Il 19 settembre si inaugura la chiesa di San Martino a Erto e Casso

Sabato 19 settembre: sarà questo il momento che tanti ertani attendono da quasi 60 anni. È stata infatti fissata per quella mattina l’inaugurazione della nuova chiesetta di San Martino, alle porte della Val Vajont. Fu proprio in occasione del disastro del 9 ottobre 1963 che il tempietto venne spazzato via dalla furia dell’acqua. Da allora si discute della sua ricostruzione. Ci sono voluti decenni, prima di riunire progetti e fondi, mettendo d’accordo la diocesi di Pordenone-Concordia e i vari enti interessati al fascicolo: il sito su cui sorgeva l’immobile non è più considerato sicuro da un punto di vista idrogeologico e si è quindi reso necessario rivedere gli elaborati tecnici. Alla fine ha preso forma un memoriale in acciaio e vetro che ricorda le linee geometriche dell’antica chiesetta dalla frazione. Il significato di questo evento ha fatto sì che il vescovo Giuseppe Pellegrini abbia annunciato la partecipazione alla cerimonia: affiancherà il parroco, don Eugenio Biscontin, nella funzione di dedicazione, cioè la messa che consacrerà l’edificio. Qualche settimana fa, monsignor Pellegrini ha benedetto la campana, già installata sulla copertura. (fMV)

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LA CAMPANA DEL Campanile di Val MONTANAJA TORNA A SUONARE

Era il 1926 quando il Campanile della Val Montanaia, simbolo inconfondibile delle Dolomiti,
venne ornato con una campana di bronzo sulla sommità: la rappresentazione fisica di un traguardo per migliaia di alpinisti nel corso degli anni, il cui rintocco è un grido vittorioso per chi riesce a scalare la parete di roccia. Dal settembre dello scorso anno, però, la campana non era più la stessa, dopo essere stata danneggiata da un fulmine. La sezione del Club Alpino Italiano di Pordenone si è allora premurata di portarla a valle affinché potesse essere custodita nel Rifugio Pordenone: ha lanciato un appello virtuale a tutti gli amanti della montagna, e tramite una campagna di crowdfunding è riuscita a racimolare il necessario per sostituirla. Nei giorni scorsi la nuova campana è stata finalmente collocata nella sua dimora dopo una cerimonia con benedizione alla presenza della Presidente del Cai di Pordenone Grazia Pizzoli e del Presidente del Parco Gianandrea Grava.

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La banda larga già in 31 comuni della montagna.

Il problema c’è ed è grave, ma in 31 comuni della montagna Open Fiber ha già installato la fibra e da qualche mese è partita anche la sua commercializzazione. Si tratta di Amaro, Ampezzo, Andreis, Artegna, Barcis, Buia, Castelnovo del Friuli, Cavazzo Nuovo, Chiusaforte, Cimolais, Claut, Dogna, Enemonzo, Erto e Casso, Fanna, Forni di Sotto, Lauco, Magnano in Riviera, Majano, Moggio Udinese, Pinzano al Tagliamento, Preone, Raveo, Resia, Resiutta, Sauris, Socchieve, Travesio, Venzone, Villa Santina e Vito D’Asio. A questi, tra qualche settimana, se ne aggiungeranno altri cinque. Sono tutti dotati di tecnologia Ftth (Fiber to the home) capace di garantire una velocità di trasmissione fino a 1 Gigabit per secondo, sia in download che in upload.

I cantieri. Nei 180 Comuni bianchi, quelli dove i gestori non hanno interesse a investire perché il numero dei residenti e quindi dei fruitori non giustificherebbe l’investimento, Open Fiber ha già aperto 109 cantieri. Nelle zone a fallimento di mercato, Open Fiber è concessionaria del bando pubblico Infratel (soggetto attuatore del progetto banda larga del Ministero per lo sviluppo economico): si è aggiudicata i tre bandi pubblici per la copertura di circa 7 mila comuni distribuiti in 20 regioni italiane. Come detto, in Friuli Venezia Giulia saranno cablati 180 comuni, l’investimento complessivo ammonta a quasi 130 milioni di euro e 300 mila utente.

