Un proiettile da mortaio inesploso è stato rinvenuto da alcuni villeggianti che stavano prendendo il sole nel greto del torrente Settimana, a Claut. La corrente ha spinto in superficie l’involucro arrugginito, rendendolo ben visibile tra i sassi. Sul posto è subito intervenuta la squadra di protezione civile e antincendio coordinata da Luigi Di Daniel. I volontari stavano già pattugliando l’area, perché da mesi è in corso un’operazione di controllo del territorio contro gli assembramenti di escursionisti e le effrazioni alle case sfitte. Sono stati quindi fatti allontanare i turisti che in quel momento affollavano il tratto di alveo. Dopo poco sono arrivati anche i carabinieri della stazione di Cimolais, che a loro volta hanno allertato gli artificieri dell’Esercito. Una prima ispezione con i metal detector nelle vicinanze ha permesso di escludere la presenza di altre bombe. Il sito è stato transennato e sono stati posti cartelli che invitano a non toccare il pericoloso materiale bellico. Da una prima ricostruzione dell’accaduto, il proiettile sarebbe di fabbricazione nazionale e risalirebbe agli anni Settanta. Per lungo tempo l’Esercito ha infatti gestito un poligono di tiro lungo l’asta del Settimana. Il punto di sparo si trovava in località Gravon de Giaeda, a circa due chilometri più a monte rispetto al luogo del rinvenimento. La zona è stata più volte battuta alla ricerca di reperti inesplosi. Molti di questi sono però finiti a grandi profondità tra le ghiaie del corso d’acqua, restando sepolti fino a che il maltempo non li trascina a fondovalle e li riporta in superficie. In una prima fase si era pensato a un residuato della Prima o Seconda guerra mondiale. visto che Claut è stata in entrambi i casi teatro di violenti scontri fra le truppe. Tanto che ancor oggi tra i boschi della valle ci si può imbattere in oggetti bellici di produzione austroungarica, nazista e italiana. —(FMV)
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Ai matrimoni russi no se può ridhe
A proposet dela Russia , no la fenis mei da merevee , agn tale "piciole "circostanthe.Olga Saenko, responsabile de l'anagrafe dela region de Rostov , tale celebrathions matrimoniai a la proibì no nome da ridhe, fumé, beve, mangé , ma agn da entré con un gaban, con le scarpe sporscie ,o con un saino masa gros.Oltre a chiste esigenthe de " decoro " , alà proibì agn esclamathions , ciacole a ous alta, telefonadhe , schiantadhe o movese tala sala dela celebrathion.A chiste proibithions - che le dires begn a un funeral - la Saenko no la soporta né monadhe né menadhe in giro , al masimo la permet un soriso o una comothion se i vegn fath da cetuth , thentha piasei o alegrie .Al fato alé che la Saenko la veic i sposi e chi che i sta intorn posibili intrics par la tranquilité social. continua su Cè disto? | Cronache da Cimolais WebCam
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