Sacchetti di ghiaia del lago di Barcis in omaggio a turisti e passanti che si recheranno in Valcellina domani e domenica: è l’iniziativa provocatoria che metterà in campo il comitato Valcellina in riva allo specchio d’acqua. Nulla che andrà contro la legge, come assicura il gruppo: nei sacchetti ci sarà un piccolo quantitativo di materiale, trattandosi di un gesto simbolico per fare in modo che qualcosa si muova, dopo anni di istanze e solleciti vani.
«Consegneremo gratuitamente i sacchetti a chi con l’auto sosterà a Barcis o a chi passeggerà nella piazzetta lungo il lago: a quanti ci chiederanno spiegazioni offriremo un caffè – fa sapere Fabia Tomasino del comitato Valcellina –. È un’iniziativa spontanea per far capire che, dopo tanti nostri solleciti a chi di dovere (Regione, concessionari idroelettrico e irriguo, autorità di bacino, associazione dei cavatori) a sedersi a un tavolo per affrontare la problematica complessa dello sghiaiamento, ciascuno per le rispettive competenze, siamo costretti a ricorrere all’aiuto della popolazione, alla quale chiediamo che, con auto, moto e bici, all’interno dei sacchetti porti gratis la ghiaia a valle degli sbarramenti».
Il comitato ricorda che «la Regione paga 30 euro per portar via un metro cubo di ghiaia. Soldi pubblici che si stanno facendo risparmiare al concessionario idroelettrico che, per competenza, in base alla legge, dovrebbe invece sborsare. Anche il concessionario irriguo esige acqua per irrigare, ma non aiuta a portare via neppure una manciata di ghiaia per recuperare la capacità di questo invaso, interrito oltre il 70 percento».
Per il comitato, riportare i sedimenti naturalmente oltre i due sbarramenti sarebbe il massimo, «ma si potrebbe fare soltanto meccanicamente, attraverso trasporto con camion o su nastri in galleria oppure con teleferiche: proposte su cui Montereale e Legambiente non hanno dato il benestare».
«Ci sono forse le condizioni per farlo in modo meno impattante, aspirandoli con una draga e buttandoli attraverso gli scarichi nel lago di Ravedis, laddove, previa una modifica delle paratoie, finirebbero nell’alveo del Cellina? Questa domanda, e tante altre, – aggiunge il gruppo – ci piacerebbe che la Regione rivolgesse ai due concessionari, idroelettrico e irriguo, invitati al tavolo del laboratorio sullo sghiaiamento». E conclude: «La Regione favorisca l’accordo tra i due concessionari sulla gestione dei sedimenti: le due dighe sono entrambe coinvolte nel problema e l’acqua va fatta tutelare da chi la usa». — fmv