Costituita Well Fare Pordenone, Fondazione per il microcredito e l’innovazione sociale cui hanno dato vita ben 22 soci fondatori tra i quali i Comuni di Pordenone, Sacile, Maniago, San Vito, Azzano Decimo, Cciaa, Azienda sanitaria, Unindustria, Regione, Cgil, Cisl, Roncadin spa e varie commperative. Si tratta di «un’alleanza del territorio con l’obiettivo di costruire nuove opportunità di sviluppo per il benessere della comunità e sostenere le persone con temporanee difficoltà economiche». In questa alleanza c’è anche Friulovest banca che ha firmato la convenzione per l’erogazione di prestiti a tassi molto bassi (1 per cento sociale, 2 per cento impresa) e senza spese di istruttoria alle persone che la Fondazione presenta in banca. La Fondazione, inoltre, eroga direttamente risorse nel caso in cui siano necessari tempi veloci o per importi inferiori ai mille euro. Abbiamo riscontrato sintonia di motivazione con Friulovest banca che ha accettato di seguirci», ha detto Gianfranco Verziagi, presidente della Fondazione, nata tre anni fa per accompagnare le persone vulnerabili, soprattutto a causa della crisi economica, e non più in grado di pensare a se stesse. «Valutiamo insieme la situazione – dice il direttore della Fondazione Dino Del Savio – e costruiamo un progetto di riscatto sociale. La specificità sta nell’accompagnare le persone sino al termine del percorso di reinserimento». Friulovest banca diventa protagonista del sostegno economico: riceve le segnalazioni già vagliate da Comuni, servizi sociali, Caritas attraverso una equipè di una decina di esperti, le analizza, eroga il microcredito e attua un piano di rientro con la “garanzia” della Fondazione Well Fare. «Un progetto molto importante per una banca cooperativa come la nostra – dice il presidente Lino Mian – nell’ambito di un mondo globalizzato, dove vivono molte persone che hanno bisogno di essere aiutate. Non si tratta di un progetto assistenziale, perché le persone si impegnano a restituire il prestito: è un progetto di accompagnamento e responsabilizzazione». (f MV)
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Ai matrimoni russi no se può ridhe
A proposet dela Russia , no la fenis mei da merevee , agn tale "piciole "circostanthe.Olga Saenko, responsabile de l'anagrafe dela region de Rostov , tale celebrathions matrimoniai a la proibì no nome da ridhe, fumé, beve, mangé , ma agn da entré con un gaban, con le scarpe sporscie ,o con un saino masa gros.Oltre a chiste esigenthe de " decoro " , alà proibì agn esclamathions , ciacole a ous alta, telefonadhe , schiantadhe o movese tala sala dela celebrathion.A chiste proibithions - che le dires begn a un funeral - la Saenko no la soporta né monadhe né menadhe in giro , al masimo la permet un soriso o una comothion se i vegn fath da cetuth , thentha piasei o alegrie .Al fato alé che la Saenko la veic i sposi e chi che i sta intorn posibili intrics par la tranquilité social. continua su Cè disto? | Cronache da Cimolais WebCam
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