BANDO COMUNALE PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI DI IMPRESE E/O PRIVATI DA INSERIRE NEL PROGETTO SOVRACOMUNALE DI POTENZIAMENTO DELL’ALBERGO DIFFUSO VALCELLINA E VAL VAJONT

Approvato dal Comune di Claut a valenza sovracomunale per la Valcellina il bando per la selezione di imprese e privati da inserire nel progetto di potenziamento dell’albergo diffuso Val Cellina Val Vajont

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CONCESSIONE IN USO DI UN ALLOGGIO DA DESTINARE ALLAREALIZZAZIONE DEL PROGETTO PER LA RESIDENZIALITA’ DI OPERATORI SANITARIE MEDICI DI MEDICINA GENERALE.

Concesso in uso al medico Dott. Fantin in uso il locale ATER sito in Piazza della Vittoria.

L’Amministrazione comunale si è assunta l’onere del pagamento del canone di affitto del locale ammontante a€ 146,00 mensili

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Rinnovo convenzione ex Asilo dal Bollettino parrocchiale 184

Rinnovo convenzione ex asilo nelle comunicazione di Don Luca nel Bollettino parrocchiale 184

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Il Comitato Valcellina omaggia i visitatori con la ghiaia del lago

Sacchetti di ghiaia del lago di Barcis in omaggio a turisti e passanti che si recheranno in Valcellina domani e domenica: è l’iniziativa provocatoria che metterà in campo il comitato Valcellina in riva allo specchio d’acqua. Nulla che andrà contro la legge, come assicura il gruppo: nei sacchetti ci sarà un piccolo quantitativo di materiale, trattandosi di un gesto simbolico per fare in modo che qualcosa si muova, dopo anni di istanze e solleciti vani.

«Consegneremo gratuitamente i sacchetti a chi con l’auto sosterà a Barcis o a chi passeggerà nella piazzetta lungo il lago: a quanti ci chiederanno spiegazioni offriremo un caffè – fa sapere Fabia Tomasino del comitato Valcellina –. È un’iniziativa spontanea per far capire che, dopo tanti nostri solleciti a chi di dovere (Regione, concessionari idroelettrico e irriguo, autorità di bacino, associazione dei cavatori) a sedersi a un tavolo per affrontare la problematica complessa dello sghiaiamento, ciascuno per le rispettive competenze, siamo costretti a ricorrere all’aiuto della popolazione, alla quale chiediamo che, con auto, moto e bici, all’interno dei sacchetti porti gratis la ghiaia a valle degli sbarramenti».

Il comitato ricorda che «la Regione paga 30 euro per portar via un metro cubo di ghiaia. Soldi pubblici che si stanno facendo risparmiare al concessionario idroelettrico che, per competenza, in base alla legge, dovrebbe invece sborsare. Anche il concessionario irriguo esige acqua per irrigare, ma non aiuta a portare via neppure una manciata di ghiaia per recuperare la capacità di questo invaso, interrito oltre il 70 percento».

Per il comitato, riportare i sedimenti naturalmente oltre i due sbarramenti sarebbe il massimo, «ma si potrebbe fare soltanto meccanicamente, attraverso trasporto con camion o su nastri in galleria oppure con teleferiche: proposte su cui Montereale e Legambiente non hanno dato il benestare».

«Ci sono forse le condizioni per farlo in modo meno impattante, aspirandoli con una draga e buttandoli attraverso gli scarichi nel lago di Ravedis, laddove, previa una modifica delle paratoie, finirebbero nell’alveo del Cellina? Questa domanda, e tante altre, – aggiunge il gruppo – ci piacerebbe che la Regione rivolgesse ai due concessionari, idroelettrico e irriguo, invitati al tavolo del laboratorio sullo sghiaiamento». E conclude: «La Regione favorisca l’accordo tra i due concessionari sulla gestione dei sedimenti: le due dighe sono entrambe coinvolte nel problema e l’acqua va fatta tutelare da chi la usa». — fmv

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Paese ostaggio dei lupi L’appello del sindaco di Erto e Casso : intervenga la Regione

Un paese in ostaggio dei lupi, soprattutto di notte quando anche nel centro urbano si sentono lugubri ululati e i rumori di tipici dello sbranamento. Poi, la mattina dopo, si procede con l’ormai consueta raccolta di una o più carcasse di animali selvatici, scarnificati in mezzo alle case o lungo le strade.

