Una breve scossa preceduta da un boato sordo che ha inquietato non poco la popolazione di Claut e dintorni: lo spettro dell’Orcolat ha fatto la propria ricomparsa in Valcellina. Il terremoto è stato localizzato dall’Istituto nazionale di vulcanologia lungo le sponde del torrente Cellina con una magnitudo di 3 gradi Richter e una profondità di dieci chilometri. Questa volta il sisma è stato percepito nitidamente dalla popolazione. A differenza degli ultimi episodi, l’evento è stato individuato a meno di un chilometro dall’abitato.
Nessun danno a cose o persone, ma tanta paura per quello che è ormai un habituè della zona. Nel sottosuolo di Claut risulta infatti attiva una delle faglie più monitorate del Nord Europa e tale da provocare significative scosse nel tempo. L’ultima di rilievo risale al 14 ottobre, ma in quel caso il movimento tellurico passò quasi inosservato: la lontananza dell’epicentro, situato alle pendici del Col delle Pitte, aveva permesso alle onde di disperdersi gradualmente. Non così venerdì sera quando in tanti si sono coricati temendo improvvisi risvegli notturni. Gli esperti invitano comunque alla calma in quanto quelle registrate negli anni rappresentano delle normali attività sismiche per l’area. Il sito comprende un vasto comprensorio alpino che dall’Alpago si estende fino alla Forcella Clautana e alla Val Tramontina. —



