Progetto “Pietre preziose ” di Cipra.A Cimolais il laboratorio dei muretti a secco

Ieri a #cimolais #sentierochiesettaalpina Laboratorio muretti a secco

Conosciamo importanza dei muretto a secco per il mantenimento dell’habitat che ci circonda

Le piante attecchiscono nei muretti, gli animali trovano riparo

Grazie a Cipra per questa opportunità che ci fa capire quanto sia necessario mantenere e conservare queste nostre tradizioni montane

Grazie anche a Giuseppe Lorenzi @mastro costruttore prezioso testimone e custode dell’antico mestiere

#giornateconlecomuseo

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BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER INTERVENTI PER INSTALLAZIONE DI SISTEMI DI SICUREZZA PRESSO ABITAZIONI PRIVATE

Scadenza presentazione domande 20 novembre 2023 (termine perentorio). Iniziativa realizzata con il contributo della Regione Friuli Venezia Giulia. Servizio affari istituzionali e locali, polizia locale e sicurezza. BANDO PER LA CONCESSIONE DI CONTRIBUTI PER INTERVENTI PER INSTALLAZIONE DI
SISTEMI DI SICUREZZA PRESSO ABITAZIONI PRIVATE, PARTI COMUNI DEI CONDOMINI E ALTRI IMMOBILI PRIVATI (AI SENSI DEL REGOLAMENTO REGIONALE APPROVATO CON D.P.REG. 23 FEBBRAIO 2023, N. 33) ANNO 2023.

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EVENTI CALAMITOSI DAL 13 LUGLIO AL 06 AGOSTO 2023 (SCADENZA 19 OTTOBRE 2023 ORE 16:00)

La Regione Friuli Venezia Giulia ha reso noto le modalità con cui fare domanda di ristoro per i danni provocati dagli eventi meteorologici eccezionali
che hanno colpito la nostra regione tra il 13 luglio e il 6 agosto 2023.

tutte le info nell’avviso sottoindicato

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Concerto banda di Tiezzo

Si è tenuto oggi presso la Piazza della Vittoria il concerto della Banda di Tiezzo

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LO SCRIGNO – ESPLORATIVA

Per gli amanti dell’esplorazione un’escursione volta a scoprire un angolino nascosto nelle Dolomiti Friulane, un vero e proprio scrigno dove sono preziosamente custoditi i tesori naturalistici di queste sorprendenti dolomiti, il Ciadinut Di Val Monfalcon Di Cimoliana.

Escursione guidata da Bertagno Giovanni a cura del Parco delle dolomiti Friulane . Sabato / ottobre

Da Cimolais, si risale con le proprie auto la carrareccia per buona parte asfaltata della Val Cimoliana fino al parcheggio sito in località Meluzzo,(1163mt.) per poi a piedi raggiungere il Rif.Pordenone; Dunque si procede seguendo il sentiero CAI 349 che conduce in Val Monfalcon Di Cimoliana sovrastata dalla Cresta Del Leone e dalla Croda Cimoliana, ora si procede per ghiaioni dolomitici fino ai margini delle mughete per poi abbandonare la viabilità principale e salire per tracce a volte indefinite verso Il Ciadinut.

Radenti alle rocce passando accanto ad una sorgente d’acqua si entra nell’anfiteatro glaciale a ridosso dell’imponenete cima Monfalcon di Montanaia 2548mt e la contigua Cima D’Arade 2503mt. L’ambiente appare subito molto selvatico ed incontaminato per via della scarsissima frequentazione, diventa rifugio ideale per il camoscio, la pernice, e la flora endemica.  Questo piccolo circo glaciale sospeso tra la Val montanaja e la Val Monfalcon Di Cimoliana rappresenta un chiaro esempio di luogo ad altissimo indice wildernes. Il rientro avverrà ripercorrendo a ritroso il percorso di salita.

Il ritrovo è previsto a Cimolais PN, presso il Centro Visite del Parco che si trova in piazza. Punto d’appoggio il Rifugio Pordenone.

Da portare: Acqua al seguito, pranzo al sacco, Consigliabile nelle vostre disponibilità: Macchina fotografica, binocolo.

Testo: Giovanni Bertagno

Tipologia: Escursione Esplorativa
Difficoltà: impegnativa per allenati
Dislivello: 1000 mt. circa
Durata: 9 ore
Difficoltà: per allenati
Abbigliamento: adatto alla stagione, scarponcini, pranzo al sacco e acqua
Ritrovo: Centro visite Cimolais PN, ore 7:00
Tariffa: 11,00 euro adulti; 6,00 euro per i ragazzi sotto i 12 anni e per chi ha più di 70 anni

Prenotazione obbligatoria tramite WhatsApp al n. 331.6481395

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Ripensare la montagna tra cultura e tradizione per fermare la crisi

Il volume di Marco Breschi e Maurizio Ferrari Montagne vuote (Forum, 2023) è un affresco prezioso e dettagliato di un «paese velocemente in decrescita» che dovrà affrontare il problema della produzione e gestione dei servizi ecosistemici nelle Terre Alte – aria, paesaggio, biodiversità, acqua, energia, bosco, agricoltura – cui metter mano per la stessa esistenza di città e pianura.

