Pericolo scongiurato MAI PIÙ CENTRALINE NELL’AREA PROTETTA

“È con immensa soddisfazione che abbiamo appreso della vittoria in Corte di Cassazione sulla questione della centralina idroelettrica da realizzarsi nel Comune di Erto all’interno del Parco”: le parole sono del presidente dell’area protetta Gianandrea Grava. Si tratta della pronuncia che, a supporto di quanto già stabilito dal Tribunale delle Acque, rigetta in toto il ricorso di una società privata, e conferma pienamente la correttezza e la diligenza dell’operato del Parco, che ha sempre dato parere negativo alla costruzione dell’impianto idroelettrico, sulla base della normativa nazionale, dei regolamenti interni e del divieto imposto dal Piano di Conservazione e Sviluppo, che disciplina l’urbanistica all’interno dei confini della zona protetta e vieta la costruzione di centrali idroelettriche e di nuove opere di captazione idraulica. “Personalmente non sono contrario alla realizzazione di centraline elettriche in modo assoluto – precisa Grava -. Occorre distinguere i luoghi adatti e quelli invece da mantenere inalterati e naturali. L’area del Parco è stata riconosciuta come Patrimonio Unesco anche per il suo alto livello di selvaticità e naturalezza, oltre che per i suoi habitat di pregio per alcune specie”. “Ritengo che la diatriba sullo sfruttamento delle energie rinnovabili e la tutela dell’ambiente vada risolta in questo senso – conclude il presidente -. Occorre individuare dettagliatamente le zone montane adatte a consentire l’utilizzo dell’energia idroelettrica, senza compromissione ambientale. All’interno del nostro Parco, per le peculiarità degli ambienti ecosistemici che lo contraddistinguono, la realizzazione di qualsivoglia impianto di sfruttamento delle risorse naturali sarebbe un controsenso”.(f. L’Aquila)

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UTI, quale destino?

Uno dei punti di vista più autorevoli sull’argomento è quello di Emanuele Zanon, per lunghi anni sindaco di Cavasso Nuovo e ora consigliere regionale di Progetto Fvg. «Credo che, oggi come oggi, nessuno sappia quale sarà il futuro delle Unioni – afferma –, in particolare quella che fa capo a Maniago. Certamente sarà un autunno intenso di novità e di dibattiti. A breve, l’assessore regionale alle autonomie locali, Pierpaolo Roberti, presenterà un disegno di legge di riordino dell’intero settore. Sarà allora il vero momento cruciale». In cosa consiste questo progetto normativo? Le Uti verranno sostituite dalle rinate Province? «È prematuro entrare nei dettagli del futuro confronto – dichiara il consigliere regionale cavassino –, anche perché ciascuno, Roberti compreso, ha le proprie idee. Quel che è certo, è che le Unioni territoriali intercomunali hanno fallito e questo ambito va riformato radicalmente». (f MV)

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Valcellina “invasa” da 600 camion Porteranno scogliere anti-erosione

Da anni è alle prese con la troppa ghiaia che non si riesce a esportare: eppure la Valcellina sta per essere invasa dai camion in entrata, mezzi carichi di materiale inerte proveniente da altre province. Sembra un nonsenso, ma tutto dipende dall’urgente necessità di realizzare alcune scogliere antierosione tra Barcis, Claut e Cimolais. Di qui alle prossime settimane la ditta Battistella di Udine deve transitare sulla ex statale 251 con almeno 600 tir pieni di massi: l’impresa si è aggiudicata un intervento di protezione civile a Cimolais dove è in fase di realizzazione il sostegno ad una sponda collassata a causa della tempesta Vaja. Solo nel territorio di Cimolais vi sono almeno altre quattro scogliere da costruire entro il 2019, due delle quali già affidate all’azienda Bellomo. Analogo discorso per l’intera Valcellina dove il maltempo di Ognissanti e le precedenti perturbazioni hanno messo a dura prova il sistema idrogeologico. Così saranno migliaia i passaggi di autocarri in ingresso da Cividale del Friuli, dal Cadore e dal Vicentino. In queste località si concentrano infatti le principali cave di macigni, estremamente resistenti alla forza della corrente. (f:MV)

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Scuola, è già caos supplenze: nomine dei prof in ritardo

