Il parco delle Dolomiti piace Tanti turisti lungo i sentieri

Anche l’area del Parco delle Dolomiti friulane, con i suoi 250 chilometri di sentieri, è stata presa dall’assalto dai turisti nel corso dell’estate e la carrellata delle bellezze da visitare in questo scorcio finale di stagione è ancora ricca.

Guida d’eccezione, alla scoperta degli angoli più suggestivi dell’area protetta, è Alberto Antoniacomi, rappresentante tecnico nel consiglio direttivo dell’ente.

«Il nostro Parco, oltre che un’estensione molto vasta, presenta un elevato sviluppo altimetrico – dice –. Le quote dei fondovalle variano dai 500 metri nell’area più meridionale (Andreis) ai 700 nella zona mediana (Claut, Cimolais) ai 900 nel Fornese. Le quote massime vengono raggiunte nel gruppo della Cima dei Preti (2.703 metri), ma rilievi importanti si trovano anche nel cuore del Parco: Cridola (2.581), Pramaggiore (2.478), Caserine (2.306) e numerose altre cime che si assestano sui 2.000».

«La rete sentieristica rappresenta nel miglior modo la sintesi dei concetti di conservazione e sviluppo, termini che, oltre ad indicare il piano fondamentale per l’amministrazione dell’ente, devono essere i punti di riferimento di una moderna gestione del territorio – aggiunge –. Lungo gli oltre 250 chilometri di sentieri si svolgono attività di monitoraggio, controllo e ricerca e contemporaneamente si consente ai visitatori di percorre il Parco per gran parte della sua estensione. La conservazione di quei sentieri, non più utilizzati da pastori, boscaioli e sedonere, permette a chi oggi si avvicina al territorio montano di godere di un ambiente unico per i suoi panorami, offrendo l’ormai rara possibilità di visitare dei luoghi in cui le tracce dei sentieri rappresentano l’unico segno dell’intervento dell’uomo».

Un percorso che ben riassume quanto appena detto è il sentiero Cai 361 che collega la Val di Giaf alla Val Meluzzo, attraverso un’ampia varietà di ambienti diversi – è il consiglio dell’esperto –: boschi di latifoglie, pascoli, boschi d’alta quota, ghiaioni coperti da mughi, crode, sino alle ghiaie portate del torrente Cimoliana. — (FMV)

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