Fa passi avanti, almeno sulla carta, il progetto di riqualificazione della centralina idroelettrica del rio Feron, a Claut. In queste ore, la Regione ha notificato ai titolari il via libera per partire con i lavori di adeguamento. In pratica, si tratta di una nuova conduttura di scolo che permette di usare meglio l’acqua disponibile. Di fatto non viene aumentata la potenza dell’impianto, ma si rende possibile la stessa produzione con meno prelievi di risorse idriche.
Non è però detto che l’intervento venga eseguito, come confermato dal sindaco di Claut, Franco Bosio. «Il taglio netto agli incentivi governativi sulle fonti alternative ha reso troppo dispendiosi i piani di sviluppo del settore – ha commentato Bosio –. Ciò spiega perché negli ultimi mesi abbiamo assistito al crollo delle domande di nuove concessioni. Del resto, il miglioramento dell’efficienza energetica di milioni di utenze in Europa ha ridotto notevolmente i consumi di elettricità, già colpiti dalla crisi economica. Così che non so se l’azienda intenda o meno realizzare l’intervento, autorizzato dal mio Comune e dall’ufficio tecnico regionale».
L’azienda ha cinque anni di tempo per provvedere, poi scadrà il nulla osta e l’iter di concessione dovrà ripartire daccapo. In questo arco di tempo si dovrà anche procedere con le espropriazioni di eventuali terreni privati che si trovino in zona: gli stessi appezzamenti sono già stati dichiarati soggetti a vincolo di interesse pubblico
da parte della Regione. Recentemente, il Tribunale superiore delle acque di Roma ha vietato nuovi impianti di sfruttamento in Valcellina, facendo sì che quello sul Feron, realizzato una decina di anni fa, sia uno dei pochi funzionanti. (fonte MV)