La Regione: «Dolomiti, il Parco è in gran salute»

Una situazione sostanzialmente positiva, con ben pochi campanelli d’allarme e tante prospettive di crescita grazie al turismo. È una fotografia di piena salute quella che la giunta regionale fa del Parco naturale delle Dolomiti friulane. A Trieste è stato infatti approvato il regolamento di gestione del Parco, ricadente quasi per intero nel territorio protetto dalla direttiva comunitaria di “Rete natura 2000”.  Dalla corposa relazione tecnica si evince come il sito, suddiviso su 37 mila ettari e dieci comuni, sia stato frequentato negli ultimi anni da circa 120 mila visitatori. Di questi, i nuovi arrivi ammontano a 28 mila e l’84 per cento è rappresentato da italiani. La permanenza media nella vallate di ciascun escursionista è pari a 4,3 giornate. La Regione è convinta che dall’ente di tutela possano derivare grandi prospettive occupazionali e di sviluppo socio culturale. All’interno della zona di competenza si contano ben 13 diversi habitat che vanno dalla nuda roccia di altissima quota al bosco che delimita le prime pianure della Pedemontana. I geositi individuati per rispettare i parametri imposti da Bruxelles sono 12, di cui uno di interesse universale (il Vajont) e tre di valenza nazionale (si tratta delle orme del dinosauro rinvenute a Claut, dei Libri di San Daniele sopra Erto e Casso e del greto del Tagliamento) (FONTE mv)

 

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