800 mila euro al Parco delle Dolomiti Friulane. A tanto ammontano i fondi straordinari che l’ente con sede a Cimolais si porta a casa grazie ad alcuni progetti di sviluppo del territorio. A beneficiare della pioggia di contributi saranno tutti i Comuni che fanno parte dell’organo di tutela ambientale, visto il corposo elenco di opere finanziate. Nello specifico, 300 mila euro saranno spesi per la sistemazione della strada che porta alla Forra del Cellina, snodo dell’escursionismo provinciale a picco sull’omonimo torrente tra Montereale, Andreis e Barcis. Altri 100 mila euro saranno investiti nelle voliere di Andreis, dove trovano rifugio decine di uccelli in difficoltà (anche qui, non mancano le visite, con i turisti affascinati dall’osservazione da vicino di rapaci e volatili rari). 117 mila euro consentiranno un ulteriore ampliamento delle attività di monitoraggio della fauna, con 60 mila sarà rifatto il tetto del centro visite di Forni di Sotto, mentre un ulteriore assegno da 28 mila euro sarà destinato a iniziative rivolte ai residenti che vivono nelle zone protette. Altri 10 mila euro sono stati concessi per un evento chiamato “Play Parco” e la Regione ha incrementato di 30 mila euro i fondi complessivi dell’ente, firmando una delibera di trasferimenti ordinari.
Infine, un progetto già attivo con la collaborazione del Triglav della Slovenia e le Alpi Giulie dell’Udinese: il “consorzio” dei tre Parchi verrà aiutato con più di un milione di euro. La quota di competenza di Cimolais è in questo caso pari a 214 mila euro. Una gran parte delle risorse in arrivo da Trieste trova in realtà origine a Bruxelles, dato che è l’Unione europea a sostenere dei piani di sviluppo rurale, sociale e ecologico. Nel frattempo, il neoeletto presidente Gianandrea Grava annuncia un importante accordo con il consorzio turistico di Pordenone che consentirà un forte richiamo in fatto di presenze annue.
«Dire che siamo contenti è riduttivo – ha commentato Grava –. È doveroso ringraziare la disponibilità dimostrata dall’assessore regionale Maria Grazia Santoro. Un plauso va pure alla fondazione Unesco rappresentata
d Marcella Morandini. In periodi di tagli a bilancio e fondi, una serie di finanziamenti come quelli appena approvati cambia notevolmente le cose. Ora siamo più competitivi e pronti a farci apprezzare nel panorama dei territori protetti d’Europa».