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Cammini dello spirito

Domenica 13 settembre alle ore 16.00 cammino da San Bellino a San Gottardo

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Passeggiata e laboratorio alla ricerca delle erbe medicinali e culinarie

La Pro Loco di Cimolais organizza per domenica 13 settembre una passeggiata alla ricerca delle erbe medicinali e culinarie che si trovano nel nostro territorio nei prati e raccolta delle erbe. A cura di Mattia Segatti, erborista. Difficoltà: facile per tutti
Durata percorso: 2 ore circa

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Maltempo, la piena del fiume s’è portata via la bomba sul greto ancora da disinnescare

Gli artificieri “beffati” da una bomba… d’acqua. Gli esperti dell’esercito che nei prossimi giorni avrebbero dovuto mettere in sicurezza il proiettile da mortaio rinvenuto nel greto del torrente Settimana, a Claut, sono stati anticipati dal maltempo. L’ondata di piena degli ultimi giorni ha infatti ingrossato il corso d’acqua e disperso tra la ghiaia il residuato. L’ordigno era riemerso tra i detriti due settimane fa mentre in zona numerosi turisti prendevano il sole in un’improvvisata spiaggia alpina. I bagnanti avevano notato uno strano luccichio in mezzo ai sassi, scoprendo di lì a poco che si trattava di un pericoloso manufatto utilizzato dai militari italiani fino agli anni Settanta.Per il momento non è possibile stabilire se la corrente abbia trascinato la bomba in una posizione comunque visibile dell’alveo o se il materiale inerte disceso da monte l’abbia seppellita nuovamente. Il livello del Settimana è infatti ancora molto alto e una prima ispezione al sito da parte dei carabinieri di Cimolais non ha permesso di appurare la reale situazione. (FMV)

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«Tariffe dell’acqua, i sindaci intervengano sulle bollette»

Questione acqua: utilizzare almeno la metà degli utili di bilancio per l’abbattimento delle bollette 2021 che potrebbero avere un impatto notevole sulle famiglie a causa del lockdown. Ma anche maggiori investimenti sulla rete e una riduzione delle tariffe decisa direttamente dai municipi. È un’autentica rivoluzione nel rapportarsi col gestore idrico Hydrogea, quella a cui sta pensando il consigliere comunale di Erto e Casso, David Pezzin: il giovane esponente della minoranza intende scrivere a tutti i sindaci che fanno parte della società idrica per proporre un cambio di rotta rispetto al passato nella gestione del comparto. Secondo Pezzin, il prossimo anno le fatture a carico dell’utenza potrebbe schizzare alle stelle. La prolungata permanenza in casa delle persone durante l’epidemia ha ovviamente spinto all’insù i consumi, con conseguente superamento degli scaglioni base: se scattassero effettivamente i rincari pensati per chi spreca massicciamente l’acqua, le bollette del prossimo esercizio potrebbero diventare decisamente salate per numerosi residenti. Da qui l’idea di usare una parte degli accantonamenti di bilancio per abbattere i costi. «È inaccettabile che un’azienda pubblica faccia utili a sei zero – ha detto Pezzin rivolgendosi ai colleghi primi cittadini dell’area montana e pedemontana –. Una società come Hydrogea deve chiudere a pareggio e rendere il servizio meno oneroso per la popolazione. Questo è il compito di chi svolge una missione collettiva. Poi vanno potenziati i lavori su rete e infrastrutture. Infine, le tariffe, che devono abbassarsi drasticamente: l’assemblea dei sindaci non deve più limitarsi a ratificare la proposta di adeguamento avanzata dall’azienda, ma stabilire autonomamente quanto far pagare l’acqua all’utenza». Il consigliere comunale di Erto e Casso ha parlato infatti di «una necessaria riappropriazione di poteri tra i soci che deliberano e il braccio operativo che esegue». —

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Assemblea della Pro Loco

Domenica 20.09.2020 avrà luogo l’Assemblea della Pro Loco di Cimolais come da avvisi sottoriportati. I soci in regola con il pagamento dela tessera potranno partecipare all’incontro

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Addio ad Albert Joubran amatissimo dai pazienti

La comunità pordenonese piange la scomparsa del medico di base Albert Joubran, 84 anni, . Il presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Pordenone Guido Lucchini ha espresso la sua vicinanza ai familiari dei professionisti scomparsi.
Joubran è partito poco meno che ventenne dal Libano, il suo paese d’origine, per venire a studiare in Italia, grazie al sostegno dei suoi genitori. Si è laureato in storia, ha studiato poi teologia finché non ha scoperto la sua vera vocazione, la medicina, alla quale si è dedicato anima e corpo. Dopo lungo tempo ha trovato l’amore e la sua compagna di vita in Silvia, anche lei medico di professione. Si sono sposati nel 1985 e hanno avuto tre figli: Ernesto, Giulia e Francesco. Joubran ha curato i suoi pazienti nell’ambulatorio di Brugnera e prima ancora è stato medico di famiglia nella Valcellina, fra Barcis e Cimolais, lasciando un segno nei cuori così profondo che anche dopo la pensione i suoi vecchi pazienti lo cercavano spesso. Il dottore è sempre rimasto presente nell’affetto di tante famiglie. La figlia Giulia ha ricordato come mamma Silvia e papà Albert prendessero l’auto e andassero a far visita agli ex pazienti, che li chiamavano, anche dopo l’emergenza coronavirus, in virtù del rapporto di fiducia sedimentato nel tempo, per farsi misurare la pressione, ad esempio, ma era più un pretesto, per bere insieme un caffè e ritrovarsi. (F:MV)

