Lo sghiaiamento del lago di Barcis verrà inserito nel Pnissi, il Piano nazionale di sicurezza idraulica per il quale sono annunciati oltre 12 miliardi di euro di interventi in tutta Italia.
«È una svolta storica alla quale deve ora aggiungersi una forte collaborazione da parte del gestore dell’invaso», ha commentato a caldo il sindaco Claudio Traina.
«Il privato, che in questi anni è stato decisamente ai margini delle spese di manutenzione, deve fare la propria parte e in modo palpabile», ha aggiunto il primo cittadino denunciando come «le conseguenze dirette della presenza del bacino in valle si facciano sentire sull’intero comprensorio, dalla sorgente ad oltre la diga di Ravedis».
Accumuli di inerti, tenuta delle sponde, viavai di mezzi pesanti: gli argomenti sul tavolo di confronto sono tantissimi e tutti richiedono ingenti risorse per essere affrontati in via definitiva. Dal Governo viene anticipato che parte di questi lavori rientrerà nel Pnissi, un’agenda pluriennale per la quale il ministro Matteo Salvini ha già stanziato un miliardo di euro. Il viceministro alla Transizione energetica, la pordenonese Vannia Gava, ha già coinvolto l’amministrazione per spiegare le prossime mosse da compiere, compresa la suddivisione dell’opera in più lotti sulla base di urgenze decrescenti. Certamente in quest’ottica lo sghiaiamento dei fondali risulta la questione più critica e impellente.
«In alcuni decenni abbiamo perso oltre i due terzi di capacità di invaso e ciò va a ripercuotersi anche sulla pianura visto che non riusciamo a trattenere acqua contro le piene e come riserva per l’agricoltura – ha puntualizzato al proposito Traina –. Siamo grati al Governo e al consigliere regionale Lucia Buna per una continua attenzione al problema. Ora ci aspettiamo un altrettanto forte slancio per superare gli ostacoli che bloccano l’iter. Nelle prossime settimane sarà cruciale definire il percorso dei camion di inerti che dovranno scendere fino a Montereale e attraversare l’abitato. Certamente non possiamo contare su continue bonifiche spot, con ripascimenti dei greti di Cimolais e Ravedis».