Tra insegnanti, bidelli e personale Ata, in Friuli ci sono oltre 3.500 precari. La crisi di Governo blocca il concorso-sanatoria. Pittoni (Lega): colpa del M5sChiara Benotti16 AGOSTO 2019. «È caos supplenti nelle scuole regionali con le nomine 2019-2020 in ritardo e tante graduatorie vuote». Non alza bandiera bianca sull’istruzione sempre più precaria Adriano Zonta al vertice della Flc-Cgil e, anzi, protesta in vista della prima campanella che squillerà il 12 settembre. «Ci sono oltre 3 mila 500 precari in regione – Zonta li misura a braccio – tra insegnanti, bidelli, tecnici e amministrativi Ata». Si fa sentire l’effetto dei pensionamenti di Quota 100 che aumenterà la quota di lavoro stagionale nelle scuole: 320 in Friuli Venezia Giulia, secondo le stime della Uil scuola. Senza dimenticare i concorsi bloccati dalla crisi di Governo per gli insegnanti precari e lo sciopero proclamato dal sindacato Anquap per il 2 settembre: braccia incrociate per i “reggenti” delle segreterie senza direttore dei servizi amministrativi, che in Friuli Venezia Giulia sono 62.

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MALTEMPO, IN CAMPO A SERVIZIO DEI COMUNI da parte del Parco delle Dolomiti Friulane

Il Parco delle Dolomiti Friulane aveva garantito totale disponibilità nei confronti dei Comuni colpiti dal maltempo dello scorso autunno fin dalle prime fasi dell’emergenza. Un sostegno che si era concretizzato già nei mesi scorsi con la meritoria opera di bonifica dei sentieri e di pulizia di quanto devastato da acqua e vento, con decine di migliaia di piante schiantate. Da qualche settimana, accanto a questo prezioso supporto ne è stato attuato uno che è, se possibile, ancora più fondamentale. Su impulso del presidente Gianandrea Grava, della Giunta e dell’intero Consiglio Direttivo, è stato stabilito di mettere a disposizione il personale dell’ente ambientale che sta lavorando a fianco di quello dei Comuni maggiormente colpiti. Il direttore del Parco, Graziano Danelin, da allora sta coordinando e cooperando sopratutto con i municipi dell’Alta Valcellina – i più colpiti dalla tempesta Vaia – per alcuni progetti di bonifica considerati prioritari. (f. L’Aquila)

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30 ANNI DI ISTITUZIONE DEL PARCO DELLE DOLOMITI FRIULANE

In occasione del 30′ di istituzione del Parco delle Dolomiti Friulane si terrà presso la Sede del Parco un Convegno durante il quale verranno discussi i risultati raggiunti nella salvaguardia dell’habitat. Dalle ore 9.30 del 7 settembre. Tutte le info su https://www.parcodolomitifriulane.it/

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Carenze di medici negli ospedali: la Regione Fvg “apre” ai neolaureati in corsia

Il guanto di sfida al sistema lanciato da Luca Zaia per il Veneto viene raccolto, alle nostre latitudini, da Riccardo Riccardi che, facendo pure sponda sul sostanziale placet formale del ministro della Salute Giulia Grillo, apre alla possibilità che anche in Friuli Venezia Giulia vengano assunti medici neolaureati, quindi prima che concludano il loro programma di specializzazione, per far fronte alla cronica mancanza di camici bianchi negli ospedali (f. MV)

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UNA MONTAGNA DI GUSTI

TUTTO PRONTO PER LA 15′ ED. DI UNA MONTAGNA DI GUSTI – programma completo al link https://cimolais.it/evento/una-montagna-di-gusti/ Info per espositori al https://cimolais.it/info-per-espositori/ ( i posteggi Via Vittorio Emanuele e piazza sono tutti assegnati – se qualcuno vuole prenotare può farlo x Via XX Settembre)

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Fallito anche il Sistema di rappresentanza dell’UTI

