«Residenti in montagna senza assistenza medica Ammalarsi è vietato»

«In Valcellina è vietato ammalarsi: non è una provocazione, ma una realtà. Il nostro comitato Pedemontana viva ha ricevuto segnalazione dalla montagna rispetto al problema dell’assistenza medica nei festivi: una donna è stata costretta a caricare in auto il marito che stava male e a recarsi al pronto soccorso del capoluogo di provincia. Una situazione insostenibile: non possiamo pensare che i residenti in montagna vengano abbandonati in questo modo. Il servizio sanitario è un diritto, che peraltro i cittadini pagano, anche quando non ne possono usufruire».È lo sfogo di Cesare Monea, esponente anche del gruppo Pedemontana viva, che da lungo tempo si batte per la difesa dei servizi sanitari in primis nell’area montana. «Non soltanto va riaperto subito il punto di primo intervento di Maniago, ma vanno rivisti tutti i servizi sanitari dell’ospedale e sul territorio in un’ottica di potenziamento – ha messo in evidenza –. I sindaci non possono stare a guardare: bisogna agire e fare squadra. Stando fermi alla finestra, non si farà altro che osservare il continuo depauperamento dei servizi sanitari. Non avevo chiesto a caso una commissione ad hoc: era necessaria per fare il punto della situazione e poi andare a chiedere, nelle sedi opportune, quello che ci spetta. In ballo c’è la salute pubblica, forse non è chiaro a tutti. Il nostro comitato e il mio gruppo consiliare, comunque, non mollano: la posta in gioco è troppo importante». (FMV)

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