È stata scoperta per caso in mezzo ai mughi del monte Resettum, sopra Claut: la “nuova” grotta in fase di esplorazione è stata battezzata l'”abisso dell’Ottavo nano” e promette sorprese, per gli appassionati dell’Unione speleologica pordenonese del Cai e del gruppo speleo di Sacile. Si trova a quasi 1.800 metri di altitudine e sinora gli speleologi vi si sono avventurati per circa 300 metri in profondità e 500 in lunghezza. Oltre l’attuale “linea di arrivo” vi sono decine di rami inesplorati, alcuni ostruiti da frane, altri da strettoie naturali. Una delle derivazioni presenta un pozzo che andrà superato con mute e respiratori e che forse si apre su altre stanze.Chi ha visitato l’abisso parla di qualcosa di sensazionale. A impressionare è la quantità di acqua che scorre nelle viscere della montagna e che fa presumere si tratti di un bacino vastissimo che drena nell’alveo del Cellina.
La temperatura è di 3 gradi, e ciò rende difficoltoso ogni accesso. Del tutto insolita anche la presenza di formazioni calcaree che gli esperti chiamano “latte di montagna”. In altre zone si ergono stalattiti e stalagmiti che fanno pensare a venature di acqua sulfurea. Le ricerche continueranno per anni sino alla definitiva mappatura dell’intricato sistema di forre e spazi scavati dall’erosione e dai movimenti della roccia. Si accerterà poi se nell’orrido esistano forme viventi oltre ai già “catalogati” pipistrelli. Per questo compito si renderà necessario l’intervento di un biologo. Lo strano appellativo dato all’antro dipende da una sorta di omaggio a un amico del gruppo che la mattina della scoperta non poteva accompagnare i colleghi nella perlustrazione del Resettum. Gli speleologi pordenonesi e sacilesi si sono imbattuti nell’imbocco ispezionando una radura di pino mugo: invisibile all’occhio umano, la grotta è rimasta protetta dalla natura per millenni. La Valcellina è nota per la ricchezza di cavità carsiche, tanto che alle 17 di domani, al museo della casa clautana verrà inaugurata una mostra sui “Landres scures”, i famosi anfratti di Claut, meta di visite guidate e di esplorazioni.