Secondo Carrara, Sindaco di Erto e CAsso «è fallito pure il sistema interno di rappresentanza. Il rappresentante di sub-ambito, e mi rivolgo al sindaco di Montereale, ha il compito di raccogliere le istanze del territorio e portarle all’ufficio di presidenza. Le proposte della Valcellina sono sempre state cassate». Carrara ha messo in luce che «è stato centralizzato tutto a Maniago. L’Unione paga un affitto al Nip, quando ha sedi in comodato vuote». Quindi, i malumori all’interno dell’Uti, che non rappresentano una novità. «L’Alta Valcellina da tempo dimostra insofferenza nei confronti di questa governance ed è stata ripagata con un bieco ostracismo – ha detto –. Certamente i sindaci della Valcellina non avrebbero votato Andrea Carli come presidente, ma vorrei rendere noto che il tentato “golpe” non è partito da Erto, ma da Montereale, a margine di una riunione riguardante il problema dello sghiaiamento del lago di Barcis». «Faccio un appello ai sindaci dei comuni piccoli come il mio: riflettete – ha concluso –. Stare insieme è necessario, ma tra pari, non con un socio di maggioranza che detta la linea. È stato concesso un voto a testa, ma se poi i voti obbligatoriamente tornano sulla stessa testa, sarebbe meno ipocrita procedere col voto ponderale. Per questi motivi, una delibera simile non potremo mai approvarla. Altro appello, stavolta alla Regione: prendete una decisione sul dopo Uti, che avete smontato. La montagna, quella vera, è stufa di avere le briciole come negli ultimi 40 anni. Ora vuole la pagnotta intera». — (f MV)

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Fondi della Regione FVG per il Parco delle Dolomiti Friulane

Va sottolineato con piacere quanto accaduto in sede di assestamento di bilancio regionale, appena approvato dall’Aula del Consiglio: per le attività della nostra area protetta sono stati messi a disposizione 1 milione e 134 mila euro, esattamente la cifra che serve per poter proseguire nel cammino di crescita e per sostenere le svariate attività che stiamo realizzando. Siamo orgogliosi di questa scelta dell’Amministrazione Regionale che continua a riconoscerci un ruolo chiave (f. L’Aquila)

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Uti, è resa dei conti La Valcellina non vota il sostegno ai piani

«Unione di nome, ma non di fatto: l’Uti delle Valli e Dolomiti friulane non è la famiglia del Mulino bianco che si vuol far credere. Le decisioni dovrebbero essere prese in modo che possano andare bene a tutti: qui, invece, a colpi di maggioranza si sta modificando lo statuto con cui eravamo partiti». L’ha detto il sindaco di Erto e Casso, Fernando Carrara, nell’assemblea dei sindaci, dove, con i colleghi di Barcis, Cimolais e Pinzano, si è astenuto dal votare il rinnovo del sostegno ai progetti dell’Uti per attività di sviluppo e condivisione dei servizi. «Si dice che i veri amici si vedano nei momenti di difficoltà, e dunque anche una vera Unione si vede quando le cose si complicano: la Valcellina, colpita dalla tempesta Vaia, è stata lasciata sola e i nostri Comuni, a corto di personale, hanno dovuto arrabattarsi per permettere i lavori di riparazione. Siamo grati a Regione e Parco – ha aggiunto –. Questo sistema di gestire l’Unione ha fallito su tutti i fronti: siamo al palo coi lavori faraonici che dovevano portare uno sviluppo senza pari, non siamo stati capaci di spendere i soldi dati, gli uffici sono quasi vuoti e non abbiamo rimpiazzato nemmeno i dipendenti andati in pensione. L’Unione ha fallito anche nell’erogazione dei servizi: un articolo dello statuto prevede l’istituzione dello sportello per il cittadino, mai attivato almeno per le realtà montane».(f. MV)

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Riccardi: «Specializzare gli ospedali e aprire di più ai privati»

«È vero, il nostro servizio sanitario perde forza d’attrazione e nel contempo aumenta il numero di pazienti in fuga verso ospedali e cliniche di altre regioni. Sono due dinamiche strutturali e la forbice è destinata a ridursi ulteriormente». L’assessore alla Salute Riccardo Riccardi non mostra alcuna sorpresa di fronte al forte calo del saldo attivo del Friuli Venezia Giulia sulla mobilità sanitaria interregionale. Anzi, anticipa che la tendenza evidenziatasi nel 2017, l’anno a cui si riferiscono sia il rapporto che il recente accordo di compensazione tra le Regioni, è proseguita anche nel 2018 e nel 2019: «Sia nel 2017 che nel 2018 – dichiara il vicepresidente – abbiamo registrato una perdita di attrattività nell’ordine del 10%. Per quanto riguarda la fuga verso altre regioni, esistono specialità con flussi uscita che crescono addirittura del 30%: sono quelle che risentono maggiormente della presenza di strutture private convenzionate in Veneto».

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