durante la scorsa edizione della “Montagna di gusti” e anche il cuoco durante la cena della Pro Loco. Grazie Ciano e siamo sicuri che sarai dei nostri in qualsiasi iniziativa che venga promossa dalle Associazioni Cimoliane.

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Chieste le dimissioni di De Lorenzi da Hydrogea

Se negli altri Comuni alpini la nuova puntata del caro bollette è simile a quella vissuta l’anno scorso, a Erto e Casso la situazione è più pesante. L’assessore al bilancio, Giovanni De Lorenzi, è infatti anche il direttore di Hydrogea, la società che gestisce gli acquedotti del paese e di numerose altre realtà locali. Il recente arrivo di bollette molto elevate ha spinto il capogruppo di opposizione, David Pezzin, a contestare di nuovo il doppio ruolo di De Lorenzi. «Fare il funzionario di una società partecipata dal Comune in cui si è assessori è indelicato – ha detto Pezzin –. La Regione sta valutando la compatibilità dei due incarichi, ma resta comunque l’aspetto etico. De Lorenzi si dovrebbe in ogni caso dimettere per ragioni di opportunità. Ma prima di lasciare Hydrogea potrebbe combattere un poco per tutelare i cittadini di Erto e Casso: dover sborsare somme così alte per consumi forfettari ci pare la ciliegina sulla torta».

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Disperso da maggio, appello della sorella: “Vi prego di cercarlo ancora”

Adriano Duse, 42enne educatore di Maerne, non è più tornato a casa dopo avere trascorso ore tra le montagne della Valcellina.  “Chiedo di fare un ultimo sforzo per ritrovare mio fratello prima dell’inverno, perché si sappia che cosa gli è successo. Ormai le speranze sono azzerate, Adriano non tornerà più a casa, ma almeno vorremmo risposte su quanto avvenuto quella domenica”. L’appello è di Cristina Duse, a quasi sei mesi dalla scomparsa del fratello Adriano, 42enne educatore di Maerne. L’uomo non è più tornato a casa dopo avere trascorso ore tra le montagne della Valcellina. Nonostante le ricerche, avviate subito dopo la denuncia di scomparsa, sono passate una primavera e un’intera estate, ma nessuno ha visto o sentito qualcosa. E del corpo non c’è alcuna traccia, come fosse svanito. Tutte le ricerche sinora non hanno dato l’esito sperato, nonostante abbiano lavorato decine di uomini anche con l’ausilio di tre elicotteri. (fonte Messaggero Veneto)

 

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