L’appello dei sindaci «Assediati dai lupi La Regione provveda»

«Il nostro appello è accorato e quanto mai urgente: vi prego fate presto perché così non si può continuare. Abbiamo paura per i troppi lupi che ormai anche di giorno assediano centri urbani e strade della vallata». Questa volta a rivolgersi alla Regione perché trovi una soluzione al graduale avvicinamento della colonia di lupi a case e aree agricole è il sindaco di Andreis, Fabrizio Prevarin. L’invito è a non perdere tempo perché appare ormai evidente come la colonia valcellinese si sia abituata alla presenza dell’uomo.

«Ci sono residenti che non lasciano più i bambini soli quando giocano in giardino – ha spiegato al proposito Prevarin –. Temiamo un improvviso attacco da parte del branco, soprattutto dopo avvistamenti diurni. Notiamo un abbassamento del livello di timore del lupo nei confronti di rumori e schiamazzi, provocati appositamente per farlo fuggire: non credo sia un bel segno se pensiamo a quanti anziani abitano da queste parti e sono soliti frequentare spazi aperti».

In questa sua battaglia il primo cittadino di Andreis non è solo, anzi. Anche il suo collega di Erto e Casso e presidente del Parco naturale delle Dolomiti friulane, Fernando Carrara, sollecita controlli e prevenzione rispetto ad una problematica ormai nota da tempo.

«La mattina abbiamo smesso di contare le carcasse di cervi e caprioli sbranati in paese – ha commentato Carrara –. Siamo preoccupati perché il branco agisce senza alcun tentennamento nel cuore delle borgate. I nostri vecchi dicevano che il lupo si tramanda di generazione in generazione i pericoli da cui fuggire: se non scappa più di fronte all’uomo significa che ha smesso di percepirci come una minaccia».

A questo punto gli occhi di tutti sono puntati sulla Regione ma anche sul Governo nazionale e sulla stessa Unione europea. Proprio a Bruxelles qualche giorno fa è stata aperta la strada a una modifica normativa per arginare il fenomeno nei territori soggetti ad attacchi e rischi per la pubblica incolumità.

Del resto anni di tutele internazionali hanno permesso alla specie di incrementare notevolmente il numero degli esemplari, anche a Nord Est.

«Vederli mentre bloccano il passaggio delle auto e ti scrutano dall’asfalto fa accapponare la pelle», ha raccontato il sindaco della Val Vajont dopo un personale incontro a tu per tu. Rincara la dose Prevarin ricordando come la questione non riguardi esclusivamente la montagna.

«Il nostro comune dista pochi chilometri da Maniago e infatti è bastato poco per trovare i segni del passaggio del branco anche in pianura», ha concluso l’amministratore di Andreis che ritiene l’accaduto un freno al turismo. «Già oggi come oggi ci sono escursionisti che preferiscono non uscire da soli», è stato il messaggio da Andreis. —

fmv

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