Il simbolo per eccellenza dell’emergenza ghiaia in Valcellina ha un nome e si chiama Varma: il torrente che sbuca dal versante sinistro di Barcis e si immette nel Cellina a pochi metri dalla confluenza con il lago è da decenni l’esempio più concreto di inghiaiamento.
Il greto negli anni si è alzato a tal punto da aver ostruito decine di volte il ponte che supera l’ex statale 251 della Valcellina-Val di Zoldo. Le interruzioni al traffico e i conseguenti tour de force dei pendolari e residenti per Vittorio Veneto superano il un centinaio a partire dal 1997, anno della prima esondazione del Varma sulla strada. Nel 2015 l’urgenza venne tamponata elevando di alcuni metri la carreggiata e il piccolo viadotto che scavalca l’alveo.
Ma in quell’occasione i tecnici furono categorici: il palliativo potrà durare solo un decennio a fronte di un apporto medio di 200 mila metri cubi di inerti all’anno da parte del Cellina. Di qui la necessità di interventi strutturali e continue bonifiche. — fmv