Due milioni e mezzo ancora da dividere tra i Comuni dell’Uti delle Valli e Dolomiti friulane, che a breve lascerà spazio alle due Comunità di montagna: la spartizione fa discutere. Da una parte Andrea Carli, presidente dell’Unione e sindaco di Maniago, difende il criterio di spartizione delle somme, che tiene conto dei municipi che negli anni hanno avuto di meno, dall’altra Fernando Carrara, sindaco di Erto e Casso, non esita a mettere in evidenza che «il mio Comune per l’ennesima volta è stato penalizzato».Le polemiche sulla gestione non mancano nemmeno nella fase di chiusura dell’esperienza dell’Uti e Carrara non intende evitare di accendere il dibattito neanche nel momento dell’addio. «Un divorzio degno dei peggiori matrimoni – ha commentato con una battuta il sindaco di Erto e Casso –. Se già connubio e condivisione erano stati precari, il finale non poteva che essere pessimo: come nei matrimoni, quando si tratta di spartirsi i conti, nascono problemi non da poco. Al di là dell’ironia, il mio Comune si trova di nuovo penalizzato. Risulta, infatti, che io abbia ottenuto il 157 per cento dei fondi che mi spettavano, ben oltre la quota, e che quindi non abbia diritto più a nulla. Questo, in quanto nel computo è stato fatto rientrare un finanziamento che avevo ricevuto dalla Regione e che nulla c’entrava con l’Uti. Chiedo, dunque, all’assemblea dei sindaci dell’Unione di non votare la soluzione individuata». Carrara non risparmia una punzecchiatura ai Comuni che in questi anni hanno ottenuto meno fondi dall’Unione. «Potevano svegliarsi prima – ha detto –. I piani dell’Uti erano sottoposti al voto: dov’erano questi sindaci quando venivano approvati i progetti ed era il momento di battere i pugni per ottenere finanziamenti? Inutile piangere oggi».
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La bolp de Meneghe
Sti dis passes, quan che al bosc al ara dut ros, a me a vegnu in ment una fantonia che la contava la me mo Pina; chela de al bolp de Meneghe; liei – la me mo – la conoseva begn Meneghe parce che chi de Nicol i aveva tagn pres e bosch a Meneghe, che a chel temp Meneghe al ara dut dei Thimolians e sol daspuò a le stè vendu a chi de Penei. La fandonia la parla de Svalt de Penei che all’ara dhu a legne a Meneghe, proprio quanche i arboi i dheventrava ros; sta dhe fato che quanche al tornava dola che al aveva lasè al rosac al no lo sciatava mei al toc de la polenta e del formai, che all’ara al so mangè de mesdì. Calche dhun ai robava ogni dì al mangè; passa un dì , passa doi , passa trè, a no in podheva pì. Al se aveva agn sciupè par vethe chi che al ara che ai robava al mangè ma al no l’ara rivè a capì ce che a sothedheva; al terth dì ai sbrisa al vuoi in tal cogol de le fuoie rosse che all’aveva ingr continua su https://cimolais.it/fandonie/ WebCam
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