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ANNULLATO dalla Pro Loco L’evento UNA MONTAGNA DI GUSTI

Il Presidente e il Direttivo della Pro Loco hanno comunicato con grande rammarico l’annullamento dell’evento UNA MONTAGNA DI GUSTI. Evento che da ormai 15 anni porta a Cimolais migliaia di persone. La normativa COVID non permette di replicare la manifestazione con le caratteristiche che ormai la contraddistinguono (pranzo nei cortili e fiera dei prodotti alimentari delle dolomiti Friulane). La prudenza nell’evitare la diffusione del contagio, così come era già successo a luglio con la marcia LA CIMOLIANA, hanno portato gli organi direttivi a prendere questa decisione, con l’augurio di un 2021 migliore

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Gara ciclistica Casut Cimolais

Si è disputata sabato scorso la 1ª Casut-Cimolais) – Tappa valida per il Giro Friuli junores. Un friulano in testa al Giro del Friuli Venezia Giulia juniores. Christian Danilo Pase (Work Service Romagnano) si è imposto, ieri, nell’arrivo in salita della seconda tappa, 114,5 km da Pordenone a Cimolais. Il pasianese (che ha dedicato la vittoria a Paolo Conte, il suo meccanico – ma anche di Sagan, Viviani e Cimolai – appena deceduto), ha preceduto in volata Leonardo Volpe (Autozai) e Samuele Bonetto (Giorgione) in 2h48’47”. Il primo acuto in categoria è di quelli che pesano per Pase, che oggi proverà a difendersi nell’ultima frazione, la Fontanafredda-San Daniele di 132,4 km (via alle 12.30): in classifica ha 3” di vantaggio su Berasi e 6” su Volpe.
Sul percorso tratteggiato dalla Sc Fontanafredda, organizzatrice dell’evento (valido come 31ª Casut-Cimolais), non è mancato lo spettacolo. Continui tentativi di fuga fin dall’inizio, ricuciti dal gruppo. L’azione decisiva si registra a 4 km dall’arrivo: in cinque si riportano sulla coppia di testa, Michele Berasi (Ausonia) prova ad andarsene, ma nel finale ad averne di più è Pase. Oggi proverà a riscrivere la storia: nessun friulano ha mai vinto il Giro del Fvg juniores. —

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Al via domani Dolomiti d’autore La montagna tra cultura e cibo

Alle 18 di domani al rifugio Pordenone parte Dolomiti d’autore, la nuova rassegna promossa dal Comune di Cimolais e realizzata da #PordenoneViaggia nell’ambito di Dolomiti days 2020, progetto dell’Uti delle Valli e Dolomiti friulane con il sostegno della Regione. In questo periodo di particolare difficoltà socio-economica, la rassegna nasce per promuovere e sostenere le attività di montagna che sorgono nei luoghi incontaminati facenti parte delle Dolomiti patrimonio Unesco. Tutti gli eventi saranno a capienza limitata e prenotazione obbligatoria, nel rispetto delle normative Covid. Gli eventi porteranno grandi ospiti, tra le Dolomiti friulane, in particolare tra rifugi, locali e ristoranti di Cimolais. Tre date nelle quali le presentazioni si trasformeranno in vere e proprie cene con gli autori. Sabato appuntamento con Di asini e di boschi, con Alfio Scandurra, che presenterà il suo nuovo libro edito da Edicilo editore. Modera Selene Millo di La luna turismo essenziale. Per quanto riguarda l’opera, seguendo la linea delle orecchie di Fiocco, puntate verso l’orizzonte, Alfio ha iniziato a vedere il mondo in modo diverso. A saper rallentare, a non darsi una meta, a “perdere tempo”, perché il tempo senza aspettative dilata la ricchezza interiore, ad abbandonarsi nei boschi senza paura, a volte fuori dai sentieri battuti, immergendosi nella bellezza della natura, riallineandosi con il lato selvatico. Dopo la chiacchierata con l’autore, spazio alla cena con menù ad hoc: spatzli alle ortiche, conditi con panna e speck, piatto del Rifugio Pordenone, ossia frico e pastin in umido con polenta e verdure e cioccolatino del Campanile. Scandurra è nato a Pordenone da genitori siciliani, da sempre è appassionato di sport e natura e da alcuni anni ha cominciato a fare lunghi viaggi a piedi in Friuli in compagnia del suo asinello Fiocco, immergendosi nella natura. Per informazioni e prenotazioni è possibile scrivere a rifugio.pordenone@yahoo.it o chiamare lo 0427-87300.

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