Da tempo anche il Comune di Cimolais aderisce al sistema Pefc per la certificazione di sostenibilità del proprio patrimonio boschivo.
Alla pari di altre realtà della montagna friulana, l’amministrazione del sindaco Davide Protti ha sottoscritto in questo senso un protocollo con l’Unione delle Comunità montane: all’interno dell’associazione istituzionale è infatti nato un gruppo di lavoro che punta a sfruttare in modo green le risorse forestali.
In questi giorni è stato rinnovato un contratto di appalto per mettere concretamente in atto il protocollo. La cooperativa Legno servizi è stata nuovamente incaricata di certificare nero su bianco come vengano utilizzate queste risorse pubbliche dell’ente locale.
Cimolais gode di migliaia di ettari di terreni alberati, molti dei quali soggetti a sfruttamento senza impatto ambientale. Grazie al bollino di qualità ottenuto dal programma internazionale Pefc, il legname ricavato dai boschi della zona acquisisce maggior pregio sui mercati. Il marchio opera in tutto il mondo tanto che attualmente sono poco meno di 200 milioni gli ettari vincolati al progetto.
L’intervento della ditta specializzata costa circa mille euro e va rinnovato di anno in anno, dimostrando i reali sforzi compiuti dal municipio in questa direzione.Protti ha ricordato l’importanza di coniugare il turismo alle tradizionali attività silvopastorali che nel tempo sono state abbandonate e tanti guai stanno provocando al territorio alpino.
«Frane, sentieri che scompaiono e bosco che avanza tra le case più appartate dimostrano la necessità di occuparci quotidianamente del delicato ecosistema in cui abitiamo» ha commentato al proposito il primo cittadino. —