L’Italia e con essa il Friuli Venezia Giulia perdono abitanti almeno dal 2014 non compensati dai fondamentali nuovi arrivi e flussi migratori. Al 2070 l’Italia perderà 11 milioni di abitanti, la desertificazione coinvolgerà 11 Regioni su 20 (resisteranno più di altre Alto Adige, Trentino, Emilia Romagna, Lombardia) e la nostra rischia di andare ben oltre sotto il milione.

Lo stravolgimento della struttura delle classi d’età con il contrarsi del contingente dei potenziali genitori influirà secondo Montagne vuote:

1) sulle organizzazioni sociali come scuola, sanità, fisco, previdenza: già ora si registra, per un verso, la drastica riduzione degli alunni e studenti che disarticola i tradizionali modelli scolastici, e per l’altro si afferma l’esigenza di rafforzare i servizi a favore dell’invecchiamento attivo;

ul modello di sviluppo: in particolare sui livelli di produttività e capacità di generare innovazione continua;

3) sull’equilibrio territoriale: c’è da chiedersi come si dovranno attrezzare le micro-comunità nel presidio di vaste porzioni del territorio mentre, contemporaneamente, si assiste alla scomparsa di centinaia di piccole località e all’ampliarsi del numero dei Comuni sotto i 2.000 abitanti (oggi rappresentano il 44.4% dei 7.903 Comuni italiani che occupano oltre il 30% della superficie e dove vive il 5,6% della popolazione).

fmv

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Nasce la nuova“Scuola di Montagna”

L’esperienza sta per prendere vita nel paesaggio incantevole di Barcis.
La sua nascita è frutto della convenzione sottoscritta tra la Regione Friuli Venezia Giulia, la Direzione centrale Lavoro e l’Università degli Studi di Udine, che ha raccolto un finanziamento di 285 mila euro. L’azione, progettata per durare tre anni, punta a implementare attività didattiche sperimentali su temi che caratterizzano il territorio montano, rispondendo
alle esigenze formative specifiche dell’area delle Dolomiti Friulane.
Il progetto, cui collabora Montagna Leader, prevede dodici corsi intensivi della durata di una settimana, modellati sul concetto di “summer school”, che avranno luogo in diversi periodi dell’anno presso la foresteria di proprietà del Comune di Barcis e a Villa Emma, di proprietà regionale.
I corsi, aperti a un minimo di 10 e un massimo di 30 partecipanti, sono destinati a studenti universitari, diplomati e laureati, lavoratori e docenti degli istituti dell’area. Tra le materie
affrontate: turismo sostenibile, valorizzazione dei luoghi, filiera del legno e nuova imprenditorialità. (F. l’aquila)

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Il nuovo ponte Gotte riapre l’accesso agli incanti della Val Cimoliana

Uno degli spettacoli naturali più affascinanti delle Alpi può finalmente tornare ad accogliere
visitatori. Da sabato 24 giugno la Val Cimoliana, riconosciuta come una delle vallate più uniche dell’arco alpino, è di nuovo accessibile grazie alla riapertura del Ponte Gotte

Il passaggio, famoso per l’omonima falesia e il piccolo canyon in cui scorre la smeraldina Acqua Dolomia, era stato chiuso sia al traffico veicolare che pedonale a causa di importanti lavori di demolizione e rifacimento dovuti agli eccezionali eventi meteo che hanno colpito il Friuli Venezia Giulia a partire da ottobre 2018.

Il nuovo ponte, largo 5 metri e con un’unica campata allungata a 15 metri rispetto al ponte preesistente, è stato progettato per inserirsi armonicamente nel paesaggio. La sua struttura
poggia su un masso ciclopico stabile e si appoggia su otto micropali di 12 metri ciascuno, garantendo una maggiore solidità. Questo progetto infrastrutturale non solo migliora l’accessibilità, ma rispecchia anche un profondo rispetto per l’ambiente circostante. Il ponte
si mimetizza delicatamente tra le imponenti cime dolomitiche, come un diamante incastonato in una corona di montagne.
Con la riapertura del ponte, i visitatori potranno raggiungere casere e bivacchi, rilassarsi al Rifugio Pordenone assaggiare i prodotti caseari della Malga Pian Pagnon, o intraprendere l’ascensione al Campanile di Val Montanaia, definito da Severino Casara come “il più bel campanile del mondo” (F L’AQUILA)

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La Dolomiti Mountain Schoolindaga il cambiamento climatico

