«Con senso di responsabilità e per dimostrare rispetto nei confronti della volontà della maggioranza, abbiamo deciso di agevolare il via libera alla proposta: al momento del voto siamo usciti dall’aula, rinunciando a esprimere la nostra preferenza in modo tale che ci potesse essere l’unanimità dei 13 sindaci rimasti – riferisce il sindaco di Erto e Casso, Fernando Carrara –. Parliamoci chiaro: se il mandato di Carli verrà prorogato sino a settembre, il merito è di noi amministratori della Valcellina». A scanso di equivoci, Carrara precisa: «Non ci siamo rimangiati la parola rispetto a qualche settimana fa. Io, in particolare, sottoscrivo quanto ho già affermato sulla condotta di Carli, che deve rendersi conto una volta per tutte che la sua cocciutaggine non porterà né lui né il territorio da alcuna parte. Si deve ricordare che, se avessimo deciso di rimanere in aula a votare la proroga di cinque mesi, non sarebbe passata, perché ci saremmo espressi in maniera contraria e l’unanimità era indispensabile. Ribadisco: è merito dei sindaci della Valcellina, se Carli sarà presidente sino al 30 settembre, Regione permettendo. Per quanto riguarda le partite legate al territorio, rimangono tante questioni aperte. L’auspicio è che Carli cominci a fare davvero squadra». — (fMV)
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La bolp de Meneghe
Sti dis passes, quan che al bosc al ara dut ros, a me a vegnu in ment una fantonia che la contava la me mo Pina; chela de al bolp de Meneghe; liei – la me mo – la conoseva begn Meneghe parce che chi de Nicol i aveva tagn pres e bosch a Meneghe, che a chel temp Meneghe al ara dut dei Thimolians e sol daspuò a le stè vendu a chi de Penei. La fandonia la parla de Svalt de Penei che all’ara dhu a legne a Meneghe, proprio quanche i arboi i dheventrava ros; sta dhe fato che quanche al tornava dola che al aveva lasè al rosac al no lo sciatava mei al toc de la polenta e del formai, che all’ara al so mangè de mesdì. Calche dhun ai robava ogni dì al mangè; passa un dì , passa doi , passa trè, a no in podheva pì. Al se aveva agn sciupè par vethe chi che al ara che ai robava al mangè ma al no l’ara rivè a capì ce che a sothedheva; al terth dì ai sbrisa al vuoi in tal cogol de le fuoie rosse che all’aveva ingr continua su https://cimolais.it/fandonie/ WebCam
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