Una decina di orsi distribuiti fra la Carnia e il Tarvisiano, una cinquantina di lupi, divisi in branchi, uno dei quali composto da esemplari ibridi, cui si aggiunge la reintroduzione delle linci e una crescente diffusione di ungulati.
La presenza della fauna selvatica e dei grandi carnivori aumenta nelle terre alte, e con essa i timori, alimentati da fatti di cronaca, ma anche dalla mancanza di informazioni fra residenti e turisti.Prende il via da questi presupposti il sondaggio promosso fra la popolazione di Tarvisio, di Prato Carnico e Feistritz an Der Gail che nelle prossime settimane dovrebbe portare alla raccolta di 3 mila questionari. «L’obiettivo – spiega il ricercatore Paolo Molinari, consigliere delegato del Comune di Tarvisio che è capofila del progetto – è realizzare interventi per aumentare la conoscenza naturalistica e quindi divulgare buone prassi volte alla convivenza di uomo, fauna e habitat».
Il progetto della Rete transfrontaliera per la conservazione e la valorizzazione degli habitat montani rientra nel programma e nei finanziamenti previsti da Interreg Italia Austria. «Con il sondaggio – prosegue Molinari – intendiamo raccogliere lo status delle percezioni e della conoscenza sulla fauna selvatica da parte della gente. Questi risultati ci aiuteranno a calibrare meglio sia i percorsi formativi che le scelte gestionali».
Il questionario, somministrato in forma anonima, profilerà età, professione, formazione e interessi delle persone interpellate, ma soprattutto sonderà paure, dubbi e pregiudizi.
«Nelle Alpi non c’è spazio per i grandi carnivori». È questa una delle affermazioni sulle quali gli intervistati dovranno esprimersi. E ancora: «Se lupi, orsi o linci causano problemi vanno eliminati».
Oppure: «Nel territorio in cui vivo è diventato pericoloso guidare a causa della presenza di animali selvatici sulla strada». O ancora: «Tutti dovrebbero accettare orso, lupo o lince, se capita di averlo nella zona in cui si vive».