Le mutazioni inarrestabili della vegetazione montana, conseguenza diretta del cambiamento climatico, hanno costituito il tema centrale dell’ultimo incontro della Dolomiti Mountain School, in attesa del prossimo evento a Forni di Sopra che proseguirà sullo stesso filo conduttore.
Francesco Boscutti, ricercatore in botanica ambientale e applicata all’Università di Udine, ha voluto gettare luce sulla gravità del fenomeno: “Le Alpi stanno cambiando colore. Le specie
di piante o si adattano, o migrano, o rischiano l’estinzione”.
Secondo Gianpaolo Carbonetto, coordinatore della Mountain School, la rapidità dei cambiamenti è ciò che preoccupa maggiormente. In passato, le modificazioni della flora erano impercettibili nell’arco di una vita umana, ma ora risultano evidenti, con vigneti e ulivi che crescono dove prima sarebbe stato impensabile.
La situazione è particolarmente drammatica nelle Dolomiti Friulane. “Non possiamo prevedere come apparirà il paesaggio ai nostri figli da adulti,” ha dichiarato Carbonetto, ribadendo che l’urgenza di capire, pianificare e ragionare non deve mai far dimenticare che la forza della Natura supera quella umana.
Il prossimo appuntamento della Dolomiti Mountain School sarà dedicato al modo in cui il cambiamento climatico incide sull’assetto idrogeologico. In programma il 21 e 22 settembre a Forni di Sopra, verranno affrontati i problemi legati all’assottigliarsi delle fonti d’acqua, sia per le alterazioni delle precipitazioni sia per le modifiche del suolo, con ripercussioni profonde sulla fauna e l’intero ecosistema montano

Carbonetto ha anticipato: “Cercheremo di approfondire le decisioni
che l’uomo può prendere di fronte a questi cambiamenti” (f. l’Aquila )

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Pian Pagnon, prosegue il progetto per la malga

Prosegue a ritmo spedito il progetto pensato dal Comune di Cimolais di riqualificazione della malga di Pian Pagnon: il sindaco Davide Protti ha infatti nominato l’ingegner Gianni Chiaranda quale responsabile del collaudo statico delle opere in muratura.
L’adeguamento funzionale dell’importante alpeggio della valle è stato disposto grazie ai fondi stanziati dalla Regione.

 Da Trieste è infatti arrivato un finanziamento dei sessantamila euro all’interno di un più ampio progetto di valorizzazione delle casere d’alta quota.

Pian Pagnon è stata ritenuta tra le strutture di maggior pregio del Parco naturale delle Dolomiti friulane.

Situata in una posizione strategica, la malga può essere utile anche in occasione di situazioni di emergenza come incendi boschivi. Il suo principale ruolo resterà comunque quello di presidio per i territori più impervi e maggiormente soggetti a dissesto idrogeologico.

Il progetto di recupero dell’immobile è stato invece firmato dall’architetto Franco Rigoni.

Nelle intenzioni di Davide Protti c’è il desiderio di un graduale rilancio delle antiche attività silvo pastorali. Il che dovrebbe favorire pure l’occupazione locale e il trend turistico nei territori protetti del Parco delle Dolomiti friulane.— fmv

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Agarthic – Eye of an Eagle (live at Ariston Theater – Sanremo)

Ed ecco la canzone arrivata nella finalale di Sanremo Rock con cui gli Agarthic di cui fa parte Michele Bressa

Ancora complimenti a tutta la band

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UN CIMOLIANO SUL PALCO DELL’ARISTON

Articolo di Andrea Nicoli

Nell’ambito della 36° edizione del contest musicale nazionale “Sanremo Rock” anche un nostro
compaesano ha avuto l’opportunità di salire sul palco del teatro Ariston di Sanremo, noto a tutti per essere la storica sede dell’ormai sempiterno Festival della Canzone Italiana.
È Michele Bressa, chitarrista degli Agarthic, band bellunese di Symphonic Rock/Metal che è riuscita a qualificarsi addirittura alla finalissima del concorso con la canzone “Eye of on Eagle”, “L’occhio di un’aquila”, che come detto dal componente della band Mattia Gosetti ai microfoni di Radio 103, “è un pezzo molto intimo che racconta il sorvolo di un aquila sul nostro territorio, le nostre montagne, le Dolomiti che sono un elemento cardine della nostra produzione musicale”.
Michele è un virtuoso della chitarra metal, che ha iniziato a suonare da giovane assieme a diversi altri musicisti cimoliani della sua generazione, specchio della tradizione musicale che ha sempre avuto Cimolais; la sua perseveranza e il duro lavoro l’hanno portato a questo bellissimo traguardo nella sua carriera da musicista.
Gli Agarthic hanno dovuto superare varie selezioni confrontandosi con centinaia di altre band, riuscendo però a superare tutte le fasi qualificandosi alla finalissima assieme a soli altri 9 artisti. Sul canale youtube della band si può trovare il video con la perfomance live.
Complimenti agli Agarthic ma da Cimolais soprattutto a Michele, per essere riuscito a realizzare questo sogno, e in bocca al lupo per i prossimi traguardi musicali!

Agarthic sono:
Michele Bressa – Chitarra
Mattia Gosetti –  Bbasso, orchestre, synth e composizioni
Valeriano De Zordo – Voce
Denis Novello – Batteria
youtube.com/@agarthic1274

facebook.com/agarthic
https://www.instagram.com/agarthic/
https://www.sanremorock.it/agarthic-a-sanremo-rock-e-trend-36-edizione/

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