Capita a Erto e Casso dove l’amministrazione comunale chiede a Regione e Governo di fare qualcosa dopo le continue segnalazioni di residenti e visitatori. Allo stesso sindaco Fernando Carrara, che è anche presidente del Parco naturale delle Dolomiti friulane, è successo di imbattersi in due esemplari.

«Ero in macchina e ho dovuto rallentare all’altezza del capitello de Le Spesse – ha raccontato al proposito il primo cittadino –. Era giorno e i lupi salivano dalla scarpata laterale. Notarli arrivare con il muso all’altezza della mia Fiat Panda e guardarti negli occhi non è un’esperienza che auguro ad altri. Mette inquietudine anche se sai di essere al chiuso, in un veicolo a motore».

Il timore è che il costante incremento della colonia ormai stanziale tra la Val Vajont e la Valcellina possa creare situazioni di pericolo per la pubblica incolumità. In zona la stagione delle escursioni non si è mai interrotta grazie alle attività proposte dal Parco anche nel corso della stagione invernale. Poi ci sono gli amanti del trekking che affrontano in solitaria i tanti sentieri alpini della valle.

Nel capoluogo e nelle frazioni più periferiche si respira un clima di tensione. Chi ha cani non li lascia più liberi in giardino. Analogo discorso per i cacciatori i cui segugi vengono spesso aggrediti durante le battute tra i boschi.

«Tutti amiamo gli animali ma da queste parti la situazione ha davvero superato un certo limite – ha concluso Carrara –. Sono mesi che lo diciamo. Bisogna intervenire. Quasi ogni mattina troviamo ungulati e altre specie scannate: il problema è che questi rinvenimenti non si registrano nel cuore del bosco ma tra le abitazioni o lungo le vie urbane. E se al posto di un cervo il branco si dovesse imbattere in un essere umano che rientra a casa a piedi?».

In questo periodo le femmine della colonia sono gravide e ciò spinge i componenti del nucleo ad aumentare le razzie, anche durante le ore diurne, per rinforzare la razione di cibo. Il fenomeno è esploso a partire dal 2019 quando vennero denunciati i primi avvistamenti.

Nel corso delle ultime settimane i capi che attualmente stazionano a Erto sono scesi fino alle pendici del monte Jouf, a pochi metri dalla centralissima piazza Italia di Maniago. Lungo il tragitto sono state numerose le scorribande tra la Pussa di Claut, le rive del lago di Barcis e il territorio di Andreis. — FMV

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BANDO per la concessione di contributi a favore delle famiglie utenti del Comune di Cimolais servito da infrastrutture energetiche di distribuzione di aria propanata da destinare a sollievo degli oneri derivanti all’utenza dalla fornitura del servizio. 

Approvato dalla Giunta comunale il bando per la concessione di contributi a favore delle famiglie utenti del Comune di Cimolais servito da infrastrutture energetiche di distribuzione di aria propanata da destinare a sollievo degli oneri derivanti all’utenza dalla fornitura del servizio. 

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Bolletta di 5 mila euro per l’acqua del Comune

Hydrogea batte cassa in Comune a Cimolais: sono stati iscritti a bilancio quasi 5 mila euro di fondi per pagare le bollette dell’acqua. Qualche anno fa i vari immobili pubblici che fanno capo all’amministrazione sono stati definitivamente dotati di contatore per contabilizzare i relativi consumi. Così che è stato fatturato in un colpo solo l’esercizio 2024. L’ufficio tecnico ha verificato la correttezza delle tariffe applicate, decretando l’economicità del prezzo offerto dalla multiutility. La società gestisce le reti di distribuzione della Valcellina e per lungo tempo gli edifici pubblici della zona erano rimasti ai margini di ogni operazione di conteggio dei metri cubi. È poi scattata una normativa che ha imposto un controllo dei consumi. — fmv

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Corso di naturopatia alpina

Corso di naturopatia alpina organizzato da Morossi Alessandro e da Ambrosi Fabio

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Nuovi orari ambulatorio Dott. Fantin

NUOVI ORARI AMBULATORIO MEDICO DOTT. VITTORIO FANTIN – TEL. 3927887406

LUNEDI’ : ERTO 11.30-14.30 – CLAUT 16.00-19.00

MARTEDI’ : CIMOLAIS ore 8.00-9.30

MERCOLEDI’ . CIMOLAIS 10-12.30  CLAUT 15.30-18.30

VENERDI’ CLAUT 9.00-12.00

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Contributi per il commercio Nessuna richiesta è arrivata

È stato costretto a riaprire i termini per permettere ai piccoli commercianti di trovare parziale sollievo alle spese di gestione: il sindaco di Cimolais, Davide Protti, ha infatti constatato come il bando 2025 dedicato ai pubblici esercizi fosse andato deserto. Nessuno cioè si è fatto avanti per ottenere un contributo per le uscite finanziarie affrontate l’anno scorso.

