Una iniziativa esemplare quella proposta dal CAI Sezione di Cimolais, che ancora una volta mette in evidenza l’impegno umanitario legato al rispetto dell’ambiente e della natura, Dopo il tragico evento meteorologico di fine ottobre che ha messo in ginocchio l’intero territorio montano, compresa la Val Cimoliana , i volontari del CAI hanno ideato una serie di laboratori creativi invitando la popolazione a creare il proprio albero di Natale con piante e tronchi raccolti dopo le giornate di maltempo e portati a valle dalla furia del torrente. L’iniziativa si svolgerà presso la biblioteca civica di Cimolais il martedì, mercoledì e giovedi dalle ore 16.00 alle 19.00 fino alla settimana di Natale. Qui, i volontari ed esperti di educazione ambientale, si metteranno a disposizione per decorare, ornare ed abbellire gli alberi di Natale. Alcune creazioni verranno esposte anche in occasione del Mercatino di Natale previsto per la giornata del 23 dicembre. “Una eclatante lezione di umiltà, evidenzia il Presidente Fabris Roberto , che in un momento così difficile e drammatico , mette in risalto la volontà di rinascere, risollevarsi, ricostruire e ricominciare da capo. La determinazione di questa gente che si è vista portare via l’intera vallata è stata tale da lasciarsi alle spalle il dramma subito, guardando il futuro con gli occhi di una rinascita trasformando le piante cadute in opere d’arte”
CIMOLAIS EVENTI
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La bolp de Meneghe
Sti dis passes, quan che al bosc al ara dut ros, a me a vegnu in ment una fantonia che la contava la me mo Pina; chela de al bolp de Meneghe; liei – la me mo – la conoseva begn Meneghe parce che chi de Nicol i aveva tagn pres e bosch a Meneghe, che a chel temp Meneghe al ara dut dei Thimolians e sol daspuò a le stè vendu a chi de Penei. La fandonia la parla de Svalt de Penei che all’ara dhu a legne a Meneghe, proprio quanche i arboi i dheventrava ros; sta dhe fato che quanche al tornava dola che al aveva lasè al rosac al no lo sciatava mei al toc de la polenta e del formai, che all’ara al so mangè de mesdì. Calche dhun ai robava ogni dì al mangè; passa un dì , passa doi , passa trè, a no in podheva pì. Al se aveva agn sciupè par vethe chi che al ara che ai robava al mangè ma al no l’ara rivè a capì ce che a sothedheva; al terth dì ai sbrisa al vuoi in tal cogol de le fuoie rosse che all’aveva ingr continua su https://cimolais.it/fandonie/ WebCam
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