Una teleferica con carrelli o un tunnel al cui interno verrà inserito un nastro trasportatore. Oppure ancora una galleria di bypass del lago di Barcis, la costruzione di un traforo stradale a Montereale e infine la modifica dello scarico di fondo dello sbarramento di Ravedis.
Gli scenari ipotizzati dall’ingegner Nino Aprilis per risolvere il problema della ghiaia in eccesso nel Cellina sono numerosi, ma l’assessore regionale Fabio Scoccimarro ha una certezza. «Ogni passo andrà compiuto in accordo con il territorio, scegliendo un’opzione che sia condivisa e comune per una realizzabilità in tempi rapidi dell’opera individuata», ha garantito ieri mattina l’esponente della giunta Fedriga durante la presentazione (quasi a sorpresa) nella sala del Centro Menocchio delle proposte avanzate dall’ingegner Aprilis.
Con un brevissimo preavviso inviato ai sindaci della vallata e agli enti coinvolti nella gestione degli impianti idroelettrici della zona, Scoccimarro è salito in municipio a Monterale Valcellina. Qui ha esposto i risultati a cui è giunto il professionista incaricato dal consorzio di bonifica Cdellina Meduna per risolvere una volta per tutte l’emergenza inerti.
L’assessore all’ambiente ha ricordato l’attenzione che l’esecutivo Fedriga ha sempre riservato a questo tema. «Il progressivo interramento del bacino di Barcis rappresenta una priorità – ha sottolineato alla presenza di amministratori e di qualche residente –. Per questo motivo già nel 2018 è stato costituito un gruppo di lavoro interdirezionale che individuasse le possibili strade operative. La nostra politica si è sempre basata sulla ricerca dell’equilibrio tra la tutela dell’ambiente e della salute da una parte e il turismo e le aziende dall’altra. Tutto in condivisione con il territorio e quindi con i Comuni che sono le prime sentinelle e i bracci operativi della pubblica amministrazione».
«Abbiamo già rimosso 160 mila metri cubi di materiale a monte dell’invaso valcellinese a cui è seguita una seconda asportazione di 500 mila metri cubi nel sito più critico – ha continuato l’assessore regionale all’ambiente –. Grazie ai finanziamenti legati alla tempesta Vaia, queste due prime fasi sono state realizzate garantendo la messa in sicurezza dell’alveo. Per tenere fede agli impegni presi, abbiamo investito più di 5 milioni di euro, senza contare le opere di viabilità sulla riva destra di Barcis».
Ora l’attenzione si dovrà concentrare sulla terza tranche di lavori che prevede la definitiva bonifica dell’area attraverso l’applicazione di una delle ipotesi emerse dallo studio presentato ai sindaci. Nessuna decisione è stata quindi ancora presa.
«Gli scenari illustrati oggi richiedono interventi economici notevoli e la giunta regionale risulta già impegnata per reperire le risorse anche grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza», ha concluso Scoccimarro che ha anche parlato di un futuro confronto con Cellina Energy, gestore del lago fino al 2029, sulla questione della ripartizione degli oneri manutentivi del territorio. —fmv