È precipitato mentre stava scalando il Campanile della Val Montanaia (il monolite reso celebre dalle scalate di Mauro Corona), lungo la via normale.
L’uomo, un toscano del 1981, è “volato” cadendo di schiena su una cengia (camminamento orizzontale sulle rocce), impattando violentemente su un sasso, accanto al compagno di cordata che era in sosta a fargli sicurezza.
L’alpinista 41enne, di Reggello (Firenze), è stato trasportato con la massima urgenza all’ospedale a Belluno dopo l’intervento dell’elicottero del Suem partito da Pieve di Cadore.
Il tecnico dell’elisoccorso è stato calato direttamente sulla cengia con una verricellata da venticinque metri, seguito dal medico. I soccorritori hanno visitato e stabilizzato il paziente e lo hanno imbarellato per recuperarlo a bordo dell’elicottero, che nel frattempo era atterrato al Bivacco Perugino, assieme al compagno di arrampicata, rimasto illeso. Quest’ultimo è stato lasciato lasciato al rifugio Pordenone mentre l’infortunato è stato portato all’ospedale di Belluno
La segnalazione è arrivata verso l’ora di pranzo di lunedì 14 agosto, direttamente dagli Stati Uniti, dove il dispositivo Garmin che il 41enne aveva con sé ha lanciato l’allarme, avvisando che si era verificata una caduta.
Transitata su Roma, l’allerta è stata quindi diramata ai soccorritori di Pordenone. Il cellulare dell’uomo risultava staccato. Essendo impegnata l’eliambulanza regionale, è stato inviato sul posto il velivolo del Suem di Pieve di Cadore che, dopo una ricognizione, ha individuato l’alpinista e il compagno di scalata. Attivata la stazione Valcellina del Soccorso alpino a supporto dell’elisoccorso.
Secondo una prima ricostruzione il 41enne è caduto all’altezza della Fessura Cozzi. Il compagno dell’alpinista è stato sbarcato nelle vicinanze di Pian Meluzzo mentre il ferito è stato portato in gravi condizioni a Belluno, dove è stato preso in cura dai medici. FMV