Parla l’esperto Filippo Giorgi, uno dei massimi esponenti mondiali di climatologia
Gli effetti del surriscaldamento atmosferico saranno al centro dell’inaugurazione di due festival con protagonista Filippo Giorgi, uno dei massimi rappresentanti della climatologia mondiale, responsabile di Fisica della Terra all’ International Centre for Theoretical Physics di Trieste, premio Nobel per la pace nel 2007 per aver cooperato alle attività dell’ Intergovernmental Panel on Climate Change , insignito della medaglia Alexander von Humboldt dell’Unione geofisica europea nel 2018 per il suo contributo al progresso della scienza nei paesi in via di sviluppo. Giorgi approfondirà il surriscaldamento globale e le migrazioni climatiche in dialogo con Chiara Giallonardo, oggi alle 17:30 a Villa di Toppo Florio a Buttrio, per il Treeart Festival. Mercoledì alle 11 sarà invece tra gli ospiti al Salone del Popolo di Palazzo d’Aronco a Udine per la conferenza stampa di vicino/lontano, in cui si lancerà l’appello per la sopravvivenza delle api, strettamente connessa alla crisi climatica.
I fenomeni recenti alternano siccità ad alluvioni. Due volti di una stessa medaglia?
«Fenomeni di uno stesso processo: l’intensificazione del ciclo idrologico. L’atmosfera più calda ha più energia e contiene più vapore acqueo; per cui, in parole semplici, quando piove, piove più intensamente. Inoltre il rifornimento di vapore proveniente dagli oceani è più lento e questo allunga i periodi secchi. Di qui, l’alternanza di siccità con temperature molto alte e di alluvioni. Vaia, ad esempio, arrivò dopo un periodo caldissimo».
Previsioni?
«Nella curva della temperatura globale in salita, ci sono oscillazioni, battiti d’ali dell’effetto farfalla come “el Niño” e la sua sorellina buona, “la Niña”: riscaldamento e raffreddamento del Pacifico che si alternano solitamente ogni sette anni. Ora si “sta caricando “el Niño”. Potrebbe arrivare a dicembre o a gennaio determinando l’anno più caldo». —FMV