Non bastava il braccio di ferro che va avanti da anni per il mancato inoltro delle bollette: a Cimolais è scoppiata l’ennesima guerra del gas dopo che una decina di utenze, alcune delle quali pubbliche, è rimasta senza fornitura. «I bruciatori vanno all’improvviso in blocco, i tecnici non sanno spiegare il perché: è doveroso che Eni intervenga immediatamente – ha scritto il sindaco Davide Protti, coinvolgendo Regione e autorità di vigilanza –. Sono disagi inammissibili. Siamo stanchi di essere trattati così dall’Eni: vogliamo risposte e soluzioni». Protti vuole sapere perché gli impianti che vanno in tilt, compreso quello della biblioteca, siano tutti alimentati a gas. Il sindaco esige un chiarimento anche sulle forniture che da mesi non vengono erogate ad alcune famiglie, impossibilitate così a trasferirsi in paese. «Ho svariate mail di lamentele – ha riferito –. In un caso, la domanda di nuova utenza risale a maggio. Siamo a novembre e nessuno ha ancora allacciato il contatore, col risultato che l’interessato non può traslocare».
Infine, l’ormai cronica empasse nel conteggio dei metri cubi bruciati di bimestre in bimestre. Di fatto, è dal 2018 che le fatturazioni dei consumi vengono spedite a singhiozzo. C’è chi si è visto recapitare alcune bollette relative a un anno fa e poi più nulla. «Col rischio di perdere speciali contributi regionali perché sulla carta non siamo in grado di allegare le quietanze di pagamento», ha concluso Protti raccontando un episodio ancor più curioso. Documento alla mano, il sindaco ha infatti esibito una richiesta di versamento destinata a un privato, ma inoltrata da Eni alla casella mail dell’ufficio anagrafe.
Perché? «Perché il dipendente municipale porta lo stesso cognome dell’utente e quindi la società ha ritenuto di scrivere direttamente in Comune», ha riferito. — (F:MV)