Da zero a quasi quattromila euro di compensi: la riforma della comunità di montagna che moltiplica i costi

Presidente dell’Uti zero compensi. Presidente della Comunità di montagna 3.910 euro. Componenti del comitato esecutivo 1.180. Trovate la differenza… Finalmente sono state ufficializzate le prime cifre del denaro che entrerà nelle tasche degli amministratori dei nuovi enti voluti dal centrodestra regionale (resta da definire quanto percepiranno i direttori generali). Il governo del territorio montano del Friuli occidentale avrà i suoi costi raddoppiati, considerato che a Trieste è stata accolta la proposta arrivata da un gruppo di consiglieri del Pordenonese di creare due Comunità.

Da una parte c’è quella Magnifica (sic!) delle Dolomiti friulane, Cavallo e Cansiglio che avrà come Comune capofila Aviano, il cui sindaco Ilario De Marco è indicato come il probabile presidente, e come sede Barcis. Dall’altra quella delle Prealpi friulane orientali, in cui è confluita, suo malgrado, Maniago, chiamata a fare i conti o a collaborare, dipende dai punti di vista (soprattutto politici), con Spilimbergo, municipalità con il maggior numero di abitanti e quindi trainante. La sede in questo caso dovrebbe essere collocata a Clauzetto e la presidenza potrebbe andare a Demis Bottecchia, primo cittadino praticamente a tempo pieno e al terzo mandato della ridente località pedemontana di Fanna, circa 1.500 anime.

Torniamo ai soldi, auspicando che siano ben spesi, anche se le riforme degli enti locali del passato non fanno bene sperare. Oltre alle indennità di funzione indicate in apertura non vanno dimenticati i rimborsi forfetari mensili delle spese di viaggio e soggiorno sostenute per gli spostamenti effettuati in relazione all’espletamento del mandato, che corrispondono a un massimo di 400 euro per il presidente e 200 euro per i componenti del comitato esecutivo. Il sindaco di Maniago Andrea Carli, ormai diventato il bersaglio preferito del centrodestra locale, con insperati appoggi anrche da amministrazioni guidate dal centrosinistra, tutti insofferenti per il suo modo di amministrare, ritenuto troppo accentratore e incapace di fare sinergia con i colleghi degli altri Comuni, ha fatto spendere per il ricorso al Tar in cui chiedeva l’annullamento delle decisioni prese dall’assemblea dei sindaci del 30 dicembre scorso circa 10 mila euro a carico della collettività: Carli, che prima come commissario della Comunità montana e poi come presidente dell’Uti non ha mai percepito alcun compenso, è accusato di avere sprecato denaro dei contribuenti, vista anche la sentenza dei giudici amministrativi che in parte hanno respinto e in parte ritenuto inammissibile il ricorso, anche se resta sempre la carta del Consiglio di Stato. Ma l’esborso che ci sarà per i nuovi enti lo possiamo considerare un investimento o anche quello lo mettiamo nel contenitore, già piuttosto pieno, degli sprechi di soldi pubblici?fmv

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