Un nuovo modo di vivere la montagna aumentando ancora di più i benefici di un’esperienza in quota. Con la terapia forestale, grazie a specifiche attività svolte in ambiente si hanno effetti positivi sull’apparato respiratorio e su quello nervoso. Per la prima volta questa pratica arriva in provincia di Pordenone, e viene promossa dalla sezione cittadina del Club alpino italiano.La foresta terapeutica si trova nei boschi del Pian Meluzzo, un’area incontaminata in quota che si trova a poco distante dal rifugio Pordenone, in Val Cimoliana. Sabato 25 giugno si partirà con questa nuova esperienza, che si ripeterà anche il 23 luglio e il 3 settembre.L’attività consiste in una passeggiata di circa quattro chilometri con l’accompagnamento di uno psicologo e di alcuni operatori specificamente qualificati. Si alternerà il cammino con alcune soste, al fine di sviluppare la connessione delle percezioni sensoriali con l’ambiente forestale, inclusa l’inalazione dei preziosi oli essenziali emessi dalle piante e dal suolo forestale.I boschi della Val Meluzzo sono aperti e luminosi, formati in prevalenza da faggio, abete rosso e da numerose specie pioniere. Peculiare è la presenza in fondovalle di pino mugo, determinata dal fenomeno di inversione termica.Tutte caratteristiche vegetazionali, quelle appena descritte, che li rendono particolarmente adatti alla funzionalità dell’aria forestale per la salute.Questa particolare attività nasce nel settembre dell’anno scorso con una sessione sperimentale di terapia forestale promossa dal comitato Scientifico del Cai e dal Cnr, Centro nazionale di ricerca, con la partecipazione di circa 60 persone.I risultati ottenuti con strumenti di analisi biochimica, correlati agli esiti psicologici desunti attraverso appositi questionari, hanno consentito di evidenziare l’eccezionalità di questo luogo, che è stato pertanto riconosciuto quale foresta terapeutica.Il Rifugio Pordenone è stato incluso nella lista dei siti dichiarati stazione qualificata di terapia forestale. Per ottenere informazioni su questa attività si può scrivere una mail a info@cai.pordenone.it
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Ai matrimoni russi no se può ridhe
A proposet dela Russia , no la fenis mei da merevee , agn tale "piciole "circostanthe.Olga Saenko, responsabile de l'anagrafe dela region de Rostov , tale celebrathions matrimoniai a la proibì no nome da ridhe, fumé, beve, mangé , ma agn da entré con un gaban, con le scarpe sporscie ,o con un saino masa gros.Oltre a chiste esigenthe de " decoro " , alà proibì agn esclamathions , ciacole a ous alta, telefonadhe , schiantadhe o movese tala sala dela celebrathion.A chiste proibithions - che le dires begn a un funeral - la Saenko no la soporta né monadhe né menadhe in giro , al masimo la permet un soriso o una comothion se i vegn fath da cetuth , thentha piasei o alegrie .Al fato alé che la Saenko la veic i sposi e chi che i sta intorn posibili intrics par la tranquilité social. continua su Cè disto? | Cronache da Cimolais WebCam
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