Va avanti spedito, il progetto di recupero dei terreni lasciati incolti da anni alle porte di Cimolais. Il piano di investimenti sostenuto dalla Regione e da speciali risorse europee prevede la graduale riconversione dei prati che si estendono attorno al centro urbano. Si tratta di appezzamenti che sino a qualche decennio fa erano regolarmente coltivati, ma che a causa del costante e incessante spopolamento risultano a rischio di degrado. Già da anni, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Davide Protti ha dato disposizione di bonificare la fascia più prossima a case e luoghi pubblici. Ora è arrivato questo nuovo bando, con lo studio preliminare affidato all’esperto forestale Alessio De Crignis. A breve, il lavoro di manutenzione sarà appaltato a una ditta specializzata. L’esecutivo Protti si è anche reso conto della difficoltà che spesso incontrano gli uffici nella gestione del patrimonio boschivo e prativo del Municipio. L’Agenzia delle entrate, da parte sua, ha individuato delle difformità nei dati trasmessi nel corso del tempo. Da qui, la necessità di un secondo incarico professionale, questa volta al geometra Gian Luca Rosso. Si tratta di censire i fabbricati e i terreni che fanno capo al Comune, sanando le varie problematiche catastali che potrebbero via via presentarsi. — FMV
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La bolp de Meneghe
Sti dis passes, quan che al bosc al ara dut ros, a me a vegnu in ment una fantonia che la contava la me mo Pina; chela de al bolp de Meneghe; liei – la me mo – la conoseva begn Meneghe parce che chi de Nicol i aveva tagn pres e bosch a Meneghe, che a chel temp Meneghe al ara dut dei Thimolians e sol daspuò a le stè vendu a chi de Penei. La fandonia la parla de Svalt de Penei che all’ara dhu a legne a Meneghe, proprio quanche i arboi i dheventrava ros; sta dhe fato che quanche al tornava dola che al aveva lasè al rosac al no lo sciatava mei al toc de la polenta e del formai, che all’ara al so mangè de mesdì. Calche dhun ai robava ogni dì al mangè; passa un dì , passa doi , passa trè, a no in podheva pì. Al se aveva agn sciupè par vethe chi che al ara che ai robava al mangè ma al no l’ara rivè a capì ce che a sothedheva; al terth dì ai sbrisa al vuoi in tal cogol de le fuoie rosse che all’aveva ingr continua su https://cimolais.it/fandonie/ WebCam
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