In ballo oltre 11 mila euro erogati da uno speciale piano nazionale di sostegno alle microimprese in montagna: alla scadenza di fine gennaio non risultava protocollata alcuna istanza. Protti ha allora spostato il termine al 17 marzo. La graduatoria prevede punteggi personalizzati anche in base alla rilevanza del servizio a collettività e turismo.

Ogni richiedente avrà diritto fino ad un massimo di 2 mila euro per supportare i maggiori esborsi di quanti investono in aree decentrate. L’amministrazione ha già proposto con successo la formula a partire dalle annate buie del covid quando le Alpi italiane persero migliaia di negozi e posti di lavoro, con un’emorragia ben più marcata rispetto a quella della pianura. La speranza è che dopo la falsa partenza di gennaio ora vi sia una risposta massiccia. «Un locale piuttosto che una rivendita rappresentano servizi essenziali per i nostri paesi, abitati in larga maggioranza da anziani non automuniti», ha infatti spiegato il primo cittadino. —FMV

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L’Abbazia di Santa Maria in Silvis

Il primo documento,infatti, che parla di Cimolais è la donazione fatta all’Abbazia dai fratelli longobardi Efro, Anto e Marco, figli del duca longobardo del Friuli, Pietro e di Piltrude. Il 3 maggio 762 a Nonantola, sull’appennino modenese, i tre fratelli longobardi divisero i beni da loro posseduti in Friuli e nella Venezia fra i due monasteri che avevano già fondato a Sesto a Reghena e a Povoletto. La fondazione di un monastero comportava, infatti, non soltanto il costo della costruzione della casa-convento per i monaci o le monache, ma anche la dotazione di beni da reddito (campi coltivabili, pascoli, boschi e mulini) capaci di produrre rendite perpetue per il loro mantenimento e per le opere di carità. L’atto di donazione, steso dal monaco Ansperto nella Badia, dei SS Apostoli di Nanantola è rogato il 3 maggio 762. L’atto precisa i beni donati al monastero maschile di Sesto; tra di essi sono compresi le ville di Barcis, di Erto, il feudo di Tramonti e la villa di Cimolais, della quale si ha, pertanto, la prima notizia certa

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MONITORAGGIO FAUNISTICO – Sulle tracce del cervo – Collaborazione tra Parco e Riserve di caccia

Il Parco Naturale delle Dolomiti Friulane, in collaborazione con i Servizi regionali che si occupano di biodiversità e caccia e le Riserve di caccia locali, porta avanti un programma di monitoraggio della popolazione del cervo mirato a verificarne la numerosità e il legame con gli habitat comunitari. I dati raccolti tra il 2023 e il 2024 hanno rivelato la presenza di un elevato numero di cervi, distribuiti principalmente nei comuni di Cimolais, Erto e Casso e Claut. In particolare, Cimolais ha registrato il numero più alto. Il Parco ha organizzato un progetto pilota in collaborazione con Regione e Riserve di caccia locali al fine di verificare gli specifici movimenti del cervo dal Parco alle Riserve e viceversa. Per far ciò, sono state effettuate delle catture per applicare radiocollari satellitari su maschi e femmine, consentendo di tracciare 24 ore su 24 i loro spostamenti, ritmi di attività e interazioni con altre specie come il lupo.
La partecipazione delle Riserve di caccia è fondamentale non solo per il supporto operativo, ma anche per la formazione e l’impiego dei soci. Questa sinergia permette di ottenere dati preziosi, necessari per comprendere come i cervi si muovano tra il Parco e le Riserve limitrofe, e per valutare l’impatto della popolazione sugli habitat, tra cui prati da sfalcio e praterie magre a bassa altitudine, elementi chiave per la biodiversità locale.
Il progetto non si limita all’osservazione: i risultati sono utilizzati per aggiornare il Piano Faunistico Venatorio, garantendo una gestione sostenibile delle specie e dell’ambiente. Inoltre, i dati raccolti consentono di studiare le interazioni tra fauna selvatica e attività umane, con l’obiettivo di prevenire conflitti e promuovere una convivenza equilibrata. f l’aquila

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